LA XILELLA FASTIDIOSA CHE DISTRUGGE GLI ULIVI SECOLARI DELLA PUGLIA

0
577

Non tutti, coltivatori, tecnici ed addetti ai lavori della coltivazione e produzione degli ulivi si rendono conto della gravità che la “Xilella fastidiosa” provoca alla produzione dell’olio extra vergine d’oliva e non solo, nella Regione Puglia. E’ una malattia ad interesse mondiale!

La Xilella non colpisce solamente ed unicamente l’ulivo ma anche altre coltivazioni come la vite ed alcune altre specie vegetali. Purtroppo non vi è rimedio tecnico e scientifico che possa distruggere questo bacterio, se non l’abbattimento, purtroppo, degli alberi d’ulivo infetti. Compromette, la Xilella, la produzione e la qualità dell’olio d’oliva fonte principale di reddito degli agricoltori pugliesi.

Credo che il problema sia stato affrontato, ora come in passato, in modo superficiale sottovalutando la gravità della Xilella. Anche chi fornisce numeri sulla quantità di alberi d’ulivi nel Salento in modo particolare, invece al 2018 si parla di circa 3600 infetti da Xilella. La stessa Regione Puglia, a quanto risulta, non fornisce dati precisi forse per non provocare il fenomeno dell’allarmismo fra gli agricoltori.

La malattia, in origine limitata al Salento, man mano si estende anche al Nord della Puglia e si teme che entro pochi mesi la maggior parte degli alberi a forte produzione di olio extra vergine d’oliva sia colpita. Occorre intervenire al più presto e anche se con “dolore” provvedere all’abbattimento delle piante ritenute infette.

La comunità europea ha comminato sanzioni all’Italia per non aver provveduto alle disposizioni che prevedono l’abbattimento delle piante malate.

Da Padova, sono originario del Gargano, seguo con apprensione il grave problema della Xilella e da diplomato in Agraria mi ritengo coinvolto in questa situazione. Suggerisco agli interessati di unirsi in gruppi e comitati per affrontare in maniera organica ed efficace il problema coinvolgendo le Istituzioni e i rappresentanti italiani del Parlamento europeo.

Michele Russi

Invia una risposta