LA SITUAZIONE DEI LUPI IN PUGLIA, INTERESSATO ANCHE IL PARCO DEL GARGANO

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“Un tavolo di lavoro da convocare con urgenza affinchè istituzioni, esperti e associazioni possano proporre e ricercare insieme soluzioni ai danni causati agli allevatori pugliesi dal ritorno del lupo nella nostra regione.

Ma partendo da un punto fisso: se è sacrosanto trovare al più presto formule risarcitorie concrete e aiuti per la messa in sicurezza degli allevamenti stessi, è altrettanto sacrosanta la difesa di un predatore che ha rischiato l’estinzione proprio a causa dell’uomo e che deve essere parte integrante del nostro ecosistema”.

E’ quanto sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Stea che già si è attivato per coinvolgere, oltre all’assessorato all’Agricoltura, i vertici dei parchi nazionali dell’Alta Murgia e del Gargano, e i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli animalisti.

Si sottolinea che le perdite di capi di bestiame e i danni da attacchi predatori possano essere ridotti dall’uso di recinti di protezione nonché dal ricorso ad indennizzi da parte della Regione e anche con l’incentivazione, come avviene per esempio sul nostro Appennino, all’allevamento di cani da pastore abruzzese che si sono dimostrati tanto abili nella guardia al bestiame da essere diventati la prima arma di dissuasione contro gli attacchi dei lupi perfino in California. Senza dimenticare che il lupo è la principale arma contro l’invasione del cinghiale, di una specie peraltro che non appartiene a quella tipica della fauna italiana e che per la specifica prolificità sta realmente creando danni all’agricoltura mettendo anche a rischio l’incolumità dei cittadini.

Infine si ricorda che la caccia al lupo è un reato grave e sottolinea ancora una volta la necessità di fare prevenzione con un’azione che coinvolga le istituzioni, gli esperti e le associazioni di categoria e di difesa degli animali in modo da affiancare gli allevatori e suggerire i sistemi più idonei di protezione che potrebbero poi essere realizzati anche con un contributo economico da parte degli Enti preposti: occorre informare e lavorare al fianco di chi è più esposto. Non ci sono soluzioni semplici, se non si ascoltano i tecnici e si rispettano le regole.