Riparte da maggio il Reddito di dignità 3.0, la nuova versione della misura regionale di sostegno al reddito che questa volta si rivolge direttamente a coloro che non abbiano avuto i requisiti per presentare la domanda del Reddito di Cittadinanza.
I criteri di accesso e gli indirizzi operativi per il nuovo Reddito di Dignità, il ReD 3.0, per il 2019 e gli anni successivi, sono contenuti nella delibera di Giunta approvata dalla Giunta regionale il 9 aprile scorso e che fondamentalmente rende più semplici e dirette anche le modalità di pagamento del sostegno.
Ieri pomeriggio, presso la sede dell’Anci a Bari, si è svolto un incontro con tutti i sindaci pugliesi per la presentazione e l’approfondimento del nuovo ReD 30.0, incontro al quale hanno partecipato il Presidente Anci Puglia e il delegato al Welfare dell’Associazione nazionale comuni, la Consigliera politica del Presidente della Giunta regionale e la dirigente sezione Inclusione sociale attiva e Innovazione Reti sociali Regione Puglia. Presenti inoltre gli Ambiti sociali con Sindaci, amministratori e funzionari dei Comuni pugliesi.
Per il Presidente della Regione Puglia, tra le principali novità della nuova versione 30.0 del ReD, c’è prima fra tutte l’autonomia con la quale procederà la misura, rivolgendosi cioè solo a coloro che non abbiano i requisiti per presentare la domanda del Reddito di Cittadinanza, ovvero per i quali il Reddito di Cittadinanza non fornisce risposte adeguate.
E lo farà con le modalità più dirette e semplici che è possibile adottare in una procedura di selezione di beneficiari di contributi economici, addirittura in qualche caso consentendo le ammissioni d’ufficio a ReD in presenza di specifiche situazioni di fragilità.
Il Presidente ha sottolineato come la Giunta regionale abbia approvato la nuova misura del ReD proprio negli stessi giorni in cui cominciavano ad arrivare gli esiti delle oltre 71 mila domande presentate da cittadini pugliesi (pari all’8,9% delle oltre 800.000 domande presentate a livello nazionale) per accedere al Reddito di Cittadinanza, la misura nazionale di sostegno al reddito.
La misura regionale è rivolta dunque proprio a coloro che non potranno accedere a quella nazionale e ai nuclei familiari in condizioni di fragilità, che risultano penalizzati dai criteri di accesso del Reddito di cittadinanza
Le tipologie di persone alle quali i servizi Sociali professionali dei Comuni pugliesi potranno attivare direttamente la procedura di accesso al ReD 3.0, contestualmente alla fase di presa in carico per gli ulteriori bisogni sociali manifestati, sono ad esempio un disabile adulto senza supporto familiare, una donna vittima di violenza e senza nucleo familiare di sostegno, persone senza dimora o dimora fittizia presso il Comune, e genitori senza dimora a seguito della separazione dal coniuge. Per loro la possibilità di accesso è sempre attiva, già da inizio anno.
Inoltre si è cercato di assumere a riferimento per il ReD 3.0 anche altre tipologie di persone che versano in condizione di grave fragilità economica e che – per i requisiti fissati dalla l. n. 26/2019 sul Reddito di Cittadinanza – sarebbero stati estromessi da RdC: e così, a parità di ISEE pari a 9.360 euro potranno presentare in Puglia la domanda anche coloro che non hanno gli ultimi due anni continuativi di residenza in Italia (come gli immigrati regolarmente soggiornanti, ma anche e soprattutto gli italiani emigrati all’estero che rientrano dopo un periodo di lavoro o una vita trascorsa oltreoceano).
E ancora, la Giunta Regionale ha scelto di rendere più facile l’accesso e più favorevole la determinazione del contributo economico anche per le famiglie numerose e le famiglie con almeno 3 figli minori che, per la scala di equivalenza utilizzata dalla legge n. 26/2019 e per le modalità di calcolo del beneficio, non avrebbero potuto accedere a RdC ovvero che, pur avendo presentato domanda, si vedono restituire importi ricalcolati davvero bassi.
E così in Puglia una famiglia al cui interno sia presente un disabile grave, una famiglia numerosa con 5 o più componenti e una famiglia con almeno 3 figli minori, potrà presentare domanda di ReD 3.0 con un ISEE fino a 20.000 euro. Per tutti la possibilità di presentare domanda sarà attivata gradualmente tra maggio e luglio, in relazione anche alla necessità che per alcuni sarà necessario attendere la restituzione degli esiti corretti da parte di INPS sulle domande di Reddito di Cittadinanza respinte o accolte con importi irrisori.
Sarà sempre una domanda on line, compilabile anche in autonomia ovvero con il supporto degli sportelli CAF e Patronato, con la necessità di sottoscrivere un patto di inclusione per avere l’attivazione del beneficio economico. Perchè il Reddito di Dignità pugliese resta una misura attiva, cioè tutti coloro che riceveranno il ReD 3.0 dovranno svolgere un tirocinio, oppure un lavoro di comunità a beneficio del proprio nucleo, del proprio condominio, del proprio quartiere o della propria comunità di riferimento.
Infine già nel corso del mese di marzo 2019 le strutture regionali hanno lavorato per modificare drasticamente le modalità di erogazione del beneficio economico del ReD ai cittadini aventi diritto: dismesse le carte acquisti che richiedevano il passaggio da INPS e Poste Italiane, per via dei dati disguidi e ritardi che hanno contrassegnato il biennio appena trascorso, si passa al pagamento diretto di Regione per conto dei Comuni in favore dei cittadini tramite IBAN del proprio conto o della propria carta.
Continuerà, quindi, proficuamente la sola collaborazione con la Direzione Regionale di INPS e con i Comuni, per la gestione della piattaforma telematica per le verifiche dei requisiti di accesso avvalendosi della cooperazione applicativa con la banca dati ISEE di INPS.