LA CRISI POLITICO-AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI SANNICANDRO E I SUOI AMMINISTRATORI

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Il documento puntuale, al passo 1-7 del libro IV del “De Tranquillitate” di Lucio Annea Seneca detto il giovane, senatore e consigliere di Nerone, poi costretto al suicidio, esprime testualmente:

”Non nego che in qualche caso occorre ritirarsi: ma lentamente, passo passo, salvando la bandiera e l’onore militare, più degni di rispetto e meno esposti ai pericoli sono quanti si arrendono con le armi in pugno”.

Poi in altro capitolo, il grande filosofo: “Non si è idonei al servizio militare? Si scelga la carriera politica; si è allontanati dalla politica attiva? Si eserciti l’oratoria.

Si viene diffidati dal parlare in pubblico? Ebbene ci si sforzi di rendersi utili ai cittadini con l’esempio, tanto più producente quanto esercitato nelle case private, durante gli spettacoli, nei banchetti.

E se poi le stesse attività di un comune cittadino vengono impedite, ci si ricordi di essere uomini e ci si comporti da uomini.

L’opera del cittadino onesto non è mai inutile: la gente lo ascolta e lo guarda.

Con l’espressione del viso, con i gesti, con il silenzio ostinato, persino con il suo modo di camminare, egli giova ai suoi concittadini”.

Ho voluto “scomodare” Seneca perché è stato coerente fino al suicidio per non cedere alle pressioni di Nerone a compiere atti nocivi al cittadino di Roma.

Non vorrei essere frainteso: non invito nessuno all’inumano gesto, sono un cultore della vita, ma, per il bene dei cittadini di San Nicandro, si faccia riferimento all’insigne Maestro di Etica, il grande umanista Seneca.

In questo periodo San Nicandro è senza guida amministrativa, abbandonato a se stesso con i gravi problemi di sopravvivenza della grave crisi economica e sanitaria.

“Ignoranti quem portum petat nullius suus ventus est”: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.

Invoco, come tanti, la sensibilità degli attuali amministratori ed essere “se stessi” e lavorino unicamente per la comunità che anela nell’aiuto di chi ha scelto di votare.

Michele Russi