ISTMO SCHIAPPARO. E ORA?

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Sembra sia passata inosservata la notizia che il comune di San Nicandro ha perso la causa con il comune di Lesina per la definizione dei confini che riguardano anche l’Istmo Schiapparo. Infatti, anche se tutti ormai lo sanno, nessuno ha commentato la sentenza del giudice di Bari e nemmeno posto il problema di chiedersi: “E ora che fare?”. L’ente soccombente, cioè il nostro comune, sembra però preoccuparsi un po’. Ma questa vicenda sta lì, come una pietra, che nessuno vuole spostare come un voler ancora prendere tempo lasciando la soluzione sempre alle altre amministrazioni. Ma ora c’è una sentenza che delimita i confini di San Nicandro e Lesina con l’assegnazione a quest’ultimo comune di altro territorio tanto da chiarire che il confine sannicandrese non tocca minimamente il lago di Lesina che appartiene totalmente alla cittadina lagunare.

Questa sentenza è importante perché, di fatto, ha bloccato l’approvazione del PIRT dello Schiapparo presentato dalla società privata che è proprietaria dei suoli. Alcuni affermano che, poiché agli atti del comune di Lesina c’è l’elenco delle costruzioni abusive che devono essere demolite, questa sentenza potrebbe accelerare l’iter procedurale degli interventi già programmati. Non ancora ci sono comunicati da parte dei vari Comitati che difendono quel territorio che attendevano da tempo la sentenza. Sembra che dal comune di Lesina ci siano dei segnali di un dialogo con l’amministrazione di San Nicandro e si presume che un incontro tra i due enti sarebbe auspicabile anche per valutare l’opportunità di un possibile accordo sulla definizione della vertenza istmo, oppure continuare a difendere le proprie posizioni prevendendo, però, un aggravio di costi da parte delle due casse comunali.

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