IL GARGANO IN BICICLETTA, LA NATURA PROTAGONISTA

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Pedalare in Puglia si può un po’ ovunque, dal Gargano al Salento le idee per la due ruote sono molteplici. Ci sono percorsi un po’ per tutti i gusti e le gambe, facili, medi, difficili. Ogni tour può poi essere suddiviso in tappe, secondo le proprie capacità, assaporando il paesaggio, i profumi, i colori e perché no, l’enogastronomia così ricca in questa Regione.

Oggi vi proponiamo qualche idea per pedalare nel Gargano, che per chi non lo sapesse, centinaia di milioni di anni fa era un’isola ricoperta da foreste, e quando si congiunse con la terraferma rimase solo la Foresta Umbra che oggi conta una superficie di circa 10.500 ettari con faggi, querce e lecci tra cui spicca il leccio di Vico del Gargano. Nel 2017 le faggete vetuste della Foresta Umbra sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Anello del Gargano

Partiamo dai dati del percorso così ci facciamo un’idea di chi può percorrerlo. E’ adatto a chi è allenato, è difficile, ma anche chi ha una media preparazione può provare ad affrontarlo magari con l’aiuto di una e – bike. Sono 233 chilometri e 3.870 metri di dislivello con partenza e arrivo a Manfredonia, toccando Mattinata – Vieste – Peschici – Cagnano Varano – San Nicandro Garganico – S. Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo.

Si tratta di un ampio giro attorno al promontorio grazie al quale si possono ammirare tra le altre cose i faraglioni della Baia delle Zagare, il monolite di Pizzomunno a cui è legata una tragica leggenda d’amore, con passaggi e vista sulle Isole Tremiti. Da Rodi Garganico si correre per una ventina di chilometri lungo le sponde del lago di Varano, è il più vasto dell’Italia meridionale.

Una volta lasciata la costa l’itinerario diventa più impegnativo, se volete ritemprarvi si arriva in uno dei conventi più antichi della Puglia, quello di San Matteo, dove merita una visita il Museo Paleontologico dei Dinosauri, mentre a San Giovanni Rotondo si può visitare la chiesa dedicata a San Pio e a Monte Sant’Angelo, crocevia dei pellegrini sulla via di Gerusalemme, il santuario di San Michele Arcangelo, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Vieste si può decidere di affrontare una variante di 58 chilometri per 1.490 metri di dislivello, anche in questo caso il percorso è impegnativo: dal livello del mare, sulla SP52B, si va a pedalare in quota per arrivare alla Foresta Umbra.

Una nota, tra Cagnano Varano e Sannicandro Garganico si ha la possibilità di usufruire dei collegamenti ferroviari e in alcuni tratti del servizio di trasporto bici.

Il vostro ciclotour non può ignorare la bellezza e l’arte dei luoghi che incontra, per questo a Manfredonia è da visitare la Cattedrale e la fortezza sveva-angioina oggi sede del Museo Archeologico Nazionale. Poco fuori Manfredonia, nel Parco Archeologico di Siponto, da non perdere la spettacolare istallazione in rete metallica dell’artista Edoardo Tresoldi che ricostruisce l’antica Basilica Paleocristina. Il centro storico medievale di Vieste è tutto da scoprire, ed è dominato dal Castello Svevo voluto da Federico II, costruito su ruderi angioini. Fa da vedetta alla città anche la Cattedrale dell’Assunta, edificata in stile romanico.
Cagnano Varano è un piccolo borgo nelle cui campagne sorge l’antico Santuario rupestre con la Grotta di San Michele che custodisce la Pila di Santa Lucia, dove, secondo la tradizione, intingendo le mani nell’acqua benedetta e passandole sulle palpebre, si guarisce dalle malattie degli occhi.
San Giovanni Rotondo è un importante polo del turismo religioso internazionale, grazie alla figura di Padre Pio da Pietrelcina, che qui visse e operò. Il fulcro della devozione, meta di costanti pellegrinaggi, dove si venerano le spoglie del Santo, è racchiuso nel nuovo complesso progettato da Renzo Piano.

Le golosità da provare

Piacere per gli occhi il vostro tour in bici e per la gola! Dovete assaggiare gli scaldatelli, dei taralli di farina di grano tenero con olio extra vergine di oliva, vino e semi di finocchio, perfetti come spuntino tra una tappa e l’altra! Dopo le faticose salite l’ideale è mangiare un piatto povero della cucina garaganica, ovvero l’acquasala fredda: carosello, cipolla, sale, acqua, olio, poche calorie e tanti sali minerali. Al piatto va aggiunta una sbriciolata di origanum vulgare del Gargano e pane di Monte. Se avete la possibilità provate anche il caciocavallo podolico, un formaggio molto aromatico e di solito destinato alla sola commercializzazione locale. (viagginbici)