IL CULTO DELLA MADONNA DI COSTANTINOPOLI A SAN NICANDRO

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Una interessantissima conferenza sul culto della Madonna di Costantinopoli a San Nicandro che è stata apprezzata da folto pubblico presente nell’auditorium di Palazzo Fioritto. L’evento culturale di è svolto ieri come dal programma dei festeggiamenti in onore della Madonna stilato dalla Confraternita della Chiesa di San Giorgio che ha organizzato per l’occasione una bellissima mostra fotografica sulla festa dagli anni ’50 fino ai tempi d’oggi.

Dopo l’intervento del priore della confraternita, Michele Grana, che ha ringraziato i convenuti e l’amministrazione comunale, è stata la volta del moderatore dell’incontro don Roberto De Meo che ha voluto fortemente chiarire la connessione tra popolo e fede religiosa precisando come la storia di un popolo sia strettamente connesso con la fede in quanto la fede genera cultura ed incide in maniera notevole sul modo in cui il popolo vive e soffre. Se si vuole capire un popolo non si può staccarlo dalla sua fede e, parlando della devozione alla Madonna, ha chiarito come questa abbia influito sul modo di vedere la vita e di affrontarla.

Poi don Peppino D’Anello che ha fatto un excursus storico sulla confraternita e sulla devozione alla Madonna nei secoli raccontando alcune preziosità storiche locali. Innanzi tutto ha precisato il ruolo della confraternita che è una associazione a cui possono partecipare uomini e donne, fanno pratiche di beneficienza e di culto ed hanno il diritto di tumulazione al cimitero. Il culto della Madonna è molto antico ed ha permeato anche la religiosità popolare. Questo culto si è affermato nel occidente dopo la caduta di Costantinopoli e la propagazione di questo culto è costituito proprio dalle confraternite di Santa Maria di Costantinopoli.

A San Nicandro il culto lo si trova già nel quindicesimo secolo, come evidenziato dalla statua, e da un altare a lei dedicato nella chiesa matrice nel sedicesimo secolo. Non tutti sanno che nelle campagne di San Nicandro c’era una chiesa a lei dedicata e quando la chiesa che si trova nella Terravecchia era dirupata il culto è continuato nelle campagne. Importante il ruolo delle confraternite locali le quali, nei tempi passati e nel giorno del loro santo titolare, avevano l’usanza di fare la dote nunziale a tre ragazze povere che non potevano permettersi un corredo. Ora questo non succede più ma le confraternite portano avanti il culto della Madonna coinvolgendo tutti a continuare ad operare insieme all’insegna della fede per il Signore.

Infine, l’ultimo intervento, quello di Natina Mascolo Vaira, autrice di un libro ove descrive in maniera egregia il culto verso la Madonna di Costantinopoli. Parla della Chiesa di Peticchio, della statua poi portata a San Nicandro e della triplice cinta all’esterno di questa chiesa. Questo simbolo e questi segni fanno chiaramente capire che c’è stato il passaggio dei Cavalieri Templari i quali si recavano ove c’erano i santuari. Non è ancora storicamente accertato l’esistenza del santuario ma tutto lascia intendere che possa essere proprio così. La chiesa era piena di ex voto come ringraziamento alla madonna.

E poi comincia raccontare le numerose testimonianze dei tanti devoti che hanno ricevuta la grazia da parte della Madonna. La risposta più semplice di questa testimonianza è data dai nomi delle persone, in quanto in moltissimi si chiamavano Costantino o Costantina o Maria Costanza. Una commovente testimonianza è stata letta da Rosa Ricciotti, di una coppia che, grazie alla intercessione della Madonna, dopo dieci hanno ha avuto una bambina grazia all’acqua miracolosa del pozzetto all’interno della chiesa di San Giorgio. La maggior parte delle testimonianze riguardano soprattutto le partorienti tanto da poter affermare che Lei è la mamma delle mamme, come voler dire che Maria è la mamma di tutti e delle generazioni future e non solo la mamma di Gesù.

La serata si è conclusa con il saluto del sindaco Costantino Ciavarella.