IL CARNEVALE SANNICANDRESE TRA ORIGINALITA’ E STORIA

0
384

«semel in anno licet insanire»….”una volta l’anno è lecito impazzire”

Il Carnevale è una festa legata al mondo cattolico e cristiano, ma se le sue origini vanno ricercate in epoche molto più remote, quando la religione dominante era quella pagana. La ricorrenza infatti trae le proprie origini dai Saturnali della Roma antica o dalle feste dionisiache del periodo classico greco.

Durante queste festività era lecito lasciarsi andare, liberarsi da obblighi e impegni, per dedicarsi allo scherzo e al gioco. Inoltre mascherarsi rendeva irriconoscibili il ricco e il povero, e scomparivano così le differenze sociali. Una volta terminate le feste, il rigore e l’ordine tornavano a dettare legge nella società.

La parola “carnevale” deriva dal latino carnem levare ovvero “eliminare la carne” poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno dettato dalla Quaresima durante la quale poi a nessuno era concesso di mangiare carne!

Ogni regione festeggia il Carnevale a suo modo, ma colori e voglia di divertirsi accomunano le feste di tutto

lo Stivale.

A Venezia, ad esempio, si festeggia uno dei “Carnevali” più famosi del mondo, dove regnano sfarzo e costumi bellissimi, lasciti di una tradizione secolare; a Viareggio invece sono i carri allegorici a rendere tutto magico, così come ad Acireale, in Sicilia; a Ivrea poi c’è la celeberrima Battaglia delle Arance, mentre a Sciacca vengono realizzate splendide opere in cartapesta.

In Puglia, abbiamo il carnevale di Putignano, di Manfredonia dove ha avuto come madrina la Miss Simona Frascaria, e tra i “carnevali storici” si annovera quello di San Nicandro Garganico.

Fatte queste giuste iniziali considerazioni storiche, entriamo nel merito, entriamo nel vivo del nostro “carnevale” da sempre punto di riferimento di tutto Gargano. Oggi, grazie alle lodevoli iniziative delle associazioni che ne fanno parte, ha ripreso un cammino che lo sta portando lontano fino a raggiungere la grande Piazza San Marco di Venezia dove è stato accolto con tutti gli onori e dove ha riscosso un meraviglioso successo con i nostri abiti storici del “pastore e la pacchiana”.

San Nicandro Garganico ha raggiunto una importante posizione tra i “carnevali” in Italia e questo fa ben sperare per il suo futuro perché analizzando ciò che i suoi cittadini riescono a fare siamo convinti che la strada sarà sempre proiettata a raggiungere più successi e vittorie.

Cosa ci differenzia dagli altri “carnevali” in sintesi? È facile dare una risposta: “il carnevale sannicandrese non deve creare attrazioni alternative per far arrivare la gente”! Il carnevale sannicandrese è originale nel suo genere e nella sua gente che si reinventa nell’arco di un anno, di un mese di una settimana, di un giorno, perché vive di sogni, vive di fantasia, vive di schiettezza perché “una volta l’anno è lecito impazzire” come dicevano gli antichi! Lo si fa per divertirsi, lo si fa per evadere, lo si fa per mettere in piazza ciò che sono i sentimenti, ciò che è il periodo, ciò che sono le vicissitudini politiche del paese, ciò che sono le nostre abitudini locali, ciò che sono i temi del momento. Anni fa veniva organizzato “u Ditt” come rappresentazione teatrale magistralmente curata in ogni suo dettaglio. Migliaia di persone che hanno allietato i numerosi carri e i numerosi temi che le associazioni hanno proposto. Il carnevale sannicandrese merita una nota per la sua originalità dove non grava di personaggi esterni per attirare attenzioni e plausi come lo si fa per una festa patronale o in una festa d’estate. L’originalità va premiata e quest’anno con la presenza al “carnevale di Venezia” prima e con la magnifica sfilata delle pacchiane e dei pastori per le strade cittadine, ha diritto di essere ricordato come uno dei più belli per la sua totale e piena originalità nei personaggi rappresentati.

Associazioni, scuole, insegnanti, genitori, sarte, parrucchiere, calzolai, barbieri, orefici, negozi, tutti protagonisti di un  mondo che i sannicandresi sanno rendere unico.

Questo è il popolo sannicandrese, questo è quello che per una volta l’anno si deve fare per evadere dalla quotidianità oppressiva e malinconica.

Gino Carnevale