Parliamo sempre di una San Nicandro migliore, di una cittadina che vuole crescere, di un nuovo risveglio culturale. Insomma si vuole cercare di stare meglio con sé stessi e con gli altri. Nella velocità di un mondo che continua a cambiare non sempre si è preparati a cambiare sé stessi anche se siamo sempre noi i primi a voler che gli altri cambino.
Insomma il rispetto delle regole devono valere per gli altri e mai con sé stessi, come diceva uno studioso che “si fanno le regole per gli altri e delle eccezioni per sé stessi”. Il buon funzionamento di una società si basa sulle regole che gli uomini si sono dati per organizzare e far funzionare al meglio la loro vita comune e per garantire i diritti di tutti. Però c’è chi non rispetta le leggi, chi è immorale, chi non valorizza le virtù altrui, chi imbroglia, chi disobbedisce, chi non paga le tasse, chi non allaccia la cintura, ecc. Sono atteggiamenti irresponsabili che, però, danneggiano tutti gli altri.
Un atteggiamento collettivo di grande responsabilità dovrebbe essere quello di iniziare a cambiare questa forma sottile di illegalità, magari anche senza ribellarci ma con la pazienza di far capire il modo migliore di una convivenza collettiva.
Anche il mondo politico dove dare una mano ed essere esempio per tutti. Le buone intenzioni non sempre corrispondono a buoni comportamenti. Si sa che in politica non sempre si dice la verità ma si vuole avere sempre ragione.
Ed allora occorre una mobilitazione culturale che faccia da traino al rispetto delle regole e questo vale per tutti e per tutti i temi che spaziano dall’ambiente all’economia, dalla indifferenza alla solidarietà, dal turismo all’agricoltura, dalla scuola all’associazionismo, ecc.
Se non cominciamo questo lungo e faticoso cammino, la società continuerà verso una direzione di ingiustizia sociale perenne ma sarà troppo tardi per continuare a dire che si vuole una società migliore.
Il Direttore