EDITORIALE DELLA DOMENICA, IL DIFFICILE RAPPORTO DI UNA COALIZIONE VINCENTE

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Questa consiliatura comunale che è iniziata dopo il voto del 24 giugno si sta rivelando molto diversa da quelle che l’hanno preceduta nel tempo. Certo è ancora molto presto per dare un giudizio ma la prima impressione è che ancora non ci sia la volontà di fare gruppo unico per i numerosi problemi ancora da affrontare. Un esempio è dato dall’ulteriore proroga per la scelta della dirigenza comunale in quanto tutto è stato rinviato a fine ottobre. Questa non scelta denota un evidente fatica a trovare un accordo comune che lascia perplessi i sannicandresi che si aspettavano un inizio di legislatura più coeso e con decisioni condivise.

Anche la vicenda di chiamare all’appello tutti i consiglieri comunali, anche quelli dell’opposizione, per tagliare le erbacce non ha suscitato nella popolazione l’effetto voluto in quanto la sensibilizzazione deve essere coniugata con l’informazione alla cittadinanza a cominciare dalle scuole di ogni ordine e grado. Va bene una giornata ecologica, tipo quella che da anni organizza il circolo di Legambiente, ma continuare su questa strada fa porre l’attenzione verso il degrado cittadino che è causato sia da chi è preposto e retribuito e cioè dall’azienda raccolta rifiuti, sia da chi non esercita i controlli necessari sull’operato dell’azienda stessa senza nemmeno procedere alla decurtazione dell’importo mensile corrisposto. I cittadini, e quindi anche i consiglieri comunali, pagano per un servizio che deve essere reso e non devono essere invitati a sostituirsi alla società che gestisce la raccolta rifiuti o la pulizia del verde cittadino.

Tutti siamo d’accordo di volere una San Nicandro più pulita e senza degrado, ma l’obbligo dei cittadini deve essere solo quello di non contribuire a questo fenomeno con comportamenti incivili e bene ha fatto l’amministrazione a comprare due foto trappole per multare severamente chi contravviene ad un preciso obbligo di gestione della raccolta. Tutto il resto è compito di chi governa la nostra cittadina nel trovare i giusti contrasti al fenomeno del degrado.

Ed infine, contrapporsi semopre all’opposizione non fa certamente bene ad un consiglio comunale ove tutti sono legittimati a porre loro istanze ed a trovare soluzioni possibilmente condivise in quanto tutti sono portatori di interessi della cittadinanza. Lanciare guanti di sfida vuol dire che qualcuno è di troppo e questo in democrazia non deve mai verificarsi.

Il Direttore