EDITORIALE DELLA DOMENICA. DALLA SFIDUCIA PERCHE’ NON FAR NASCERE UN CAMBIAMENTO COLLETTIVO?

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Con la sfiducia al sindaco f.f. del comune di San Nicandro si chiude una storia travagliata che si è trascinata fin quasi al termine della scadenza del mandato amministrativo. Tutti a casa per prepararsi alla prossima competizione elettorale di fine settembre.

Chi ha perso e chi ha vinto? Sicuramente ha perso tanto la città di San Nicandro che, ancora una volta, deve interrogarsi sul suo futuro per lasciarsi dietro le spalle le macerie di una politica divisiva, di una politica “contro” nella quale si privilegia la lite e l’arroganza e non la ricerca di un dialogo collettivo per le soluzioni migliori della nostra città.

Siamo reduci di una vittoria importante in Europa, siamo Campioni d’Europa di quel bellissimo gioco di squadra che è il calcio. Appunto, un bellissimo gioco di squadra che ha reso possibile il sogno di una vittoria che oggi è leggenda.

Cosa manca nella politica di San Nicandro? Sicuramente un amalgama collettiva che abbia il senso del risultato e che abbia fiducia nel cambiamento. A San Nicandro sembra che nessuno voglia mettersi in discussione quando, invece, occorre farlo perché gli eletti del popolo devono essere privilegiati di poterlo rappresentare e riconoscenti della scelta fatta che vuol dire fiducia nella persona eletta. Se questa fiducia viene meno, si impoverisce anche il rapporto tra eletti ed elettori e ricostruire questo rapporto non è affatto semplice. Inutile parlare di destino avverso in quanto il destino lo fanno gli uomini e le donne e nemmeno la fortuna entra in gioco perché servono le idee vincenti, il crederci nelle scelte che si fanno. Solo così gli indicatori di fiducia potranno cominciare a risalire e così aumenterà anche l’autostima che rappresenta un fattore indispensabile nel dialogo politico – amministrativo che rende così possibile una ripresa generale di consenso alla istituzione.

Occorre una leadership riconosciuta sia individuale che collettiva, ossia un senso del dovere per assolvere appieno alla funzione di sindaco, di assessore o di consigliere e un senso di costruire una squadra che, come è successo con l‘Italia nel campionato europeo, sappia la definizione dei propri ruoli tutti finalizzati al raggiungimento del risultato desiderato.

Se non si riesce a condividere questo modo di amministrare la cosa pubblica allora San Nicandro andrà ancora oltre la deriva nella quale si trova adesso. Le beghe personali, i vecchi rancori, le nuove vendette devono essere accantonate. San Nicandro deve cominciare a respirare un‘aria di cambiamento e tutte le forze politiche in campo devono dare il loro continuo contributo per una nuova storia ancora tutta da scrivere nella quale i protagonisti devono essere i cittadini che chiedono un po’ di futuro che, ad oggi, sembra ancora tanto lontano.

Il Direttore