EDITORIALE DELLA DOMENICA. BASTA INDIFFERENZA, PENSIAMO AL FUTURO DI SAN NICANDRO

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E’ il primo editoriale di questo nuovo anno che ci auguriamo possa essere sempre migliore di quello appena terminato. Abbiamo tutti bisogno di una comunità che sia unita, che raggiunga risultati importanti sotto l’aspetto economico, sociale, di vita comune e di condivisione.

Purtroppo, molto spesso, San Nicandro preferisce l’indifferenza alla voglia di capire il mondo che la circonda. L’economia locale è ferma da anni e non crescono nuove attività perché il mercato è altrove ed il rischio è troppo forte per essere affrontato e combattuto. Molte famiglie devono ringraziare le varie parrocchie che sostengono tante persone fragili. I giovani che devono essere il futuro di una cittadina circolano distratti dalla indifferenza di un ambiente che non è loro ostile. La politica è quasi completamente assente nei discorsi della gente per svegliarsi solo in occasione di future elezioni.

Insomma tutto procede nella voglia di un isolazionismo individuale senza neppure una timida apertura di voler capire le motivazioni di una stanchezza intellettuale che sta coinvolgente un pò tutti o quasi tutti. Solo l’amministrazione comunale sembra viaggiare spedita nei suoi obiettivi con un consenso che, ad oggi, regge.

Insomma San Nicandro che negli anni addietro era la perla del nostro Gargano ha perso la sua autorevolezza in politica, nelle attività culturali e in una attività turistica a cui tutte le altre cittadine hanno puntato. Alla nostra città è mancata una programmazione e una visione di futuro complice l’indifferenza di tutti.

Forse è il momento in cui bisogna essere protagonisti di sé stessi e cominciare un nuovo viaggio che possa essere l’inizio di una svolta per il futuro e cominciare con l’associazionismi che deve compattarsi in un solo soggetto capace di una programmazione annuale, dalla volontà di un popolo che vuole crescere, da un mondo economico che non vuole stare ai margini e di una politica che metta in primo piano il bene comune per far sì che l’indifferenza di oggi possa diventare una solita realtà di ripresa culturale per tutti. L’auspicio è che, come la luna riflette i suoi raggi nel mare di Torre Mileo, anche le azioni da mettere in atto possano dare inizio a speranze collettive.

Ma come uscire dalla freddezza dell’indifferenza sociale? Soltanto comprendendo la condivisione degli obiettivi e, soprattutto, sentirsi parte attiva del corpo sociale e finalmente capire che ogni volta che la società viene ferita, tutti noi, in quanto individui all’interno della collettività, subiamo inevitabilmente una ferita.

Il Direttore