CONCESSIONE DEL FARO DELLE ISOLE TREMITI, PRESENTATE TRE PROPOSTE

0
449

Nell’ottobre scorso sono partiti i bandi per la concessione di strutture da sottrarre al degrado. L’Agenzia del Demanio, insieme a ministero della Difesa ed enti territoriali, aveva messo a punto i bandi dedicati alla concessione sul mercato della rete dei fari. Totale di 11 fari tra cui c’è quello del faro di San Domino delle Isole Tremiti. L’obiettivo è stati quello di sottrarre al degrado quegli affascinanti tasselli di passato e valorizzarli. Sono infatti tutti funzionanti e automatizzati – le lanterne, insomma, fanno il loro lavoro – il problema sta negli edifici, in stato di abbandono. Per ciascuna struttura è stato cucito un bando specifico per concessioni anche fino a 50 anni. I fini del recupero non sono solo turistico-ricettivi. Il bando di gara si è concluso con una grande partecipazione del territorio, ma anche dell’associazionismo sociale e ambientale, dell’imprenditoria immobiliare e di investitori esteri.

Per partecipare alle gare, che prevedono l’affitto delle strutture per 50 anni, i bandi sono stati aperti dal 12 ottobre con la gestione dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Difesa, “con alcune differenze dovute alle peculiarità dei diversi fari”, ricorda una nota dell’Agenzia. “Per partecipare alla gara, era necessario presentare un progetto di riqualificazione e valorizzazione e un’offerta economica libera”.

Per il faro di San Domino alle isole Tremiti sono pervenute tre offerte. Ora si parte con la seconda fare: apertura dei plichi pervenuti e verifica della documentazione presentata. Le proposte idonee saranno valutate secondo il criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa2, data dalla proposta progettuale, valutata con punteggio pari al 60%, e dalla proposta economica, a cui può essere assegnato un punteggio massimo pari al 40%. La valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi quali: soluzioni di recupero del faro, manutenzione, fruibilità pubblica, contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise”. I progetti devono in particolare destinare i fari ad “accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali”.

Invia una risposta