CARNEVALE 2016 A SAN NICANDRO, COSA BOLLE IN PENTOLA?

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Fra meno di un mese è Carnevale e, mentre cominciano ad essere pubblicati i programmi delle varie manifestazioni carnevalesche di altre cittadine, a San Nicandro non ancora si sa niente di iniziative relative a quest’antica nostra tradizione per il 2016. Già da qualche anno ci si pone il problema: “Cosa rimane di questa festa?”. E’ inutile dire che per i tradizionalisti il carnevale è finito in quanto non si concepisce lo spettacolo dei carri allegorici perché non appartiene alla nostra tradizione, anche se già da qualche anno, per questioni di costo, i carri non si vedono più. Per i non tradizionalisti il carnevale è rinato solo quando c’erano i carri perché portava in strada tanta gente.

E’ evidente che il passato non torna più anche perché non ci sono i nuovi “Tr’ppetta e Cus’micchj” . “U’ Ditt’” non trova più emozione tra la gente ormai abituata ad altre forme di spettacolo. Rimane solo la coppia della Pacchiana e del Pastore a dare l’impronta della tradizione che fortunatamente ancora continua.

Ogni cosa si evolve col tempo ed anche il nostro carnevale aveva cercato di evolversi con i carri allegorici che non avevano il compito di far morire il passato ma di affiancare il passato con un presente più vicino ai giovani.

Forse il discorso va spostato sulla organizzazione del carnevale. Ci sono associazioni deputate proprio a questo tipo di manifestazione, tra cui la Pro Loco, ma, purtroppo, incontrano enormi difficoltà per fare corpo unico ed organizzare insieme l’evento carnevalesco. Eppure si può, anzi si deve trovare un punto di incontro per non disperdere energie e creare un grandissimo evento. La tradizione può convivere con la modernità, la musica folk può essere ascoltare insieme a quella tipica brasiliana. Occorre soltanto programmare, con una regia condivisa, le tre giornate con eventi distinti ma coordinati per uno stesso obiettivo.

Per non parlare poi dei veglioni che si organizzano in questo periodo. Ben vengano queste iniziative, ma come sarebbe bello se tutti quelli che vanno ai veglioni poi si riversassero per le strade del paese con quegli stessi costumi. Sarebbe un apoteosi di colori, di spettacolo, di musica e di divertimento collettivo. Un ultimo invito va all’amministrazione comunale per una partecipazione fattiva al carnevale con la disponibilità totale a livello di logistica e di altro. Così operando, tradizionalisti e non potranno contare su una convivenza tra passato e presente nella speranza di dare a San Nicandro quel primato del Carnevale che una volta deteneva e che deve riconquistare con la partecipazione di tutti.

Intanto, mancano forse 25 giorni all’evento. Cosa bolle in pentola?

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