ASSEGNO UNICO PER I FIGLI DAL 2022

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 L’assegno unico universale per i figli partirà ufficialmente il prossimo anno, con vantaggi importanti specialmente per le famiglie numerose che grazie alle maggiorazioni previste riceveranno un assegno che in alcuni casi supera anche i 1.000,00 euro al mese.

Gli importi del nuovo assegno unico per i figli sono contenuti nel decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri in data 18 novembre 2021 e – come anticipato – con le regole per il calcolo si è deciso di favorire le famiglie numerose prevedendo delle maggiorazioni ad hoc.

Per conoscere tutti gli importi – superati i 15.000,00€ di ISEE l’importo massimo di 175,00€ si riduce progressivamente fino ad arrivare al minimo di 50,00€ – bisognerà attendere la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale, ma in base alle informazioni ufficializzate nelle ultime ore possiamo comunque fare chiarezza su quali sono i casi in cui una famiglia con molti figli andrà a superare anche i 1.000,00€ di sostegno mensile.

Come prima cosa è bene spiegare che non c’è un importo massimo complessivo a cui una famiglia ha diritto. Si possono, dunque, anche superare i 1.000,00€ al mese in presenza di alcune condizioni: più sono i figli presenti nel nucleo familiare, infatti, e più l’asticella si alza.

Per capire quando una famiglia numerosa riesce anche a superare i 1.000 euro di assegno unico familiare dobbiamo intanto capire quali sono le regole per il calcolo dell’assegno.

C’è un importo base a cui si aggiungono eventuali maggiorazioni a seconda dei casi: nel dettaglio, l’importo base va da un massimo di 175,00€ mensili quando l’ISEE è inferiore a 15.000,00€, e si riduce progressivamente fino ad arrivare a 50,00€ per gli ISEE superiori a 40.00,00€.

I suddetti importi si applicano per i primi due figli. Dal terzo figlio, infatti, è prevista una prima maggiorazione che va da un massimo di 85,00€ – sempre nel caso di ISEE inferiori a 15.000,00€ – a un minimo di 15,00€ quando l’ISEE supera 40.000,00€.

E questo vale per tutti i figli successivi al terzo, quindi per il quarto, il quinto, il sesto e così via.

Ma per le famiglie numerose c’è un’ulteriore maggiorazione: quando una famiglia ha almeno 4 figli, infatti, viene riconosciuta una somma forfettaria di 100,00€ al mese. Attenzione: non 100,00€ per figlio, ma per tutti. Altro aspetto importante è quello per cui su questa maggiorazione non si considera l’ISEE.

A questo punto capire quando una famiglia numerosa supera i 1.000 euro è semplice.

Prendiamo una famiglia con quattro figli, tutti minorenni, e un ISEE inferiore a 15.000,00€. Nel dettaglio, questa avrà diritto a un assegno unico complessivo così calcolato:

  • primo figlio: 175,00€ mensili;
  • secondo figlio: 175,00€ mensili;
  • terzo figlio: 260,00€ mensili;
  • quarto figlio: 260,00€ mensili;
  • importo forfettario: 100,00€ mensili.

Il totale fa 970,00€, quindi poco meno di 1.000,00€. Ma questa potrebbe comunque superare una tale soglia nel caso in cui sussistano altre condizioni, quali:

  • entrambi i genitori lavorano: in questo caso per l’ISEE inferiore a 15.000,00€ spetta una maggiorazione di 30,00€ per ogni figlio, Nel caso della famiglia con quattro figli, quindi, significa +120,00€ al mese, arrivando così a 1.090,00€ mensili;
  • uno o più figli sono disabili: per chi si trova in una situazione di disabilità sono previste altre maggiorazioni. Nel dettaglio, alla quota di assegno unico spettante si aggiungono 105,00€ per il figlio non autosufficiente, 95,00€ al mese per il figlio con disabilità grave e 85,00€ al mese per il figlio con disabilità media.

Ben più semplice superare i 1.000 euro di assegno unico per le famiglie con cinque figli. In tal caso l’assegno sarebbe così calcolato (con ISEE inferiore a 15.000,00€):

  • primo figlio: 175,00€ mensili;
  • secondo figlio: 175,00€ mensili;
  • terzo figlio: 260,00€ mensili;
  • quarto figlio: 260,00€ mensili;
  • quinto figlio: 260,00€ mensili;
  • importo forfettario: 100,00€ mensili.

In totale fa 1.230,00€ al mese, somma a cui eventualmente si aggiungono le altre maggiorazioni previste dal provvedimento. (money.it)