IL CONSIGLIERE MARIO D’AMBROSIO: “POCA COERENZA A PALAZZO ZACCAGNINO”

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Dopo le ultime dichiarazione rese dai consiglieri comunali e dal vice sindaco di Forza Italia nell’ultimo consiglio comunale, ove dichiarano la fuoruscita dal partito che li ha eletti, viene spontaneo fare delle riflessioni: chi ha votato quella lista sapeva che quei candidati avrebbero da lì a poco abbandonato quel partito senza una valida motivazione politica? Questo comportamento equivale a tradire il mandato degli elettori. Occorrerebbe una legge che impedisca questa stortura. Chia abbandona va a casa.

Qualcuno dirà: “I voti sono espressione personale dei consiglieri”. Secondo la giurisprudenza non è così, tanto è vero che dopo i risultati delle elezioni perse per 320 voti, ovvero, se 160 persone votavano dalla parte avversa, il risultato sarebbe stato diverso.

Si era preso in considerazione di presentare un ricorso in quanto nelle liste che tutti ora appoggiano Ciavarella c’erano candidati incandidabili (da poco condannati per la dichiarazione di falso in atto pubblico) che, a nostro modo di vedere, hanno portato quel valore numerico che ha permesso all’attuale sindaco di vincere le elezioni.

Come dicevo, non è così per la giurisprudenza che dà forza alle liste e non ai candidati consiglieri. In pratica è il numero dei voti di lista che permette ai candidati di poterla rappresentare. Ad esempio, se una lista ha ottenuto 1000 voti e gli spettano tre consiglieri saranno eletti i primi tre anche se non hanno avuto alcuna preferenza.

I tre ormai ex rappresentanti di Forza Italia non hanno chiesto il voto per la loro appartenenza a quell’area di centro destra cavalcando l’onda del vento favorevole nell’attuale panorama politico nazionale? Non hanno chiesto il voto per la loro lunga militanza in quel partito? Non hanno chiesto il voto per la loro serietà ed onestà politica? E per questo che si dovrebbero rispettare i cittadini sul mandato elettorale e se i consiglieri e il vice sindaco non si rivedono più nella lista di Forza Italia che li ha eletti si devono dimettere dimostrando la loro vera serietà, onestà e cambiamento dando la possibilità ad altri candidati di quel partito di poterlo rappresentare in consiglio comunale ed in giunta in base al voto dei cittadini. (foto n.cruciano)

Il consigliere comunale Mario D’Ambrosio