TURISMO A SAN NICANDRO: CITTA’ DI DEVIA E GROTTA DELL’ANGELO

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In molti siti di viaggio e di opinion leaders del turismo citano anche San Nicandro come meta da visitare. Lo fa anche il Parco del Gargano sul suo sito che mette in evidenza per tutti i comuni del parco i beni tutto ciò che può essere oggetto di turismo. Solo la Regione Puglia non è molto presente nella pubblicizzazione della nostra cittadina. Allora che fare? Quello che fanno altri comuni e cioè una programmazione a livello culturale e turistico per tutto il territorio di San Nicandro. Un’operazione che interessa un ampio ventaglio di operatori del commercio, dell’artigianato, dell’edilizia, dell’agricoltura ed altro ancora. Può sembrare un percorso lungo ma, se ci si crede e con una progettualità valida, nel giro di un triennio molte cose possono essere realizzate con una ricaduta economica importante per la nostra cittadina.

Solo per un dovere di informazione, continuiamo oggi a presentare una serie di pezzi del nostro patrimonio che possono essere artefici di uno sviluppo turistico tutt’altro che marginale.

Città di Devia

Cronologia: XI sec. d.C.

Il parco archeologico e ambientale di Monte d’Elio è situato sul versante occidentale del rilievo omonimo, posto tra la laguna di Lesina e quella di Varano. Vi si accede attraverso la Superstrada garganica, seguendo la direzione per il borgo di Torre Mileto e di qui seguendo la strada che conduce sul rilievo.

Il Parco Archeologico è costituito dalla chiesa romanica, dalle rovine della città di Devia e da alcuni sentieri che ricalcano parte di tracciati di antiche mulattiere.

La Chiesa, di architettura romanica, presenta tre navate, con tre absidi semicircolari visibili dall’esterno. La chiesa custodisce un ciclo di affreschi datati tra il XII e XIII sec. Il contesto di inserimento è di grande impatto per la visuale offerta sulla laguna di Lesina ed in particolare della Riserva Naturale della Sacca Orientale con i suoi vasti canneti, sulla costa di Torre Mileto, sui rilievi del promontorio e sulla piana sottostante.
Arricchiscono il quadro dell’offerta i numerosi resti dell’antica città slava di Devia, debitamente commentati da pannelli esplicativi. La città recentemente venuta per buona parte alla luce è ancora avvolta nel mistero. Non vi sono notizie certe circa la sua fondazione. Viceversa si hanno notizie certe che attestano all’XI secolo, la presenza di una comunità di origine slava. L’economia del piccolo borgo era basata prevalentemente sull’agricoltura. Devia fu abbandonata verso la fine del XIV secolo, per motivi poco chiari, forse a causa delle ricorrenti invasione di saraceni.

Rimasero in attività però i due centri cultuali di Santa Maria di Monte d’Elio e della grotta dell’Angelo. Si ha notizia anche di un certo numero di eremiti che abitarono questi luoghi. Nel XVIII sec. il sito fu definitivamente abbandonato.
Dall’area di parcheggio parte un breve sentiero che si insinua, mantenendosi a mezzacosta, nella valle del Canale della Defensuola ricalcando l’antico tracciato della mulattiera che conduceva a Masseria Palmieri e alla costa di T. Mileto. Il percorso è attrezzato con staccionate perimetrali e consente la visita ad alcune cavità carsiche. Il percorso termina a ridosso degli scavi e completa il suo circuito nel piazzale antistante la Chiesa.

Grotta dell’Angelo

Cronologia: Paleolitico e Medioevo

Sul Monte d’Elio, il rilievo che divide la laguna di Lesino da quella di Varano, è presente la cavità carsica denominata Grotta dell’Angelo. L’entrata della cavità è posta in agro di San Nicandro Garganico, sul versante occidentale del rilievo a circa 150 m s.l.m.

Secondo la tradizione popolare è questo uno dei tre luoghi storici di culto del Gargano dedicati all’Arcangelo Michele. In realtà scavi effettuati dall’Istituto di Paletnologia dell’Università di Firenze negli scorsi decenni hanno portato alla luce selci lavorate che mostrano una frequentazione umana sin dal paleolitico. Sulla aprete destra della grotta sono inoltre visibili dei graffiti analoghi a quelli rinvenuti in altre località del Gargano (Campo di Pietra – Apricena; Grotta Paglicci – Rignano Garganico; riparo Difensola e Sfinalecchio – Vieste).
Nello specifico della Grotta dell’Angelo i graffiti sono costituiti da motivi lineari e da una incisione orizzontale serpeggiante. Altri reperti rinvenuti sono invece databili al medioevo. Sono inoltre state rinvenute tombe di età alto-medievale e una vasca circolare ricavata nella roccia che farebbero pensare ad un effettivo uso cultuale della grotta. Non va infatti dimenticato che nei pressi della grotta (circa un km. di distanza) sono presenti i resti dell’antica città di Devia e della Chiesa di Santa Maria di Monte D’Elio.
La cavità, si apre con un vasto ambiente di forma semiellittica e si sviluppa orizzontalmente verso l’interno, per dividersi in seguito in distinti corridoi. La grotta è accessibile attraverso la strada che parte dal borgo di Torre Mileto. Un sentierino conduce poi all’ingresso della grotta. Visitabile solo con l’ausilio di lampade elettriche.