LAMPASCIONI FRITTI (LAMBASCIUN FRITT’) NELL’ATLANTE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA PUGLIA

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Descrizione sintetica del prodotto

L’uso di friggere i lambascioni ha radici antichissime. Volete una fioritura in cucina? Un fiore che sboccia inpadella? Prendete i lambascioni, incideteli profondamente ed immergeteli nell’olio bollente. Ed eccoli così fritti, nella loro stupenda semplicità, conditi con un po’ di sale e pepe, mentre sbocciano come fiori.

Alcuni usano aggiungere il vincotto per un preparare un gustoso dessert. In alternativa possono essere cotti, infarinati e fritti (indorati)

Processo produttivo

I lambascioni vanno incisi profondamente e immersi nell’olio bollente. Dopo aver asciugato l’olio presente in eccesso sui bulbi fritti, vanno conditi con un po’ di sale e pepe.

In alternativa possono essere prima cotti in abbondante acqua salata per poi scolarli leggermente al dente, infarinarli, passarli in uova battute e friggerli in olio extravergiIne di oliva bollente. Vanno infine scolati e disposti su una carta assorbente

Storia e tradizione

Bruni di Barletta (1857) accennava a tre modi di consumare i bulbi: lessati e conditi con olio e aceto, fritti con farina o uova e arrostiti sotto la cenere calda.Sada fornisce due testimonianze dell’usanza di preparare i lampascioni fritti nei volumi “La cucina pugliese dei poveri” (1973) e “La cucina della terra di Bari” (1991).

Gosetti della Salda nel libro “Le ricette regionali italiane” (1967) riporta tra le ricette tradizionali “Lampasciuoli fritti dorati”.“Lampascioni indorati e fritti” viene descritta da Panza nel libro “Le checine de nononne” (1982);

“Muscari dorati e fritti” e “Muscari infarinati e fritti” sono descritti del libro “Una vita in cucina” (Consoli, 1989)