EDITORIALE DELLA DOMENICA. PER LO SCHIAPPARO SOLO PAROLE DI BUONSENSO TRA I SINDACI

0
757

Nel consiglio comunale del 29 settembre scorso il punto all’ordine del giorno che riguardava la transazione tra il comune di San Nicandro e la società Sant’Elia relativa alla vertenza del tratturo comunale sembra essere risolta con l’approvazione della stessa.

Dalla parte opposta di quella zona che va verso Lesina, c’è la “famosa” area dell’istmo dello Schiapparo, altra vertenza confinaria degli usi civici contro il comune lagunare che, con la sentenza del Consiglio di Stato, veniva dichiarato soccombente il comune di San Nicandro.

Quella sentenza pare abbia messo la parola fine ad una vicenda che le varie amministrazioni comunali hanno fatto durare tantissimo tempo con spreco di denaro pubblico. La probabile chiusura della vertenza, finalmente, lascia lo spazio per poter fare una valutazione sul futuro di tutta la zona dell’istmo che da Torre Mileto porta fino alla foce dello Schiapparo.

Qualche anno fa, in un incontro tra sindaci circa la valorizzazione dei due laghi, quello di Lesina e quello di Varano, il compianto sindaco Ciavarella aveva posto l’accenno proprio sull’istmo adoperando la metafora dell’ascia di guerra che il comune di San Nicandro vuole definitivamente sotterrare. La sua affermazione è stata ben gradita soprattutto dal sindaco di allora di Lesina e condivisa da tutti gli altri in virtù di una definitiva valorizzazione di quell’area. Infatti veniva sottolineato che è ormai terminato il tempo di costruire ancora su quel territorio in quanto ora occorre una grande opera di ristrutturazione delle strutture esistenti che darebbe ossigeno ad una economia che langue da tempo.

L’intento sembrava essere una accelerazione per chiudere in maniera tombale il contenzioso ben sapendo che quel territorio fa parte del comune di Lesina il quale, insieme a quello di San Nicandro, devono fare fronte unico presso gli enti regionali per la definizione del Pirt, per la qualificazione dell’intera zona e, soprattutto, per portare tutti i servizi necessari e di primaria necessità per la vita normale di ogni giorno e cioè strada, illuminazione pubblica, rete idrica e fognante.

Se le due amministrazioni prendono un impegno serio per un progetto di sviluppo turistico dell’istmo, senza più campanilismi di sorta, il sogno di tanti potrebbe diventare realtà. Certamente non si parla di qualche anno in quanto ci vorrà del tempo per la definizione della parte amministrativa che deve essere condivida dalla Regione Puglia e poi fare dello Schiapparo un cantiere aperto per la sistemazione degli immobili, delle attività commerciali e delle strutture turistiche.

Parlarne ora può sembrare veramente un sogno, ma quante cose sono state fatte partendo da un sogno. È questa una occasione che la politica non deve farsi sfuggire non per l’acquisizione di consenso ma per lasciare alle future generazioni una possibilità di sviluppo che i loro padri non hanno mai avuto, anche proprio per colpa della politica.

Il Direttore