A PROPOSITO DEI “CANNONI” DI TORRE MILETO

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Dopo l’articolo pubblicato ieri da Civico 93 circa il ritrovamento dei due cannoni in località Torre Mileto, è pervenuto in redazione un altro contributo sulla vicenda.

Gentilissimo Direttore,

come ebbi modo di spiegare in occasione della pubblicazione del libro, i cannoni da me segnalati non appartengono alla Paloma affondata nei pressi di Calarossa ed effettivamente allora vi erano altri cannoni sparsi di cui altri due sono stati avvistati recentemente (circa quindici giorni fa dall’amico sub e collega prof. M. Ferrandino).

La storia dei cannoni (allego foto della Gazzetta del Mezzogiorno del 1975) riguarda due giovani emigranti sannicandresi che stavano nelle mie vicinanze a fare pesca subacquea, facendomi trasalire mi “toccarono” in acqua per segnalarmi la presenza sul fondo (3 metri di profondità e 5 metri dalla costa, subito dopo la spiaggetta del Principe) di bombe. Constatato che erano cannoni e vedendo una carcassa bruciacchiata di un’imbarcazione, suggerii ai due giovani di recarsi in Caserma per denunciare il tutto.

I ragazzi mi dissero che non ne volevano sapere anche perché nel pomeriggio dovevano ripartire per la Germania.

La storia è lunga e comunque il Sindaco dell’epoca era il Sig. Berardi Gennaro che fece l’interdizione di andare a pescare in quella zona ricca di polipi e pesci vari.

Nella foto la persona al centro sono io chiamato dal giornalista dell’Ansa su segnalazione del prof. Antonio Stefano Manduzio. Tra l’altro quel giorno, diverso dal recupero, il mare era mosso e il maresciallo dei Carabinieri mi esortò a non comunicare la profondità per ovvie ragioni.