
Il giorno di domenica delle Palme i missili russi sterminavano decine di persone, donne e bambini, nel centro della città di Kiev, mentre si recavano nella loro Chiesa a pregare; Israele bombardava scuole e ospedali senza nessuna pietà nella striscia di Gaza. Nel pieno della settimana Santa ogni coscienza cristiana è inorridita al cospetto della distruzione del popolo ucraino e palestinese. Nessuno ha il coraggio di ammettere che il finto tentativo di pace avviato tra Putin e Trump si basa su un macabro accordo: licenza di uccidere.
Nascondono al mondo l’imposizione di un nuovo ordine internazionale nel quale l’Ucraina e la Palestina non hanno il diritto di rivendicare un territorio, uno Stato libero e autonomo.
Per l’affermazione della legge del più forte nel mondo, la vita delle persone non conta nulla; la vita può essere considerata come “carne da macello” da sacrificare sugli altari dei nuovi interessi imperialistici sempre più spregiudicati di capi di Stato “indemoniati” che godono dello scorrere del sangue versato da milioni di persone innocenti.
La parola della Chiesa non conta più nulla e gli appelli continui di Papa Francesco restano del tutto inascoltati; la volontà di Dio, espressa da centinaia e centinaia di milioni di persone nel mondo, è del tutto impotente di fronte alle armi e alle guerre.
Forse in un giorno non troppo lontano si arriverà alla pace: lo scoppio della terza guerra mondiale e la fine dell’intera umanità.
Sarebbe un grave errore da parte di tutti arrendersi al cospetto del rischio di un’autodistruzione globale; la lotta per la pace non deve abbandonare le nostre coscienze e quelle di tutte i veri democratici e sostenitori delle libertà e dell’autodeterminazione dei popoli. (foto Avvenire)
Leonardo Di Monte