Fare teatro a San Nicandro Garganico è un’abitudine costante che non deve mai assopirsi.
A partire da “u ditt’”, dalle riviste goliardiche storiche della Festa della Matricola, dalle commedie del Teatro Club con l’Associazione Avis ed ora con gruppi teatrali che continuano una tradizione che fa della città di San Nicandro Garganico una tradizione forse unica che ancora continua con il teatro dialettale a divertire ed incantare il pubblico anche non locale.
Il teatro in vernacolo è una esperienza meravigliosa che coinvolge il pubblico che si vede quasi protagonista nella trama con personaggi che animano la quotidianità di ogni giorno, personaggi che sono il cuore del vissuto quotidiano.
A questo contribuisce il linguaggio, la parlata di ogni giorno, situazioni in cui gli spettatori si riconoscono, storie di vita inventate in una dimensione teatrale che sembrano verità. In questo teatro ci sono tutti e tutti con i problemi della quotidianità e delle situazioni anche particolari che bisogna poi trasformarle in sorriso perché il pubblico deve essere attratto dalle parole, dagli sguardi, dalle pause degli attori in quanto sicuramente troverà qualcosa di suo nella rappresentazione.
Ma perchè questa premessa?
Perchè è tutto quello che ho percepito dallo spettacolo cui ho assistito, una performance che ha suscitato consensi con attori che hanno ben saputo “entrare” nella propria parte e situazioni che ben si adattano al teatro popolare in vernacolo.
Bravissimi tutti che hanno dato valore ad un testo molto interessante e con note di regia importanti, una pioggia di risate da parte del pubblico che diventa poi l’attore più importante della trama dello spettacolo con le proprie emozioni di una realtà che vive ogni giorno proprio perché il teatro è lo specchio del mondo in cui si vive, perché il teatro è una bugia meravigliosa che fa diventare realtà qualunque cosa.
Tutto quello che è successo con lo spettacolo “A Verona c’ajiusa cuscì” proposto dalla Associazione Teatrale Tuttinscena” di San Nicandro Garganico.
R.M.