Succede anche questo.
Si è avuta notizia che in qualche cittadina della nostra Puglia i buoni spesa del comune vengono rivenduti, cioè chi ha fatto regolare domanda e ricevuto i buoni spesa li rivende a prezzo inferiore a quello indicato nel buono. La notizia ci arriva dalla città di Gravina il cui sindaco è pronto a mandare in galera coloro che approfittano di questa situazione che riguarda il sostegno alle famiglie bisognose. Insomma, invece di convertire i buoni in prodotti di prima necessità, preferiscono avere denaro contante in mano per utilizzarlo a fini diversi dalla motivazione per cui è stato concepito questo strumento di sostegno.
Sempre il sindaco della cittadina pugliese è corso immediatamente ai ripari indicando sul buono le generalità del beneficiario il quale, al momento della spesa, deve consegnare il buono e identificarsi con un documento di riconoscimento.
A questo punto il buono non può essere più ceduto.