SPERPERO DI DENARO PUBBLICO E INEFFICIENZA AMMINISTRATIVA

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L’estate è il periodo in cui si fanno le vacanze e si visitano luoghi culturalmente importanti per il territorio. A parte il Museo Archeologico… che è chiuso da anni, quello che non si riesce a digerire come cittadini è la vicenda del Museo della Transumanza che doveva essere ubicato al piano terra della istituto comprensivo “D’Alessandro-Vocino” al rione Boschetto.

Eppure la sua funzione culturale è veramente importante per il territorio in quanto “Il museo si propone come luogo di studio e documentazione sul fenomeno della pastorizia transumante. Interessanti pannelli esplicativi ne illustrano sinteticamente, ma con grande efficacia didattica, i vari aspetti storico-sociali e culturali ed i sistemi di vita e di lavoro. Gli oggetti esposti danno testimonianza delle principali attività produttive (produzione di lana e formaggio), delle forme di equipaggiamento di uomini ed animali, dell’organizzazione dei ricoveri temporanei. Le suggestive immagini di un audiovisivo contribuiscono, infine, a ricreare le atmosfere della montagna percorsa dalle greggi e segnata dalla fatica millenaria dei pastori”.

Durante l’amministrazione Squeo fu decisa l’istituzione di questo museo con fondi totalmente devoluti dall’Ente Parco del Gargano. Si decise allora che una parte dei ricavi provenienti biglietti d’ingresso per la visita alla struttura dovevano essere devoluti al Parco che aveva totalmente finanziato il Museo nel 2004 nell’ambito del progetto Appenino Parco d’Europa (APE), insieme alla sistemazione di una porzione del tratturo Campolato-Vieste (sentiero Coppa la Monaca) in agro di Monte Sant’Angelo.

Poi ci fu il cambio dell’amministrazione e, da allora, c’è stato solo un incontro tra l’amministrazione Gualano e la Presidenza del Parco per quel luogo già pronto per l’inaugurazione. In seguito nessuno discorso di avvio per una possibile riapertura. Sembra che ufficialmente risulti “in fase di allestimento”.

Intanto decine di migliaia di soldi pubblici sono stati buttati al vento e ai cittadini non è stato consegnato ancora niente e nemmeno spiegata la motivazione di scelte molto poco condivisibili.

Non sarebbe il caso di rispolverare quel fascicolo che giace in chissà quale armadio comunale e cominciare l’iter per l’utilizzo di quella struttura?