La sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico non si risolvono
chiudendo le attività, ma è compito della Polizia Locale, in base alla
richiesta o segnalazione dei cittadini, garantire servizi di prevenzione,
controllo e repressione. E’ quanto sostiene la presidente provinciale di
Confesercenti, ing. Maria Antonietta Armillotta, con riferimento alla recente
ordinanza del Comune di Foggia relativa alla Sicurezza Urbana, il Decoro e la
Quiete Pubblica; contestualmente è stato anche chiesto un incontro alla Sindaca
del capoluogo, Maria Aida Episcopo, per offrire la collaborazione dei
commercianti alle forze dell’ordine che hanno il compito principale di
garantire la sicurezza dei cittadini e di mantenere l’ordine pubblico.
“Occorre potenziare le pattuglie serali e notturne – commenta la
presidente Armillotta – per meglio rispondere alle richieste di intervento
connesse alla maggiore presenza di persone all’esterno dei locali pubblici
nelle zone centrali e, ribadiamo, persone esterne ai locali pubblici”. La
presidente di Confesercenti, sottolinea che il “decreto Salva Italia” permette
ai commercianti di decidere quando aprire e chiudere i loro esercizi senza
restrizioni rigide. Il decreto prevede, tra l’altro, due elementi fondamentali:
le attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande possono
lavorare senza limiti sugli orari di apertura e chiusura; le amministrazioni
possono “ritoccare” il raggio d’azione del citato decreto, qualora ci siano
delle esigenze di ordine pubblico, sicurezza e rispetto della quiete pubblica.
“Quindi – conclude la presidente Armillotta – le ordinanze che limitano
l’autonomia dei commercianti devono essere motivate, devono specificare le
ragioni per cui vengono imposte e devono prevedere il periodo in cui si
limitano gli orari di chiusura. Non bastano generiche affermazioni di esigenze
di ordine pubblico, che se ci fossero, come è probabile, vanno individuate e
risolte ma non con la chiusura di delle attività circostanti l’area interessata
che nulla centrano con il fenomeno. Comunque, conclude la presidente di
Confesercenti, anche i commercianti devono fare la loro parte, siamo
disponibili a concordare con l’amministrazione comunale e con i residenti una
serie di iniziative che scoraggino gli assembramenti di persone in prossimità
dei locali pubblici a tutela della qualità, vivibilità e sicurezza urbana”.