Potrebbe essere uno dei tanti casi di inquinamento silenzioso ma che di silenzioso non avrebbe poi tanto di questo appellativo. Tanti sanno. Nessuno parla! Nessuno interviene!
San Nicandro Garganico come tanti altri comuni d’Italia, vive il dramma dei rifiuti pericolosi insabbiati o seppelliti sotto terra o sversati nelle acque fino a raggiungere le nostre falde acquifere.
Che nesso passa tra il Pfas del dott. Cordiano e l’inquinamento che andremo a parlare? Il dott. Cardiano, 70 anni, è un esperto di tumori del sangue, è stato responsabile degli ambulatori di ematologia generale ed oncoematologia dell’ospedale di Valdagno. Una sentenza con la condanna di 15 manager dell’ex azienda di Trissino ha un sapore del tutto particolare. 12 anni di lotta. L’unico a sapere cosa fossero gli interferenti endocrini e i Pfas. Una storia fatta di ricerche e di notizie sulla Dupont America e soprattutto dei documenti ufficiali della ASL 5 a conoscenza che ad Arzignano si usavano queste molecole nella concia.
Eccessi di mortalità per malattie tumorali e non. I territori delle ex USL 4 e 5 vennero inserite nel registro dei tumori del Veneto. Erano 21 comuni nella zona rossa contrassegnata dal dott. Cordiano.
Quando la notizia si allargò a macchia d’olio sugli organi di stampa, il dott. Cordiano venne sottoposto a un provvedimento disciplinare accusato di aver danneggiato l’immagine dell’azienda. Censurato, bloccato e umiliato perché stava facendo il proprio dovere. Ma alla fine dopo tante mobilitazioni con i cittadini dei territori interessati, dopo tutti gli accertamenti degli organi preposti, dopo tantissimi morti, sono fioccate le sentenze e le condanne. Il dott. Cordiano aveva ragione. Il Pfas uccide! Come è accaduto in Veneto, purtroppo accade ovunque in tutta Italia, e seppur crediamo che la nostra terra, il nostro territorio sia un territorio incontaminato, ci sbagliamo. La nostra terra piange! Abbiamo purtroppo molti punti di discariche a cielo aperto che contengono amianto! Se sommiamo pneumatici dismessi, materiale proveniente dall’edilizia non smaltito adeguatamente, prodotti per l’agricoltura usati in modo incontrollato e buttati nel terreno e l’amianto visibile ovunque, possiamo tranquillamente asserire che il nostro territorio non vive assolutamente una situazione tranquilla come del resto non la viviamo noi che ne siamo parte integrante. Cosa fare? Eppure già tempo fa ci siamo occupati di questo annoso problema! Ma seppur comunicato, seppur evidenziato, qualcuno non si sta interessando del problema e non sta facendo il proprio dovere! Chi controlla il nostro territorio? Chi controlla lo stato di salute dell’aria che respiriamo?
C’è bisogno urgente di intervento per bonificare le aree oggetto di discarica e soprattutto intervenire con un gruppo di volontari di guardie ecologiche che controllino il territorio anche sulla minima busta d’immondizia lanciata dalla macchina lungo la strada e lasciata li’ a decomporsi e a inquinare con plastica e prodotti vari!
Urge il buonsenso. Urge un controllo a tappeto delle autorità che amministrano la legge e la politica instaurando un contatto diretto con i cittadini sensibilizzando tutti, punendo soprattutto i trasgressori.
Il caso del Pfas del Veneto può essere un esempio da prendere. Anche l’amianto con le sue fibre causa malattie gravi all’uomo e inquina il suolo e il sottosuolo dove è collocato arrivando fino alle falde acquifere.
Se vi trovate ad incontrare una discarica abusiva dove ci sono pannelli di amianto o vasche o tubi, vanno segnalate subito alle autorità competenti per permettere una bonifica dell’area. Una cosa da non fare e toccare il materiale. Le fibre di amianto disperse nell’aria raggiungono gli interstizi polmonari e possono indurre l’insorgenza di patologie tumorali nel nostro organismo a livello di polmoni e di pleura.
Gino Carnevale