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FOGGIA, SOVRAFFOLLAMENTO E MANCANZA DI PERSONALE NEL CARCERE DI FOGGIA

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“Il carcere di Foggia è il più sovraffollato in Puglia e tra i più sovraffollati d’Italia. Ospita quasi il doppio dei detenuti, 673 detenuti, su una capienza di 364. Diverse parti sono fatiscenti o da ristrutturare; gli spazi, a cominciare dalle celle, sono largamente inadeguati; il personale pari a 240 unità è gravemente carente e secondo i sindacati è quasi la metà di quello che necessiterebbe; il personale medico è quasi inesistente e per problemi che potrebbero essere trattati in carcere oppure programmati, si finisce col ricorrere al pronto soccorso degli ospedali pubblici e questo manda in tilt un sistema già molto compromesso, esponendo il personale del carcere e gli stessi cittadini a rischi particolarmente gravi che vanno di sicuro evitati (nei giorni scorsi, ha fatto scalpore l’accompagnamento di un detenuto straniero di 34 anni al pronto soccorso del Policlinico di Foggia per una cisti, patologia ritenuta dai medici del nosocomio di certo non particolarmente grave. In tale occasione tre poliziotti sono stati impegnati per ore al pronto soccorso, prima che il detenuto venisse visitato, mentre l’art. 17 del Regolamento penitenziario prevede che un detenuto possa uscire dal carcere solo per imminente pericolo di vita dello stesso); per non parlare di come vengono gestiti i detenuti con problemi psichiatrici che non ricevono una risposta adeguata al loro bisogno di salute, mentre la legge prevede un percorso di sostegno specialistico e cure adeguate”. Lo ha dichiarato in un comunicato stampa Nunzio Angiola, ex parlamentare, attualmente consigliere comunale a Foggia e segretario provinciale di “Cambia”.

“Se si pensa – ha continuato Angiola –  alle possibili soluzioni, sicuramente, una riforma legislativa potrebbe aiutare. Rivedere le leggi penali per ridurre il ricorso alla detenzione, soprattutto per i reati minori e non violenti, sarebbe un passo avanti. Inoltre, è necessario migliorare il sistema giudiziario, accelerando i processi e riducendo i tempi di custodia cautelare.

Bisognerebbe anche puntare di più sulle misure alternative alla detenzione, come la detenzione domiciliare o i lavori socialmente utili. Queste misure non solo riducono il numero di persone in carcere, ma possono anche aiutare i detenuti a reintegrarsi nella società in modo più efficace.

Infine, è fondamentale investire in programmi di reintegrazione per ridurre la recidiva. Aiutare gli ex detenuti a trovare un lavoro, un alloggio e un supporto sociale è essenziale per impedire che ritornino al crimine

In Italia, il sovraffollamento carcerario è stato oggetto di critiche e condanne anche da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha sottolineato come le condizioni di vita in alcune carceri italiane siano inaccettabili. Negli ultimi anni, sono state avviate alcune riforme per cercare di migliorare la situazione, ma il problema resta complesso e richiede un impegno costante e deciso da parte delle istituzioni”.

Per questo motivo – ha concluso Angiola – abbiamo presentato in Consiglio comunale a Foggia un ordine del giorno che impegna Sindaca e Giunta ad attivarsi, in relazione alle competenze di ognuno, presso il Ministero della Giustizia, la Prefettura, la Regione Puglia, l’ASL, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Riuniti di Foggia  e le altre istituzioni preposte, affinché siano garantiti idonei investimenti alle strutture del carcere di Foggia, che non consentono livelli accettabili di vita soprattutto in certe stagioni; affinché si investa su nuovi spazi per combattere il sovraffollamento che ha superato ogni limite di decenza; affinché il carcere sia messo nelle condizioni di assicurare forme di relazione e assistenza nel pieno rispetto del dettato costituzionale;  affinché ai tanti uomini e alle tante donne che lavorano nel carcere di Foggia sia consentito di prestare il loro servizio in ambienti e condizioni adatti alla missione che lo Stato si propone di svolgere; affinché sia potenziato il personale che opera nel carcere di Foggia, non solo riguardo agli agenti di polizia penitenziaria preposti a mantenere l’ordine e la sicurezza, soprattutto in situazioni di emergenza o di conflitto tra detenuti, ma anche al personale amministrativo, educativo e sanitario, tutti ruoli cruciali per il funzionamento efficace e umano degli istituti penitenziari; affinché sia assicurata ai detenuti una risposta adeguata al loro bisogno di salute, attraverso il coordinamento e la proficua collaborazione tra il personale medico e paramedico interno e quello dei nosocomi pubblici; affinché, last but not least, si ponga un argine al dramma dei suicidi che rappresentano una vergogna per un Paese civile ed avanzato come l’Italia. Il Consiglio Comunale deve prendere una posizione”.

DELL’ERBA: “ANCORA UN EPISODIO DI SANITA’ IMPOSSIBILE PER IL GARGANO”

“Ho appreso della vicenda accaduta ieri ad Antonio Berardi, soccorritore del 118 in servizio a San Nicandro Garganico, e mi convinco sempre più che il Gargano ha bisogno di una rivoluzione nella gestione dei servizi sanitari”.

Il consigliere regionale di Forza Italia, Paolo Dell’Erba, interviene per esprimere solidarietà a Berardi che, tra l’altro, riveste anche il ruolo di consigliere provinciale di Foggia.

“Sentire che un operatore lavora insieme ad un giovanissimo soccorritore come servizio di 118 in un comune importante del territorio senza infermieri e medici è, lo ripeto per l’ennesima volta, da Tezo Mondo. Alla ripresa delle attività della Commissione Sanità della Regione mi adopererò affinchè i responsabili di questa situazione che riguarda l’intero Gargano possano dare spiegazioni su quanto sta accadendo. Lanciare proclami di aperture di guardia medica quando invece mancano servizi assistenziali importanti è solo una presa in giro. Mi domando, nel caso di Berardi, come avrebbe potuto mai assicurare un’assistenza ad un residente o turista in quelle condizioni. Da quanto mi è stato riportato, Berardi avrebbe chiamato la centrale per chiedere personale adeguato al servizio, ma avrebbe ricevuto un rifiuto”.

SAN NICANDRO, LE OSCURE ORIGINI E GLI INSEDIAMENTI GRECI

Come per tutte le città di origini lontane e non documentate, anche per Sannicandro si fanno molte ipotesi, incerte e contrastanti. Non conto di riferirle tutte e di confrontarle tra di loro. Mi limiterò a considerare quelle più collimanti con l’obiettivo che mi sono proposto. E’ comunque evidente che Sannicandro ha avuto origine dai successivi sviluppi del suo originario nucleo fortificato.

Dapprima la Terra Vecchia si chiamava S. Maria del Borgo ed aveva, come patrono, San Giorgio, ancora venerato in una modesta chiesetta nei pressi del castello.

Questo fatto convalida l’ipotesi di una origine longobarda, perché il simbolismo di San Giorgio a cavallo che uccide il drago si presta alla narrazione ideografica della vittoria cristiana sull’idolatria del serpente.

I longobardi del ducato di Benevento, benché battezzati, adorano il serpente fino al tempo di San Barbato che convertì Romualdo e i suoi seguaci. Romualdo divenne re ed al culto del serpente si sostituì quello di San Giorgio; culto che ben presto si diffuse per tutti i fedeli del regno. Estendendo una delle trentaquattro contee (e precisamente quella di Lesina), i Longobardi erano arrivati fino alle prime balze del Gargano.

Il colle di S. Maria venne perciò fortificato con l’erezione di un castello, probabilmente impostato su precedenti fondazioni romane. Nella zona era infatti possibile reperire rari e sparsi ruderi di basso impero, specie lungo le vie di Torre Varano e Maletta.

Per molto tempo, fino a periodi piuttosto recenti, a Lesina, a Sannicandro e della località dello scomparso Castel Pagano, molte leggende hanno parlato di apparizioni mostruose, nelle quali un grosso serpente, talvolta con la testa di vitello, viene sempre vinto da pastori, cacciatori e pii sacerdoti.

Il serpente, del quale si danno anche altre versioni, + ancora oggi presente nell’arme del comune, mentre fino a non molti anni fa, poteva essere ammirato in un antico stemma di pietra dura incastonato sulla porta del rinnovato archivio di S. Maria del Borgo, parrocchia delle città vecchia.

L’immigrazione dei profughi di Lucera, cacciati nel 663 dagli eserciti vincitori di Costante II°, venuti a combattere o presidi pugliesi di Benevento, dà maggiore forza all’ipotesi longobarda. Ma l’origine longobarda non spiega l’influenza eolica nell’architettura locale, né spiega i particolari accenti di un dialetto che, malgrado la pronuncia gutturale (anch’essa di presunta origine lombarda), offre ancora residui suoni e rare parole di derivazione greca.

Tra le popolazioni che trovarono rifugio entro la cinta fortificata dell’avandifesa del castello, vanno ricordate quelle di Lauri e di Santannea, di provenienza greca, come quasi tutte le popolazioni rivierasche a nord del Gargano. Di lauri e Santannea non si hanno più notizie fin dall’0inizio del decimo secolo. Ler popolazioni, quindi, abbandonarono i propri focolari al più tardi verso la fine del nono secolo.

Esse certamente portarono, nell’antico borgo di S. Maria, il soffio rivitalizzante di una più evoluta cultura, capace di improntare a nuovi costumi le abitudini delle spaventate e sparute popolazioni arrivate con le precedenti immigrazioni.

Un ulteriore incremento della cultura greca si ebbe nel 1053, quando “prescelta la zona per affinità di stirpe e parentale spirituale”, si rifugiarono nello stesso luogo i superstiti dell’esercito greco-bizantino del catapano Argiro, sconfitto dal conte normanno Umfredo, nei pressi di S. Paolo Civitate.

Il quell’epoca, però, il borgo aveva cambiato nome. Come oggi, già si chiamava Sannicandro, in onore del martire di Venafro, prescelto a nuovo patrono. Non si sa il perché di questo cambiamento, né si sa in quale epoca ed in quale precisa circostanza esso avvenne.

Il nome di Sannicandro compare per la prima volta, d’improvviso, nel diploma del conte normanno Henricus, che è un diploma del 905 ed è il più antico documento finora pervenutoci con un nome diverso da quello di S. Maria del Borgo.

Le successive vicende storiche della città e del castello, dal periodo fridericiano ai primi del novecento, sono più cronologicamente documentabili, attraverso testimonianze di atti e registri facilmente reperibili.

Ugo Jarussi

LINO GUANCIALE ALL’ANFITEATRO AUGUSTEO DI LUCERA CON LO SPETTACOLO “ER CORVACCIO E LI MORTI”

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A chiudere l’ottava edizione della rassegna “PrimaVera al Garibaldi”, curata da Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio, inserita nel cartellone del Comune di Lucera e del Teatro Pubblico Pugliese “Estate| Muse| Stelle”, sarà il popolare attore Lino Guanciale che, venerdì 30 agosto, alle 21.30 (ingresso alle 21), porterà in scena nell’Anfiteatro Augusteo di Lucera lo spettacolo-concerto Er Corvaccio e li morti. Interprete colto, sensibile, amatissimo tanto dal pubblico teatrale quanto da quello televisivo e cinematografico, formidabile performer, nell’ultima stagione al Piccolo Teatro di Milano, della pièce Ho paura torero, Lino Guanciale trasporterà nella splendida cornice dell’Anfiteatro di Lucera un progetto della regista Lisa Ferlazzo Natoli: una “spoon river” romanesca nata dalla penna del critico teatrale e conduttore di Radio3 Graziano Graziani.

Il Corvaccio è il custode di un cimitero immaginario che, rivolgendosi direttamente ai lettori/spettatori, li invita a compiere con lui un viaggio tra le tombe e le storie delle persone che vi sono seppellite, dal robivecchi alla portiera, dall’avvocato alla barbona. Inoltrandoci lungo i settori del camposanto ascoltiamo le vite di personaggi malinconici e cinici, comici e sboccati, che salutano la vita perduta con irriverenza e vanno a comporre una geografia di ricordi e di modi da cui emergono le tante facce di Roma. Un piccolo ma composito “raccolto dell’umano”, quello che compone questa “operina a più voci”, “un’amara e soave Spoon River dove gustiamo a ogni parola la malinconica ironia del dialetto romano”, come l’ha definita, nella prefazione al volume di Graziani, la poetessa Maria Grazia Calandrone.

Lino Guanciale e Lisa Natoli, con la complicità di Gabriele Coen (che eseguirà la musica dal vivo al sax soprano e al clarinetto), inventano un percorso nel libro edito da Interno Poesia e scritto da Graziano Graziani, che ha tentato di incorniciare nella metrica del sonetto la vivacità irrefrenabile delle voci di Roma.

Lino Guanciale è il grande interprete di questa galleria di personaggi, un attore che non ha bisogno di presentazioni e che nel 2015 ha ricevuto il Premio Flaiano come “Personaggio rivelazione dello spettacolo italiano”. Er Corvaccio e li morti è un progetto a cura di Lisa Ferlazzo Natoli presso Lacasadargilla, con l’aiuto regia di Flavio Murialdi, le luci di Omar Scala, il coordinamento artistico di Alice Palazzi, una produzione Teatro Vascello-La Fabbrica dell’Attore, in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa.

Lino Guanciale è nato il 21 maggio 1979 ad Avezzano, in provincia di L’Aquila, oggi ha 45 anni. Anche se ancora giovane, ha ben chiaro nella mente la sua strada: è un ottimo attore teatrale, sporadicamente prestato al cinema, dove ha vestito i panni, per esempio, del compositore con manie di grandezza Wolfgang Amadeus Mozart nella pellicola Io, Don Giovanni diretta nel 2009 da Carlos Saura, che ha costituito il debutto cinematografico. Si vede saltuariamente sul grande schermo, preferendogli di gran lunga il palcoscenico, tanto che dal 1998 al 2024 si contano 73 produzioni teatrali a cui ha preso parte. Il debutto sulla scena, a 19 anni, ne La quinta stagione, spettacolo finale del laboratorio scolastico tenuto dal prof. Gabriele Ciaccia, al quale seguirà La zattera di Odisseo, spettacolo interno al “Progetto Ilio” per la regia di Ciaccia, realizzato con la collaborazione dell’Accademia “Silvio D’Amico” nel ruolo di Odisseo. Nel 2024, prima del tour con Er Corvaccio e li Morti, Guanciale è stato protagonista di due spettacoli teatrali: Napoleone. La morte di Dio, testo e regia di Davide Sacco, al “Bellini” di Napoli; Ho paura torero di Pedro Lemebel, regia di Claudio Longhi, al Piccolo Teatro di Milano.

Il suo talento sul palcoscenico ha fruttato a Lino Guanciale due volte il Premio Ubu, l’Oscar del teatro italiano: nel 2023 come “Ubu” speciale “per l’impegno nel reinventare la funzione sociale del teatro con Il ratto d’Europa” e nel 2028 come Miglior attore per La classe operaia va in paradiso. E tra il 2018 e il 2021 Lino Guanciale ha vinto due volte il Nastro d’Argento, rispettivamente come miglior attore protagonista per il corto Il regalo di Alice di Gabriele Marino, e per l’interpretazione nella serie Il commissario Ricciardi, un period-drama Rai segnato dal crime, che ha reso ancora più popolare l’interpretazione televisiva dell’attore abruzzese.

I biglietti per ciascun spettacolo e i pacchetti-abbonamento della “PrimaVera al Garibaldi” (promossa all’interno del cartellone di Comune di Lucera e Teatro Pubblico Pugliese “Estate| Muse| Stelle”) sono in vendita: sul sito Vivaticket; presso la libreria Kublai di Lucera (Corso Gramsci, 27) dal lunedì al sabato (9.30-13 / 17-20); presso il botteghino dell’Anfiteatro a partire dalle ore 19.30 nei giorni di spettacolo. Info e costi sul circuito VivaTicket per lo spettacolo con Lino Guanciale: https://www.vivaticket.com/it/Ticket/er-corvaccio-e-li-morti/239837; per info sui biglietti e l’intera rassegna, telefono: 3445672079.

AGOSTO IN MUSICA, TEATRO E CULTURA A CARLANTINO: BILANCIO POSITIVO

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Grande successo per gli spettacoli “Suggestioni di Donna” e “Voci bandite nella notte dell’anello”

Tradizione e radici ma anche tanta cultura. Gli eventi che hanno caratterizzato il calendario delle manifestazioni che hanno animato il comune di Carlantino nelle settimane agostane hanno proposto teatro, musica e spettacoli di grande bellezza.

Non solo la “Festa degli Agricoltori” con la sfilata dei trattori e l’accoglienza di chi torna in paese con la “Festa dell’Emigrante”, nel paese della diga di Occhito si sono tenuti due rappresentazioni teatrali molto importanti: “Suggestioni di Donna” e “Voci bandite nella notte dell’anello”. Nella prima è stata protagonista addirittura Paola De Crescenzo, attrice molto apprezzata a livello nazionale e appartenente all’Ensemble stabile della Fondazione “Teatro Due” di Parma, accompagnata dalla flautista Filomena De Pasquale del Conservatorio di Cesena. La storia ha narrato le vicende travagliate di una delle donne più famose e intriganti della letteratura mondiale, Madame Bovary. Paola De Crescenzo, anche autrice dell’opera, ha interpretato Emma nella sua appassionata riscrittura tratta dal celebre romanzo di Gustave Flaubert.

“Abbiamo creduto tantissimo nel nostro programma culturale e artistico perché abbiamo voluto avvicinare i nostri concittadini all’arte in generale”, ha dichiarato Daniela Cafano, consigliera comunale con delega alla Cultura e al Turismo. “Assistere a uno spettacolo teatrale significa ritrovarsi cittadini fra i cittadini partecipando a un evento collettivo che suscita emozioni, ma anche domande e risposte e chiavi interpretative differenti. Significa riscoprire insieme, nei nostri bellissimi luoghi e nello stesso momento, il sentimento di comunità”.

Per lo spettacolo “Voci bandite nella notte dell’anello”, tenutosi nel suggestivo scenario del “Parco della Pace”, è da registrare la partecipazione di Nunzia D’Antino e Ivana Conte dell’Associazione “Ethnos”  di Lucera che con le lore danze hanno arricchito una storia di uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per la dignità e la libertà del proprio popolo.

CON “MATRIA”, CELLE SAN VITO PROTAGONISTA A MARTANO

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Il 22 agosto, il paese di Celle di San Vito è stato protagonista alla seconda edizione di “𝐌𝐚𝐭𝐫𝐢𝐚: l𝐞 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐞 𝐝𝐢 𝐢𝐞𝐫𝐢, 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢”, evento dedicato alle minoranze linguistiche pugliesi che si è tenuto a Martano, in provincia di Lecce.

Il progetto, lanciato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia in collaborazione con l’ Ufficio scolastico regionale della Puglia, Apulia Film Commission e Teatro Pubblico Pugliese, mira a 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐩𝐮𝐠𝐥𝐢𝐞𝐬𝐞 e rientra nella programmazione de “La Notte della Taranta”.

L’evento è stato caratterizzato da 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐢𝐧 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐠𝐫𝐢𝐤𝐚, 𝐟𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨𝐩𝐫𝐨𝐯𝐞𝐧𝐳𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐚𝐫𝐛𝐞𝐫𝐞𝐬𝐡𝐞 ed ha ospitato gli studenti, le famiglie e i sindaci che insieme alle comunità hanno sostenuto con impegno la realizzazione del progetto.

“E’ stata una bellissima esperienza perché la nostra lingua e le nostre canzoni sono state protagoniste di un festival itinerante così importante come quello de “La Notte della Taranta” – ha dichiarato Palma Maria Giannini, sindaca di Celle di San Vito – Non solo ci auguriamo che questa collaborazione possa continuare ma, ricambiando l’invito, crediamo ad un nuovo progetto come quello della “Notte dei francoprovenzali.”

Il gruppo “Terra Nostra Folk” di Celle di San Vito si è esibito all’interno della sezione curata dal Teatro Pubblico Pugliese dedicata alla cultura francoprovenzale. Il gruppo musicale nasce nel 2010 e si proietta sin da subito sul cammino culturale relativo alla storia del Sud sposandone in pieno la famosa “Questione Meridionale”. Grazie a scrittori e storici locali sono stati scritti brani inediti dove i protagonisti sono i briganti. Il gruppo ha avuto collaborazioni anche con la musica delle minoranze linguistiche arbëreshë, incidendo una raccolta musicale. Nel loro repertorio sono compresi inoltre brani della tarantula garganica e della pizzica. Nella serata leccese due cantanti d’eccezione: Mariangela Genovese e Virginia Carosielli.

MISS ITALIA, ANNA MASTROPASQUA E’ MISS CINEMA PUGLIA

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Anna Mastropasqua, 18enne di Zapponeta, neodiplomata al liceo delle scienze umane è Miss Cinema Puglia 2024.

L’elezione è avvenuta nel corso della finale regionale di Miss Italia che si è tenuta domenica 25 agosto in Piazza Vittorio Emanuele II a Giovinazzo, città turistica “affacciata sulla bellezza” e sempre più capace di attrarre produzioni cinematografiche e televisive.

Ad incoronarla la regista vincitrice di un David di Donatello Rossella De Venuto ed il presidente del Consiglio Comunale di Giovinazzo Francesco Cervone.

L’organizzazione è stata affidata alla Carmen Martorana Eventi, esclusivista interregionale di Miss Italia per Puglia e Basilicata, con il patrocinio della Città di Giovinazzo.

A condurre è stato Christian Binetti, apprezzato presentatore, tra le altre cose, del programma televisivo Miss Italia Puglia e Basilicata in onda su Antenna Sud. Al suo fianco Carlotta Buzzacchino, Miss Eleganza Puglia 2023.

Ad allietare la serata sono stati la superba voce di Annalisa Marella, in arte Deva, che ha dedicato un tributo all’indimenticabile Mia Martini, e direttamente dalla trasmissione di Rai 2 “Made in Sud” Tommy Terrafino, con le sue esilaranti incursioni.

In passerella hanno sfilato gli splendidi abiti di Moda Sposi Atelier – Via della Spiga Milano, il più grande e prestigioso concept store multibrand pugliese dedicato al fashion wedding e alla cerimonia.

L’hair style delle ragazze provenienti da tutta la Puglia è stato curato da Teresa Coiffeur di Bisceglie per Framesi, la multinazionale italiana dell’hairbeauty professionale.

 A CASALVECCHIO DI PUGLIA LA RIEVOCAZIONE STORICA: SULLE ORME DI SKANDERBEG

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A Casalvecchio di Puglia, il 7 settembre 2024, ecco la rievocazione storica: Sulle orme di Skanderbeg, manifestazione che ripercorre le gesta dell’eroe albanese che nel XV secolo giunse in Capitanata per difendere le terre di Ferdinando d’Aragona dalle mire dei baroni ribelli filoangioini.

A partire dalle 18.30 con performance teatrali, spettacoli di falconeria, duelli d’arme, arcieria, giocolieri, sputafuoco, equilibristi, giullari, giochi storici, musica medievale e prodotti tipici locali.

118 SAN NICANDRO, MALORE PER IL CONSIGLIERE BERARDI. IL NOSTRO PAESE SENZA ASSISTENZA

Non ha retto alle risposte della centrale operativa dove nel primo pomeriggio Antonio Berardi ha chiamato per lamentare dell’assenza di medici ed infermieri sentendosi rispondere che è tutto normale e che in due (infermieri) possono tranquillamente sopportare il peso di tutte le chiamate e di tutti gli interventi. Più chiamate fatte da Berardi e più risposte che hanno affermato ciò che nessuno vorrebbe sentirsi dire: “devi lavorare in queste condizioni, questo è il sistema”!

Ecco che nello sconforto e nella delusione che logora e uccide, Antonio Berardi è crollato fisicamente e psicologicamente perché “SOLO” in una lotta che nessuno sembra stargli vicino a partire da un paese assente e complice di un sistema molto pericoloso.

“LOTTARE SOLI E SENZA UN SUPPORTO LOGISTICO MI PORTA ALLO SCONFORTO E AD UN MALESSERE CHE NON MI AIUTA SUL LAVORO DOVE RISCHIAMO TUTTI I GIORNI E DOVE I CITTADINI RISCHIANO DI NON AVERE LA GIUSTA ASSISTENZA”.

Oggi San Nicandro Garganico è sprovvista di un medico, di infermieri e di tutto il supporto che necessita per soccorrere le persone che malauguratamente chiamano in postazione e che non avranno aiuto.

 Antonio Berardi nonché dipendente del 118 oggi si è ritrovato a lavorare da solo con un solo collega giovanissimo. Oltre a San Nicandro Garganico va detto che anche Torre Mileto va servita dalla stessa postazione. Più di una volta Berardi ha ricevuto le stesse risposte “questo è il sistema”. La postazione del 118 di San Nicandro Garganico è vuota senza nessun operatore senza infermieri senza autista senza medici. Cosa fa la politica che amministra? Cosa fa la politica regionale? Cosa fanno i nostri rappresentanti a Roma? Nessuno si sta impegnando pur vivendo in questo paese per risolvere questo grave problema. La vita, la salute dei cittadini non ha prezzo.

Allora ci si chiede se una cosa del genere dovesse accadere ad un loro familiare come si sentirebbero senza una assistenza, senza un’ambulanza, senza una guardia medica, senza un medico che dovrebbe dare una terapia o dovrebbe decidere se ricoverare un paziente o una paziente o comunque in caso di grave incidente soccorrere i malcapitati. E mai possibile che un paese come San Nicandro Garganico sempre più sprofondato nell’abisso debba ancora essere violato da queste nefandezze organizzative regionali provinciali e locali. Tutto questo è inaudito.

Gino Carnevale

SAN NICANDRO, IL 3 SETTEMBRE CERIMONIA DI APERTURA DELLA PISCINA PROVINCIALE

Martedì 3 settembre avrà luogo la cerimonia di riapertura della piscina di San Nicandro Garganico.

È una bellissima notizia, per un giorno attesissimo da oltre quattro anni.

Un altro servizio che a grande richiesta ritorna nella nostra Città!

Nei giorni successivi partiranno le iscrizioni alla stagione 2024/2025 e, sempre entro settembre, avranno inizio corsi e attività sportive.

AL PARCO DEL GARGANO RICONOSCIMENTO DI LEGAMBIENTE “PARCHI A EMISSIONE ZERO”

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Per la categoria gestione sostenibile delle foreste e delle filiere forestali, il Parco nazionale del Gargano si aggiudica il prestigioso riconoscimento per aver promosso l’associazione forestale #ForGargano  insieme al Consorzio di Bonifica montana del Gargano, cinque comuni della zona (Peschici, Rignano Garganico, San Marco in Lamis, Vico del Gargano, Cagnano Varano) e varie imprese e associazioni, allo scopo di promuovere una filiera locale certificata bosco-legno per la diffusione di buone pratiche agricole e #selvicolturali.

“Con i premi dedicati alle buone pratiche di sostenibilità e agli esempi di conservazione della biodiversità lanciamo un segnale a cittadini e istituzioni sull’importanza di puntare sulla valorizzazione dei territori protetti per rafforzare il percorso verso la transizione ecologica ed energetica”, il commento di Legambiente.

RIGNANO GARGANICO, UN PO’ DI STORIA

Rignano Garganico (fino al 1862 Rignano, Rignano in Puglia) è un comune italiano di 1.843 abitanti in provincia di Foggia in Puglia.

Le prime notizie documentate dalla città risalgono al 1029, tuttavia la sua annessione all’Abbazia di Montesacro risale all’anno 1158, fatto che effettivamente ha stabilito l’esistenza di Rignano Garganico. Tuttavia, la città ha origini molto più antiche, che risalgono alla preistoria, come dimostrano i ritrovamenti riscontrati negli insediamenti archeologici situati nei dintorni (Grotta Paglicci, Grotta Spagnoli e i dolmen di Lamasecca e la Piana della Madonna di Cristo). Nella vicina grotta di Paglicci sono stati trovati alcuni dipinti murali che hanno permesso agli studiosi di tracciare l’esatta posizione storica dei ritrovamenti, ovvero il Paleolitico superiore. Numerosi ritrovamenti, in una stessa grotta, risalenti al Paleolitico Medio e Inferiore. Vicino a Paglicci è stato trovato anche un dolmen, un esempio di struttura megalitica, il primo di questo tipo apparso in Capitanata.

Un tempo era una fattoria rocciosa del monastero benedettino di San Giovanni in Lamis (che poi divenne il santuario di San Matteo l’apostolo a San Marco in Lamis). I cinque sabati della Quaresima si celebra una romeria a piedi in cui i devoti scendono da Rignano lungo il sentiero dei muli cantando il Rosario in dialetto. La festa della Madre di Cristo (precedentemente chiamata “Madonna di Cristo”) si celebra martedì dopo Pasqua: in questa occasione la romeria si realizza portando in spalla la statua della Madre di Cristo, scendendo a piedi dalla chiesa di Rignano (dove è abitualmente conservata) fino al santuario dove termina la celebrazione con la concelebrazione eucaristica all’aperto e fuochi d’artificio.

Monumenti e attrazioni.

* Grotta Paglicci: sito archeologico.

* Dolina carstica di Dolina Cento Pozzi con diversi pozzi e animali domestici erranti, inclusa nel Parco Nazionale del Gargano, da cui partono diversi sentieri che attraversano la zona della foresta di Jancuglia.

* I Dolmen: antichi edifici trilitici in pietra nella zona tra Lamasecca e Madonna di Cristo.

* Il centro storico, situato in cima a una collina e caratterizzato da un tracciato urbano di vicoli e vicoli stretti.

* Il palazzo baroniale (e il giardino adiacente) costruito sulle fondamenta di un castello medievale, di cui sopravvivono una torre (delle cinque originali) e tracce delle antiche mura circostanti.

* Il belvedere (rinnovato nel 2007) che circonda gran parte del centro storico, da dove si può godere di un ampio panorama che va dal Molise (Larino, Guglionesi, ecc. ) fino alle montagne Daunia e Lucera (con la Maiella all’orizzonte) e alla zona di Foggia (San Severo, Foggia, Cerignola e paesi vicini), Manfredonia, il golfo delle saline, i paesi della provincia di Barletta e Castel Del Monte.

* La Croce è anche un luogo panoramico sulla montagna di Rignano, con vista sul Tavoliere delle Puglie, sul Golfo di Manfredonia, su Bari, sul Monte Vulture, sull’Appennino Dauno e sulle cime della Maiella in Abruzzo. Questa zona panoramica è situata a pochi passi dal centro della città e ospita un’antica pista fuori servizio per delta e parapendio, che già ospita varie esposizioni pubbliche di volo libero, facilitate dalla posizione elevata e panoramica del luogo di decollo, combinata con i venti che soffiano lì quasi tutto l’anno.

* L’ex caserma, un antico edificio situato tra il centro storico e la fila di edifici che confinano il Belvedere, ospitò i Carabinieri Reali dal 1904 ed è stato abbandonato negli anni ’60.

Salvatore Villani

MANFREDONIA, CONCERTO DI “DOLCENERA”

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Per i festeggiamenti in onore di Maria SS di Siponto, la città di Manfredonia ospiterà un concerto dell’artista Dolcenera il 31 agosto in Piazza Giovanni XXIII, alle ore 22:00, dopo la processione della Madonna.

Un grande palcoscenico per una grande artista.

MISS ITALIA, NICOLE PETRELLI E’ MISS FARAGLIONI DI PUGLIA

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Una fascia speciale per celebrare l’unicità dei faraglioni di Baia delle Zagare, ovvero lo scenario più celebre del Gargano, simbolo della bellezza della costa pugliese.

Il titolo di Miss Faraglioni di Puglia, assegnato nel corso della finale regionale di Miss Italia che si è tenuta venerdì 23 agosto sul Belvedere Monte Saraceno presso la Villa Comunale di Mattinata, è stato vinto da Nicole Pentrelli, 23enne di Toritto, studentessa dell’Accademia delle Belle Arti e di recitazione teatrale.

A premiarla il sindaco Michele Bisceglia e Francesca Bergesio, Miss Italia in carica e madrina della serata.

L’organizzazione è stata affidata alla Carmen Martorana Eventi, esclusivista interregionale di Miss Italia per Puglia e Basilicata, con il patrocinio del Comune di Mattinata.

A condurre la serata è stato Christian Binetti, apprezzato presentatore, tra le altre cose, del programma televisivo Miss Italia Puglia e Basilicata in onda su Antenna Sud.

Ospiti il dj e producer mattinatese Andy Lupoli, conosciuto ormai oltre i confini nazionali per la sua musica techno e per le importanti collaborazioni, che ha presentato il suo progetto dedicato ai giovani sul “divertimento consapevole” e, direttamente dalla trasmissione di Rai 2 “Made in Sud”, Tommy Terrafino, con le sue esilaranti incursioni.

L’hair style delle aspiranti miss è stato curato dai saloni Framesi, la multinazionale dell’hairbeauty professionale: Rosa Pupillo Hairconcept di Vico del Gargano e Acconciatori Italiani Società Cooperativa, ovvero Carnaby Street Parrucchieri di Cerignola e Infinity Hair Salon di Lavello.

Si ringrazia: LILT Lega Italiana Lotta ai Tumori sez. Bat, Corgom retreading & recycling, Domenico Buono Man Style Barletta.

LA TARANTELLA DI SAN NICANDRO APRE L’EVENTO DELLA “NOTTE DELLA TARANTA”

Ieri sera Rai 3 ha trasmesso in diretta lo spettacolo “La notta della Taranta” di Melpignano. La canzone che ha aperto la manifestazione è stata “La Tarantella di San Nicandro”, la conosciutissima “O Re Re” tanto cara ai sannicandresi, di grande riferimento dei paesi garganici, ripresa e rielaborata da diversi gruppi di riproposta.

Una eccellenza musicale sannicandrese che fa parte integrante di un patrimonio musicale garganico, pugliese e italiano.

La canzone cha ha aperto l’evento della taranta è uno dei pezzi musicali più belli e antichi del Sud dell’Italia ben sapendo che proprio la tarantella è la danza più famosa all’estero.

Fortunatamente il folk garganico non si ferma solo a Carpino, Monte Sant’Angelo, Rignano perché anche a San Nicandro esistono gruppi che quel genere di musica lo fanno da anni con notevole successo e che non hanno nulla da invidiare ai pur bravi gruppi di altre realtà. Si vuole ricordare la grandissima importanza che ha avuto San Nicandro nella storia della canzone e del ballo della tarantella e che ha i suoi continuatori di una tradizione che non è seconda a nessuna.

Sarebbe il momento di rivendicare il ruolo che San Nicandro merita all’interno della cultura garganica.

Il Direttore

ESTATE SANNICANDRESE 2024 – GLI EVENTI DI OGGI

Ecco gli eventi organizzati dall’Estate Sannicandrese per oggi 25 agosto 2024.

Ore 19:00 – Atrio scuola Piazza 4 Novembre: 6° Torneo Volley San Nicandro- Anspi Volley Aics Final Oper Animatori e Misto

Ore 22:00 – “Fuori Rotta” Torre Mileto: Fuori Rotta Closing Party

VIESTE, TUTTO PRONTO PER L’8^ EDIZIONE DE “LA SETTIMANA DELL’OLIO”. ECCO IL PROGRAMMA

Vieste è pronta ad accogliere l’8^ edizione de “La Settimana dell’Olio” che dal 26 al 30 agosto 2024 proporrà workshop con degustazioni, assaggi guidati, laboratori, show cooking, incontri a tema, concerti e mercatini in piazze, agriturismi, frantoi, trabucchi e uliveti secolari.

L’evento – organizzato dal Comune di Vieste con il contributo della Regione Puglia attraverso il programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità ed educazione alimentare promosso dal Dipartimento dell’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale – intende valorizzare e promuovere i prodotti agroalimentari regionali di qualità, con priorità per quanti aderiscono ad un sistema di qualità DOCG, DOP, IGP, IGT, DOC, biologici, tradizionali. La Regione Puglia, infatti, attraverso questo programma promuove la partecipazione dei produttori ai sistemi di qualità alimentare e punta a declinare, in maniera autentica, il messaggio della corretta e sana alimentazione, nonché il consumo di prodotti regionali a Km zero.

La Settimana dell’Olio è un evento pensato per i produttori e gli appassionati di olio ma aperto anche a tutti coloro – turisti, abitanti del luogo e curiosi – che vogliono fare un viaggio immersivo nel mondo dell’oro verde guidati da esperti del settore, come maestri olivicoltori e frantoiani, assaggiatori professionisti, sommelier dell’olio, chef, panificatori d’eccellenza e innovatori enogastronomici.

IL PROGRAMMA DELLE GIORNATE

Si parte lunedì 26 agosto alle ore 9.30, presso l’azienda agricola Agalliu Eralda, con la passeggiata tra gli ulivi secolari e il workshop con degustazione di extra vergine da ulivi secolari Presidio Slow Food. Nel pomeriggio alle 18.00 appuntamento al Trabucco di San Francesco con “Pesca e Olio”, esperienza di pesca dal Trabucco e degustazione guidata di oli EVO, organizzata in collaborazione con l’associazione La Rinascita dei Trabucchi storici. Dalle 20.00 ci si sposta nella Piazza di Marina Piccola per “Gelato e Olio”, alla scoperta dell’abbinamento olio extra vergine di oliva e gelato artigianale con Iginio Ventura, il maestro artigiano della gelateria Pina Gel di Peschici considerato uno tra i migliori gelatieri in Italia, e Nerina Di Nunzio, esperta di enogastronomia che partecipa per la seconda volta alla Settimana dell’Olio.

Sveglia all’alba martedì 27 agosto per Yoga in oliveto e colazione oleocentrica con Kru Mary in programma alle ore 7.00 presso l’Oliveto Medina. Alle 10.30 al Ranch dell’Ambrenella ci aspetta “A tu per tu con il produttore”, storia e assaggi guidati di oli extra vergini di oliva dell’associazione Terre di Coratina. Nel pomeriggio alle ore 18.00 all’Agriturismo Le Fronde si va alla scoperta degli abbinamenti olio-cibo con Giuseppe Cupertino, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Puglia. Nicolangelo Marsicani e Michele Siniscalchi Montereale, tecnici esperti dell’associazione Oleum (che da 30 anni diffonde la cultura, la valorizzazione e la tutela del patrimonio dell’olio EVO), guideranno la Tasting experience “Ogliarola garganica vs Coratina” raccontando gli extra vergini monovarietali viestani. L’appuntamento è alle 20.00 a Marina Piccola.

Si apre all’insegna del benessere la giornata di mercoledì 28 agosto con la meditazione tra gli uliveti secolari dell’Oliveto Medina, in programma alle ore 8.00 e guidati dall’esperta di crescita personale Nerina Di Nunzio. A seguire (ore 10.30 presso Oleificio San Luca) “A tu per tu con il produttore”, storia e assaggi guidati di oli extra vergini di oliva di OL.MA. con il presidente Fabrizio Filippi (già presidente di Coldiretti Toscana e presidente del Consorzio di tutela dell’olio extravergine Igp Toscano). Imperdibile il concerto di musica classica tra gli ulivi secolari con il Quartetto Wolfgang in programma alle ore 17.00 presso l’Azienda Agricola Prencipe. Alle ore 20.00 a Marina Piccola andrà in scena lo Show cooking oliocentrico (in collaborazione con Slow Food Gargano) a cura degli chef Mario Falco, Presidente dell’Associazione Cuochi Gargano e Capitanata e Fabrizio Bertucci, fondatore di FoodBrothers.

Tre gli appuntamenti per giovedì 29 agosto. Si parte alle ore 10.30 presso Tenute il Mandrione con “A tu per tu con il produttore”, storia e assaggi guidati di oli extra vergini di oliva dell’azienda Marfuga. Alle 17.00 la Lega Navale di Vieste ospiterà la novità di questa edizione: il laboratorio di assaggio “L’olio dei bimbi” dedicato ai più piccoli. Alle ore 20.00 a Marina Piccola ci saranno gli assaggi guidati degli extra vergini del Gargano presenti nella guida Oli d’Italia 2024 del Gambero Rosso, a cura del giornalista e capo panel Indra Galbo.

Venerdì 30 agosto la Settimana dell’Olio incontra, alle ore 11.00 presso Tenuta Padre Pio, Grani Futuri con il panificatore Antonio Cera per parlare di “Pane e Olio”. “Pizza in Piazza”, alle ore 19.30 a Marina Piccola, vedrà l’abbinamento tra olio extravergine di oliva e pizza e la guida speciale del presidente dell’Associazione Pizzaioli Garganici Vincenzo D’Apote, la giornalista enogastronomica Luciana Squadrilli e il talentuoso pizzaiolo Luca Cornacchia. A chiudere la manifestazione sarà il talk “Olivo e olio: biodiversità, ricerca, mercato”, alle ore 21.00 a Marina Piccola, a cui prenderanno parte Barbara Alfei, capo panel ASSAM e tecnico del settore olivicoltura; Veronica Vizzarri, ricercatrice del CREA di Rende; Indra Galbo, capo panel guida oli Gambero Rosso; Giuseppe Maggi, direttore tecnico della Fondazione ITS Academy AgriPuglia e Sabrina Pupillo, tecnologa alimentare e direttrice organizzativa della settimana dell’Olio. A moderare il talk sarà Simona Cognoli, esperta di olio extravergine di oliva e membro del Comitato di assaggio della CCIAA di Roma.

La partecipazione a tutti gli appuntamenti in programma è ad ingresso libero ma i posti sono limitati. Prenotazione obbligatoria al 320.3869243.

MERCATINI E MUSICA LIVE

Ogni sera durante la Settimana dell’Olio, a partire dalle 20.30, Marina Piccola ospiterà storie e sapori con il Mercatino dei Produttori: un’occasione imperdibile per assaporare gli oli extra vergine di oliva più pregiati del Gargano e scoprire i segreti dei produttori. Saranno dodici le casette che ospiteranno Agri-Costella, Olio della Valle, Le Fronde, Purofiore, Tenute Il Mandrione, Latorre Paolo, Valle degli Ulivi, Oliveto Medina, Primofiore, Antichi Ulivi, Fratelli Spina, I Tesori del Sud.

L’olio non è solo gusto ma anche divertimento e gioia di stare insieme: per questo ogni sera, a partire dalle ore 22.00 a Marina Piccola, ci sarà musica live: il 26 agosto I figli di Zocca (Vasco Rossi tribute band); il 27 agosto Jazzlag (Neo soul); il 28 agosto JustCool (funk-rock); il 29 agosto Nela (pop-rock) e il 30 agosto Il grande JukeBox (con Francesco Roccia e la sua band).

“La settimana dell’Olio” è organizzata dal Comune di Vieste con il contributo della Regione Puglia, con il patrocinio di Provincia di Foggia, Ente Parco Nazionale del Gargano, GAL Gargano, Associazione Italiana Frantoiani Oleari, Associazione Nazionale Città dell’Olio, CNA, Slow Food Gargano e con la collaborazione di Fondazione Grani Futuri, Associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici, Oleum Associazione Professionale Internazionale Assaggiatori Olio di oliva, Associazione Cuochi di Gargano e Capitanata, Associazione Pizzaioli Garganici.

Media partner dell’8^ edizione de “La Settimana dell’Olio” è FoodConfidential.

IN PUGLIA SUPERATE OLTRE LE 16 MILIONI DI PRESENZE NEL 2023

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Sono i numeri relativi al turismo in Puglia, in costante crescita dal 2015 e che hanno portato la Regione a essere una meta turistica internazionale tra le più apprezzate.

“Quest’anno i primi sei mesi segnano un +11% che dimostrano che la tanto agognata destagionalizzazione è ormai realtà. Questo grazie alla crescita del turismo straniero che, per esempio, nella città di Bari è pari al 59% delle presenze con un dato superiore alla media nazionale, inimmaginabile solo pochi anni fa”, le parole di 𝐋𝐮𝐜𝐚 𝐒𝐜𝐚𝐧𝐝𝐚𝐥𝐞, 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚𝐏𝐫𝐨𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, l’agenzia regionale del turismo, rilasciate a Repubblica.

C’era una volta, agli albori del nuovo millennio, una giovane generazione di pugliesi che, con la mente colma di sogni e il cuore ardente di speranze, si avventurava per le strade d’Europa. Con accenti che tradivano le radici profonde di una terra antica, si trovavano spesso a dover spiegare agli increduli interlocutori dove si trovasse la loro amata regione, la Puglia. “Do you know Italy is like a boot?” era la domanda che rivolgevano, con un sorriso timido ma determinato, cercando nei volti degli altri un barlume di comprensione. E quando l’ovvietà della forma a stivale del nostro Paese appariva negli sguardi, aggiungevano: “Puglia is the heel of the boot.”

Eppure Bari, Lecce, Brindisi, Foggia, Taranto non evocavano altro che una terra remota, persino sconosciuta, nascosta nelle pieghe di un Sud spesso trascurato e dimenticato come “de finibus terrae”. Poi, però, a partire dal “Pensiero Meridiano” di Franco Cassano, prese forma una storia nuova. Nacque così la “Primavera Pugliese”, allora inaspettata e, un po’ per caso, un po’ per volontà, ci fu una generazione che si fece trovare pronta, sotto la guida di politici lungimiranti.

In pochi anni cambiò la percezione internazionale di Bari e della Puglia su un fattore chiave per l’attrattività. Negli anni dell’impegno politico e amministrativo nella città di Bari arrivò la novità del piano strategico metropolitano: la voglia, cioè, di guardare lontano e sognare in grande. Bari riuscì a innovare per oltre vent’anni, migliorando sempre un po’ alla volta, sempre di più. Contemporaneamente, in quegli anni, la Regione Puglia si dotò di strumenti innovativi nel campo del teatro, del cinema e del turismo, di un sistema di voli low cost, e tanti altri trenta-quarantenni super competenti e appassionati furono artefici del loro destino. E fu così che la Puglia non fu più una regione sconosciuta ai più, diventando una terra dove ogni anno si iniziarono a riversare milioni di turisti, attratti dalle spiagge bianche del Salento, dai centri storici di Bari e Trani, dai trulli di Alberobello e dalle grotte di Castellana, dal Gargano e dalla struggente Taranto, che avrebbe trovato nella decarbonizzazione dell’Ilva il mantra del suo sviluppo.

Ma non solo: la Puglia diventò via via la regione con il mare più pulito d’Italia, che abbatteva gli ecomostri, che bonificava l’ambiente; un crocevia di cultura, opere letterarie e cinematografiche, ospitando star internazionali, festival di fama mondiale e, più recentemente, il G7, segno indiscusso del prestigio raggiunto a livello globale. Tutto ciò è avvenuto grazie a politiche urbane e regionali virtuose, a imprenditori illuminati che hanno investito e riqualificato intere aree della Puglia, e all’opera instancabile di tanti giovani che, arricchiti dalle esperienze maturate all’estero, sono tornati per promuovere la regione del tacco d’Italia in tutte le principali fiere del turismo internazionali, nei festival del cinema, nell’internazionalizzazione delle imprese.

La Puglia è diventata in pochi anni sinonimo di autenticità, di bellezza senza tempo, di una terra che accoglie a braccia aperte, offrendo non solo panorami mozzafiato, ma anche un’esperienza di vita che rimane impressa nell’anima di chi la visita. Questi giovani, che un tempo dovevano spiegare con fatica dove si trovasse la loro regione, oggi vivono il successo di una Puglia rinata, fiera e conosciuta in ogni angolo del mondo. Tanti altri, che sono andati via, da lontano manifestano nelle città di tutto il globo l’orgoglio di essere “pugliesi nel mondo” e si fanno strumento di pacifica promozione della loro terra di provenienza, considerata ormai un contesto vibrante, creativo, contemporaneo, internazionale e aperto alle diversità di genere, anche con leggi avanzatissime sull’omotransfobia.

La storia di questi ultimi vent’anni è quella di uomini e donne e di una terra che, passo dopo passo, sono riusciti a risalire la china, dimostrando che i sogni possono davvero cambiare il destino di un popolo e di un luogo. E così, mentre milioni di turisti passeggiano ogni anno per i vicoli dei centri storici, tra il profumo dei sapori nostrani e l’eco lontana delle parole di un tempo, l’economia pugliese ha trovato circa 200 mila occupati, secondo Confcommercio, e una parte rilevante (il 13% secondo Bankitalia) del suo prodotto interno lordo. La Puglia, secondo le recenti analisi, ha sfondato quota 16 milioni di presenze nel 2023, battendo ogni anno, dal 2015 a oggi, i suoi record in termini di arrivi (al netto delle annate in pandemia).Evocare ancora la destagionalizzazione, come avveniva nel Piano Strategico del Turismo “Puglia365”, approvato dalla Giunta Regionale nel 2016, è ormai anacronistico perché tutto questo sta avvenendo, ben prima delle previsioni. Nei primi sei mesi del corrente anno, infatti, la crescita a doppia cifra degli stranieri consente di affermare ormai che più del 40% delle presenze si concentra nei “mesi spalla” rispetto agli storici mesi di luglio e agosto. E i forecast dell’Osservatorio Regionale del Turismo prevedono un settembre e un autunno ancora caldi per le nostre strutture. Tutto questo si tiene insieme: le presenze internazionali allungano naturalmente la stagione, come per esempio accade a Bari, dove gli stranieri rappresentano il 59% dei turisti nei primi sei mesi di quest’anno (dato superiore alla media nazionale e impensabile solo 5 anni fa). Ed era appunto questo esattamente la base della strategia turistica messa in campo nel 2016.

Ma se è dunque innegabile che gli impatti sul territorio sono enormemente positivi, bisogna sempre essere autocritici e pensare a migliorare. La fuga di cervelli, purtroppo, continua e le esternalità negative di questi fenomeni oggi ci portano a leggere la realtà attraverso i suoi lati oscuri, che pure ci sono. E, in effetti, il turismo, essendo materia complessa ed essendo una vera e propria industria fatta di cluster con reti lunghe e reti corte, ha impatti diversi e non sempre felici per le popolazioni residenti, come dimostrano le cronache recenti in ogni parte del mondo.

Che fare dunque? Certo, sarebbe delittuoso buttare via questa rivoluzione; bisognerebbe invece aggiustare il tiro e, se necessario, elaborare un approccio partecipato, coerente con la cifra politica di vent’anni di leggi sulla partecipazione, con la popolazione residente a partire dal capoluogo di regione. Avendo come visione il tema della sostenibilità, che non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica, la Puglia saprà trovare la strada per il suo futuro. Bisognerà resistere al dramma della Xylella e trovare le formule per evitare la gentrificazione dei centri storici (che è cosa diversa dall’overtourism), con opportuni regolamenti di concerto con il Governo nazionale, che dovrà necessariamente intervenire. Allo stesso modo, le amministrazioni locali dovranno, con maggiore attenzione, garantire spiagge libere e accessibili; bisognerà ancora migliorare il sistema dei trasporti locali e nazionali, raffinare la formazione e stare attenti, infine, all’abbandono dei rifiuti urbani.

Ma non dobbiamo tornare indietro e guardare nello specchietto retrovisore: pensando a 25 anni fa, infatti, non troveremmo l’Eden, bensì vedremmo una terra che bisognava indicare sulla cartina geografica, con i contrabbandieri agli angoli delle strade e tutte le saracinesche abbassate nel mese di agosto.

Invece, la Puglia che un tempo doveva essere indicata sulla cartina geografica ed essere descritta con parole che faticavano a evocare immagini, oggi è il simbolo di un successo inarrestabile, che ha ridato vita e orgoglio a una regione un tempo dimenticata, ma ora al centro del mondo.

SAN GIOVANNI ROTONDO, ANTEPRIMA “GARGANO FILM FESTIVAL”

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28 agosto, ore 21:00 Pirgiano Live (Borgo Antico) anteprima XVI^ Edizione GARGANO FILM FESTIVAL

a cura dell’Associazione Provo.Cult. Piazza de Mattias (Largo delle monache).