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IL 25 GENNAIO SAMEN MI CASA AL GARGARAFEST DI VICO DEL GARGANO

Un imperdibile evento si terrà all’ Anfiteatro comunale di Vico del Gargano. Ospiti d’eccezioni Samen mi Casa & Podolik Band

L’evento Live avrà inizio alle ore 23:00.

Questo festival sarà suddiviso in più giornate e con più attività da svolgere, partendo dalle visite guidate fino alle escursioni del nostro fantastico Gargano per ammirare le bellezze e le tradizioni della nostra terra.

SAN NICANDRO GARGANICO, CORSO DI OPERATORE SOCIO SANITARIO

Aperte le iscrizioni al Corso di Operatore Socio Sanitario che si terrà a San Nicandro Garganico, Piazza Nassiriya.

 IL SALENTO INCONTRA IL GARGANO AL FESTIVAL DEL TEATRO POPOLARE DI VICO DEL GARGANO

Attrici e attori salentini saranno protagonisti del secondo appuntamento stagionale col Festival del Teatro Popolare del Gargano. Sabato 18 gennaio 2025, all’Auditorium Lanzetta di Vico del Gargano, sul palco ci sarà la compagnia teatrale Kimera, proveniente da Seclì (Lecce). Alle 19.30, con apertura del sipario alle ore 20.15, il pubblico potrà assistere a “Per un pelo”, opera di G. Imperiale, regia di Giuseppe Miggiano. Una commedia brillante che vedrà in scena Antonio Malagnino, Jonathan Imperiale, Patrizia Casarano, Katiuscia Casarano, Benedetta Fedele, Giovanni Serini, Lucia Antonaci, Antonio Giuranno e Pino Scorrano. Le musiche sono di Antonio Malagnino, scene a cura di Piero Schirinzi e Giovanni Serini, alla direzione di scena Benedetta Fedele.

Kimera è una delle compagnie italiane selezionate per il Premio del Festival del Teatro Popolare del Gargano. Sarà una giuria a decretare quali, tra le compagnie in gara, si aggiudicherà il riconoscimento. La cerimonia di premiazione si terrà il 2 marzo 2025.

Sul palco, la vicenda di “Per un pelo” metterà in rilievo la figura di Volpe, un venditore donnaiolo che riesce sempre a nascondere le sue tresche amorose alla moglie. Tra i protagonisti c’è anche Gatto, un artigiano di sani principi morali, segretamente innamorato della signorina Faina, sua segretaria, ma troppo timido per dichiararsi. In una girandola di equivoci e colpi di scena, Volpe e Gatto si ritroveranno complici e amici. “Per un pelo” è una commedia incalzante e dai ritmi frenetici che vede alternarsi sul palco diversi personaggi dai cognomi a dir poco singolari. Dovranno tutti riuscire a districarsi tra segreti, bugie, tradimenti e gli immancabili equivoci dagli effetti esilaranti. La terza edizione del Festival del Teatro Popolare del Gargano è un evento ideato e organizzato dall’APS ‘Ncvò Cappà ‘Nsciaun”, col sostegno dell’Amministrazione Comunale di Vico del Gargano e il patrocinio dell’ente Provincia di Foggia e della Federazione Italiana Teatro Amatori.

DE LEONARDIS (FDI): “SALVAGUARDARE TUTTO IL PERSONALE DELLE RSA DI SAN NICANDRO E TROIA”

“Salvaguardare i lavoratori delle Rsa di Troia e San Nicandro Garganico dovrebbe essere obiettivo condiviso e da raggiungere attraverso un impegno che produca soluzioni efficaci e risolutive anziché essere motivo di polemica del tutto fuori luogo e ben distante dalla realtà dei fatti”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, che spiega: “Nelle ultime ore sto assistendo ad una vera e propria mistificazione della realtà e ad accuse infondate nei mei confronti, evidentemente frutto della smania di fare campagna elettorale a tutti i costi e nella noncuranza delle preoccupazioni dei lavoratori delle due strutture che meritano invece attenzione e risposte. Lavoratori che vanno salvaguardati tutti: dal personale sanitario a quello amministrativo, fino ai liberi professionisti delle strutture di San Nicandro e di Troia la quale, ricordo, che è stata aperta grazie al mio impegno di consigliere regionale. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha peraltro votato a favore dell’articolo della legge regionale propedeutico al passaggio delle due Rsa nel pubblico. Questi i fatti che vanno sempre analizzati con attenzione senza lanciare accuse destituite di ogni fondamento. Il malgoverno del centrosinistra regionale, che in materia sanitaria ci costringe ancora a vivere tutte le difficoltà derivanti dal piano di rientro da ormai 15 anni, stavolta si produce in una sterile ricerca di capri espiatori montando polemiche strumentali per cercare di nascondere la propria incapacità di dare risposte ai lavoratori delle Rsa, alle loro famiglie, ai pazienti ricoverati e ai loro familiari”, conclude De Leonardis.

SIGARETTE ELETTRONICHE NON SONO INNOCUE

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Ci sono pro e contro, ma una cosa è certa. contengono 132 sostanze pericolose che possono danneggiare cuore e polmoni. Specie se si diventa fumatori duali

Non si fuma, si “svapa”, con una quantità minima di nicotina (dai 6 ai 20 microgrammi) rispetto alla sigaretta tradizionale. E in questo modo si riduce la dipendenza dal fumo e ci si dovrebbe avviare verso la quota “zero sigarette”. L’utilità della sigaretta elettronica è tutta in questa formula, dalla quale dipende la risposta alla domanda fondamentale: è vero o è falso che la e-cig sia la soluzione contro lo spreco della salute dovuto al fumo?

Origini

La sigaretta elettronica è stata inventata nel 2003 dal farmacista cinese Hon Lik: da quel momento è entrata in commercio, prima nel continente asiatico, e poi, nel 2006, anche in Europa. Oggi che la e-cig è diventata  un oggetto di largo consumo, più che mai resta al centro di due grandi interrogativi. Siamo sicuri che non sia dannosa? Aiuta davvero a smettere di fumare? Due domande importanti, alle quali siamo in grado di dare risposte precise, per oltre 1 milione di uomini e donne che la utilizzano, e anche i quasi 12 milioni di italiani che fumano ancora le sigarette tradizionali, e magari, in alcuni casi, hanno voglia di smettere.

L’oggetto del desiderio per tutti coloro che desiderano smettere di fumare, infatti, è proprio la sigaretta elettronica, anche detta e-cig, un dispositivo a forma di penna progettato per ridurre la dipendenza dai tabacchi lavorati, quali sigarette, sigari e pipe. L’obiettivo, a lungo termine, per chi si avvicina al mondo della e-cigarette, è quello di smettere di fumare, sostituendo anche a livello psicologico la sigaretta tradizionale. A differenza di tanti altri dispositivi medici o farmaceutici per smettere di fumare, come le gomme da masticare a base di nicotina o i cerotti, la sigaretta elettronica è concepita proprio per assomigliare alla sigaretta nelle mimiche e nelle percezioni sensoriali della combustione, venendo in aiuto dei fumatori abituali anche nei momenti di convivialità, nei quali, si sa, è molto più difficile resistere alla voglia di fumare

Chi la usa in Italia

Secondo uno studio condotto dagli esperti dell’Istituto di fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, il bacino di consumatori delle sigarette elettroniche in Italia è diventato enorme. Il 55 per cento dei giovanissimi tra i 13 e i 15 anni le ha provate; almeno il 40 per cento degli studenti le ha fumate nel corso della propria vita; e il 37 per cento dei giovani italiani le ha sperimentate nel corso del 2024. Numeri allarmanti, e gonfiati anche da una frenetica attività sui social degli influencer che spingono i coetanei all’uso  di sigarette elettroniche.

In Rete abbondano, infatti, i forum e i siti dedicati allo svapo, nonché i negozi online dove acquistare l’occorrente per iniziare a utilizzare la e-cig, tanto che anche la normativa sulle sigarette elettroniche è stata aggiornata per stare al passo con i tempi per tutelare la salute degli svapatori, con precise linee guida sui liquidi e i componenti, e la tutela della salute anche dei non fumatori.

Chi si era avvicinato al mondo dello svapo anche attratto dalla possibilità di poter fumare nei luoghi pubblici ed eludere il divieto di fumo, deve però ricredersi: il divieto di svapo è a discrezione dei gestori di locali e dei responsabili degli uffici, e in luoghi come ospedali, scuole o in presenza di bambini è severamente vietato utilizzare la sigaretta elettronica.

In Rete abbondano, infatti, i forum e i siti dedicati allo svapo, nonché i negozi online dove acquistare l’occorrente per iniziare a utilizzare la e-cig, tanto che anche la normativa sulle sigarette elettroniche è stata aggiornata per stare al passo con i tempi per tutelare la salute degli svapatori, con precise linee guida sui liquidi e i componenti, e la tutela della salute anche dei non fumatori. Chi si era avvicinato al mondo dello svapo anche attratto dalla possibilità di poter fumare nei luoghi pubblici ed eludere il divieto di fumo, deve però ricredersi: il divieto di svapo è a discrezione dei gestori di locali e dei responsabili degli uffici, e in luoghi come ospedali, scuole o in presenza di bambini è severamente vietato utilizzare la sigaretta elettronica.

Pro e contro

Tuttavia, la questione che tiene banco è quella relativa alla salute. La sigaretta elettronica, fa bene o fa male? E aiuta davvero a chi vuole smettere o ridurre il fumo? Prima di addentrarci nel tema, facciamo chiarezza su com’è fatta, come funziona e cosa inaliamo quando svapiamo. Il principio è semplice: la e-cig ci permette di fumare senza combustione di carta e tabacco, i principali responsabili dell’inalazione di sostanze cancerogene. Questo accade perché la batteria della e-cig riscalda la resistenza, la quale a sua volta scalda il liquido che produce vapore. Il vapore è quello che fa la differenza, perché può contenere nicotina o essere composto solo da glicerolo e aromi. Il Ministero della Salute ha definito bene come vanno prodotti questi liquidi per non essere nocivi o comunque impattare nel minor modo possibile sulla salute degli svapatori.

I primi studi sulla nocività della e-cig si sono concentrati sulla valutazione del vapore emesso, mentre oggi ci si sta concentrando sul cosiddetto particolato, le sostanze disciolte nel liquido da svapare. Oltre alla nicotina liquida, sostanza velenosa, vi si trovano disciolti metalli come argento e nichel. Ma anche titanio o cromo, come si legge da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science.

Le sostanze pericolose che contengono

Nei congegni elettronici delle e-cig si contano 133 sostanze pericolose, delle quali 107 sono classificate come cancerogene, 32 mutagene (in grado di modificare la composizione genetica della cellula), 20 tossiche per la riproduzione e 60 in grado di modificare l’equilibrio ormonale. Parliamo di metalli tossici, come cromo, nichel e titanio. Diacetile che può creare enormi problemi ai polmoni. Composti organici volatili, che possono danneggiare il fegato e i reni. Monossido di carbonio, dannoso per il cuore. Nitrosammine che possono danneggiare il Dna. Acroleina e benzene, pericolosissimi per i polmoni e per il sistema circolatorio.

Rischi della sigaretta elettronica

Quindi, anche se l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici prodotti della combustione, nonché sostanze con un elevato grado di tossicità e potenziale cancerogeno, è assente, rendendo la sigaretta elettronica molto meno pericolosa della sigaretta tradizionale, ciò non significa che la e-cig sia priva di rischi.Anzi. Sicuramente la e-cig non è cancerogena ai livelli della sigaretta tradizionale, ma anche l’AIRC mette in guardia gli svapatori: oltre al particolato, restano pericolose alcune sostanze che rientrano negli ingredienti del liquido, come il glicole propilenico. Il glicole è usato da tempo, per esempio, nei fumogeni impiegati nell’industria del cinema e nei concerti pop, ed è considerato generalmente sicuro, anche se alcuni studi indicano che l’inalazione prolungata potrebbe dare origine a irritazione delle vie aeree, tosse e in casi molto rari asma e riniti.

Uno studio  della Società americana di fisiologia indica in circa 7000 gli additivi dei liquidi per lo svapo da controllare per escludere tossicità per i polmoni.

Il parere degli esperti

Si può concludere che le sigarette elettroniche sono meno dannose per l’organismo delle sigarette tradizionali, ma non sono completamente innocue: è oggi ampio il consenso sul fatto che in confronto al consumo tradizionale di prodotti del tabacco le sigarette elettroniche assicurano una riduzione del danno significativa per il fumatore e per chi gli vive accanto, e la  Cancer Research UK ha confermato che l’abbandono della sigaretta tradizionale a beneficio di quella elettronica comporta a distanza di soli sei mesi una riduzione significativa delle sostanze cancerogene presenti nell’organismo. Un’altra autorevole voce a favore della sigaretta elettronica era quella di Umberto Veronesi, che si oppose alla bocciatura da parte dell’OMS della e-cig, insieme ad altri autorevoli pareri. Addirittura, arrivò ad affermare che, se riuscissimo a togliere il tabacco dalle sigarette, come accade in quelle elettroniche, il cancro al polmone scomparirebbe.

Ma dall’appello di Veronesi a favore della e-cig è passato molto tempo, e intanto la ricerca per esaminare tutte le conseguenze di questa alternativa alla sigaretta tradizionale è andata avanti, l’orizzonte temporale per esaminare i suoi effetti si è allungato, e i risultati sono quasi sempre a sfavore del cambiamento. L’ultimo studio sulle sigarette elettroniche arriva dal Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Valencia, in Spagna, guidato dalla professoressa Maria Jesus Sanz. Le conclusioni sono piuttosto pesanti sui rischi dello “svapare”. Aumenta i rischi di infiammazioni sistemiche, porta a complicazioni respiratorie e cardiovascolari. Altrettanto severo è il giudizio, rilasciato nell’aprile del 2021, dal Comitato scientifico della Commissione europea chiamato a valutare i rischi emergenti sulla salute pubblica dei paesi dell’Unione. Qui si parla di “danni irritativi alle vie respiratorie a un livello moderato ma in crescita“; di “effetti nocivi sul sistema cardiovascolare” e, cosa più grave, di “moderati rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie esposta a lungo termine a sostanze come formaldeide e acetaldeide“.

La sigaretta elettronica fa smettere di fumare?

Quanto all’aiuto sostanziale che la sigaretta elettronica può dare per smettere di fumare, bisogna guardare alla realtà dei fatti, e dei numeri, senza lasciarsi ingannare dal doppio gioco, piuttosto torbido, fatto da entrambe le parti, da chi considera la e-cig un elisir e da chi invece tenta di demolirla a priori, magari per interessi commerciali.

Che cosa dicono fatti e numeri? Sicuramente la sigaretta elettronica è al momento il metodo più efficace per smettere di fumare: funziona con migliori risultati, per esempio, rispetto al cerotto e all’agopuntura. Ma il problema è un altro. In Italia abbiamo 11,7 milioni di fumatori di sigarette tradizionali, dei quali ben il 65 per cento provano a smettere, quasi sempre con risultati deludenti. I fumatori di sigarette elettroniche invece sono 1 milione e 300mila uomini e donne, dei quali il 67,8 per cento però fumano anche sigarette tradizionali. Dunque, il pericolo è che, con le e-cig, invece di smettere di fumare, si diventi soltanto un doppio fumatore, o anche detto un fumatore duale. In versione elettronica e in versione tradizionale. D’altra parte, secondo i dati ufficiali dell’Istituto Superiore della Sanità, nella popolazione dei fumatori di e-cig, il 25,7 per cento delle persone dichiarano di avere diminuito, anche sensibilmente, il numero delle sigarette tradizionali. E solo il 14,4 per cento dicono di avere davvero smesso completamente di aspirare quelle maledette sigarette che, in Italia, ogni anno uccidono 70mila persone.

Dispositivi a tabacco riscaldato

Le incognite delle sigarette elettroniche e la certezza che non sono innocue, riguardano anche i dispositivi a tabacco riscaldato (Htp dall’inglese Heated tobacco products) che hanno fatto il loro ingresso ufficiale sul mercato delle sigarette alternative a quelle tradizionali nel 2015. Sono i modelli tipo Iqos, Glo e Ploom. con un sapore simile a quello delle sigarette, contengono bastoncini di tabacco imbevuti di glicerina che vengono riscaldati senza raggiungere il punto doi combustione (a 250-350 gradi rispetto agli 800 tradizionali). (nonsprecare)

UNIFG, PRESENTAZIONE PROGETTO PER VALORIZZARE LE AREE INTERNE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

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Si è svolta, presso il Dipartimento di Economia, Management e Territorio (DEMeT) in via da Zara, l’evento di presentazione di un ambizioso progetto di innovazione didattica nelle aree interne sull’Outdoor Education e su benessere, motivazioni e autoefficacia dei docenti. Il progetto è promosso dal Learning Sciences institute (LSi) dell’Università di Foggia in collaborazione con alcune scuole del territorio e la sooc. Cooperativa EcolForest che gestisce il parco “Daunia Avventura”.

Il team del Learning Science Institute e la sua coordinatrice, la professoressa Giusi Antonia Toto, docente ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale, hanno accolto la comunità accademica, i rappresentanti della scuola Roseti, gli esponenti rappresentanti del territorio e la stampa nell’aula 2.

Il progetto di Outdoor Education si propone di integrare i metodi educativi tradizionali con approcci didattici innovativi, orientati alla valorizzazione del contesto naturale, culturale e sociale delle aree interne della provincia di Foggia.

L’Outdoor Education rappresenta un approccio pedagogico che enfatizza l’apprendimento esperienziale in ambienti esterni rispetto alla tradizionale aula scolastica, proponendo un modello educativo diffuso e multidimensionale. Questo metodo non si limita alla semplice pratica di attività all’aperto, ma mira a costruire relazioni interdisciplinari, ecosistemiche e sociali, favorendo il coinvolgimento integrale dello studente, in termini cognitivi, fisici, emotivi e relazionali.

Il progetto prevede la realizzazione di uscite didattiche a cadenza mensile o bimensile in luoghi significativi del territorio, quali parchi naturali, biblioteche, centri storici e il Parco Avventura “Daunia Avventura”. Tali esperienze offrono agli studenti opportunità di apprendimento attivo e concreto, contribuendo al miglioramento delle loro capacità di attenzione, memoria e apprendimento, e favorendo lo sviluppo di competenze trasversali fondamentali per la crescita personale e sociale.

Il Magnifico Rettore, prof. Lorenzo Lo Muzio, durante la conferenza stampa ha affermato che il Progetto di Outdoor Education, incarna in pieno la missione educativa della nostra università,in quanto promuove un’istruzione di qualità, capace di rispondere alle sfide del presente con approcci innovativi e inclusivi. L’Outdoor Education, infatti, rappresenta una rivoluzione pedagogica che supera i confini tradizionali dell’aula, proponendo un modello educativo diffuso e inedito.

La prof.ssa Giusi Antonia Toto, ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università di Foggia e coordinatrice del progetto, ha dichiarato:

«Questo progetto rappresenta una straordinaria opportunità per trasformare il patrimonio territoriale che ci circonda in un laboratorio educativo all’aperto, dove conoscenza, crescita personale e sviluppo comunitario si intrecciano in modo armonico. L’iniziativa intende promuovere un modello di didattica inclusiva e innovativa, capace di rispondere alle nuove sfide educative e sociali, ponendo al centro il benessere e il protagonismo degli studenti.

Attraverso il metodo dell’Outdoor Education, gli studenti hanno l’opportunità di apprendere in contesti reali e concreti, sviluppando competenze trasversali fondamentali quali il problem solving, la collaborazione, la creatività e la resilienza. Queste abilità, cruciali per affrontare un mondo in rapida evoluzione, non solo li preparano ad affrontare le sfide future con maggiore consapevolezza e autonomia, ma li trasformano in cittadini attivi e responsabili, capaci di riconoscere il valore delle proprie radici territoriali e di impegnarsi nella tutela e nella valorizzazione delle risorse locali”.

La dott.ssa Guendalina Peconio, che dedica da anni la sua ricerca alle aree interne della provincia di Foggia, ha aggiunto:

“Le aree interne rappresentano un patrimonio di inestimabile valore storico, culturale e sociale, spesso sottovalutato. Questo progetto si propone di rafforzare il dialogo tra l’università, le istituzioni scolastiche e il territorio, promuovendo la scuola come agente di sviluppo locale. L’obiettivo è offrire agli studenti non solo una formazione di qualità, ma anche strumenti per riconoscere il potenziale del proprio contesto, stimolando in loro una partecipazione attiva alla crescita della comunità. Attraverso la creazione di reti sinergiche tra scuola, famiglie, enti locali e imprese, intendiamo favorire un processo virtuoso che trasformi le sfide delle aree interne in opportunità di rilancio sociale, economico e culturale. Investire in questi territori significa puntare su uno sviluppo sostenibile e inclusivo, valorizzando le risorse locali e rafforzando il legame identitario tra le nuove generazioni e il loro patrimonio”.

Il prof. Giorgio Mori, delegato del rettore alla Didattica dell’Università di Foggia, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la formazione degli insegnanti:

“La formazione dei docenti rappresenta un asse portante per garantire l’efficacia e la sostenibilità di approcci innovativi come l’Outdoor Education. Integrare gli ambienti esterni come spazi di apprendimento richiede, infatti, competenze specifiche e un aggiornamento continuo da parte degli insegnanti, affinché siano in grado di progettare esperienze educative significative, capaci di coinvolgere gli studenti e valorizzare il contesto territoriale. Promuovere la crescita professionale dei docenti significa, quindi, investire non solo nella scuola, ma anche nella comunità e nel territorio, contribuendo alla costruzione di un sistema educativo più flessibile, aperto e radicato nella realtà locale”.

Secondo il prof. Luigi Traetta, coordinatore dei corsi di formazione per le attività di sostegno, “L’Outdoor Education rappresenta un approccio educativo inclusivo, capace di adattarsi in modo flessibile alle diverse esigenze degli studenti, in particolare di quelli con Bisogni Educativi Speciali (BES). Promuovendo un apprendimento esperienziale e personalizzato, questa metodologia favorisce il senso di appartenenza e valorizza la diversità come risorsa, contribuendo allo sviluppo personale, sociale ed emotivo degli studenti. Grazie alla sua natura immersiva, l’Outdoor Education permette a ogni alunno di sentirsi protagonista del proprio percorso formativo, migliorando autostima e relazioni interpersonali, e rispondendo così ai principi di una scuola realmente inclusiva”.

Il dott. Domenico Cicolella, referente della comunicazione della comunicazione di Ecol Forest sooc. Coop. a r. l. ha dichiarato: “Continua l’impegno della coop Ecol Forest alla costruzione di percorsi che guardano al nostro territorio e cioè quello dei Monti Dauni come territori di innovazione e di relazioni. Il bosco come luogo di relazioni e conoscenze”.

Il progetto, rivolto ai docenti e agli studenti dell’Istituto Comprensivo “Roseti”, diffuso sui comuni di Biccari, Alberona e Roseto Valfortore, punterà ad integrare la formazione degli insegnanti con percorsi educativi che coinvolgano attivamente il territorio. Le attività sono progettate per favorire la crescita psicofisica degli studenti, attraverso il contatto con la natura e l’apprendimento esperienziale, il benessere psicologico e la motivazione dei docenti. I bisogni di autonomia, competenza e relazione e, infine, il rafforzamento del legame tra scuola e comunità risulteranno migliorati, con una evidente valorizzazione delle risorse locali.

SAN NICANDRO, GARGANICO, IN VISIONE L’ALBO SCRUTATORI

Il Sindaco del comune di San Nicandro Garganico rende noto che dal 15 gennaio 2025, per 15 giorni consecutivi, sarà depositato nella Segreteria comunale, l’albo unico delle persone idonee all’Ufficio di Scrutatore di Seggio Elettorale aggiornata con il verbale della Commissione elettorale n. 1/2025.

Ogni cittadino, può, entro tale periodo, prenderne visione.

Avverso le decisioni della Commissione Elettorale Comunale, ogni cittadino ha facoltà di proporre ricorso alla Commissione Elettorale Circondariale entro 10 giorni dalla scadenza della pubblicazione del presente.

IL VICEPRESIDENTE PIEMONTESE SULLE STABILIZZAZIONI RSA SAN NICANDRO GARGANICO E TROIA

“La decisione annunciata dal Governo nazionale di impugnare l’articolo 26 della Legge regionale n. 39 del 29 novembre 2024, che prevede l’internalizzazione delle RSA ‘San Raffaele’ di San Nicandro Garganico e Troia, rappresenta un grave attacco al diritto dei cittadini pugliesi di accedere a servizi sanitari pubblici e di qualità, mettendo a rischio il futuro di 75 lavoratori e l’efficienza di un servizio essenziale per la comunità”.

Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, rimarcando “l’incoerenza del Governo che, solo pochi mesi fa, con la nostra Legge regionale n. 21 del 30 maggio 2024, che autorizzava un’operazione analoga per il Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica nell’ASL Brindisi, nulla ha opposto all’attuazione”.

“Ora, invece, una norma volta a salvaguardare i livelli occupazionali e a garantire continuità e qualità nei servizi sanitari trova un ostacolo che non ha giustificazione logica o economica”, evidenzia Piemontese, spiegando che “gli uffici regionali stanno indirizzando approfondimenti dettagliati alle articolazioni del Governo nazionale, affinché sia chiaro che il provvedimento regionale mira non solo alla stabilizzazione dei lavoratori ma anche a un utilizzo più efficace delle risorse pubbliche, dato che il passaggio del personale dalla gestione privata a quella pubblica non comporta un aumento significativo dei costi per l’ASL di Foggia, garantendo, invece, maggiore stabilità e controllo diretto sui servizi erogati: impedire questo passaggio rischia di lasciare 75 famiglie senza certezze e di impoverire il territorio di servizi essenziali. Difenderemo questa legge in tutte le sedi, inclusa la Corte Costituzionale – conclude il vicepresidente della Regione Puglia – perché la decisione del Governo rischia di colpire non solo i lavoratori coinvolti, ma anche i cittadini che meritano una sanità pubblica forte e vicina alle esigenze in particolare dei più fragili”.

ORNELLA PAROLINI, NUOVO DIRETTORE SCIENTIFICO DI CASA SOLLIEVO

Professore ordinario di Biologia presso l’Università Cattolica di Roma, la Parolini si occupa da molti anni dello studio delle cellule staminali della placenta e dell’applicazione delle stesse nel campo della Medicina Rigenerativa

Ornella Parolini, professore ordinario di Biologia Applicata presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, è il nuovo direttore scientifico dell’IRCCS Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG), Opera di San Pio da Pietrelcina. Subentra al professor Angelo Luigi Vescovi al quale va il ringraziamento per il proficuo lavoro svolto in questi ultimi 14 anni.

Nativa di Brescia, 61 anni, la professoressa Parolini si è laureata nel 1988 in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Milano, conseguendo successivamente il dottorato di ricerca in Biologie Cellulari e Molecolari all’Università degli Studi di Brescia.

Inizia l’attività di ricerca scientifica presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano per poi passare agli Spedali Civili di Brescia. Successivamente si trasferisce all’estero per un periodo più che decennale. Dapprima svolge il periodo di dottorato (1991-1994) presso il Dipartimento di Immunologia del St. Jude Children Research Hospital di Lauderdale, (Memphis, Tennesse, USA). Mentre dal 1995 al 2002 lavora presso l’Università degli Studi di Vienna, inizialmente come “visiting scientist”, successivamente come responsabile del Laboratorio di Diagnostica Molecolare delle Immunodeficienze Primarie.

Nel 2001 viene nominata direttore del Centro di Ricerca Eugenia Menni (CREM) di Fondazione Poliambulanza, Brescia, dove nasce la ricerca pionieristica sulle cellule staminali derivate dalla placenta umana a termine e l’applicazione di queste nell’ambito della Medicina Rigenerativa.

Molto ricca è anche l’attività di docenza della professoressa Parolini. Ha insegnato presso le Università di Brescia, Granada (Spagna), Chengdu (Cina), Riyadh (Arabia Saudita) e Calcutta (India). Dal 2016 è professore ordinario di Biologia Cellulare Applicata presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

«Siamo molto soddisfatti della scelta effettuata – ha dichiarato Gino Gumirato, direttore generale dell’IRCCS Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza –. Per la prima volta la ricerca scientifica dell’Ospedale di San Pio sarà guidata da una donna, con un altissimo e riconosciuto profilo professionale e accademico. Con la professoressa Parolini continueremo sul solco tracciato dalle nuove tematiche di afferenza della ricerca scientifica attribuite a Casa Sollievo dal Ministero della Salute nel campo dell’Oncologia, della Neurologia e della Diagnostica».

INTESA COMUNE DI VIESTE E GUARDIA FINANZA PER CONTRASTARE L’EVASIONE FISCALE

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E’ stata rinnovata la collaborazione tra il comune di Vieste e la Guardia di Finanza intesa a rafforzare le azioni a tutela della legalità. Nessun limite alla attività della parte politica ma un prezioso supporto e uno strumento che aiuterà a fare meglio il lavoro amministrativo.

La durata del protocollo d’intesa è di anni due e sarà finalizzate, tra l’altro, al contrasto dell’evasione dei tributi locali ed a rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari del comune.

SALVATORE VILLANI IN STORYSINGING: CANTI E NARRAZIONI SUL GARGANO E CAGNANO

Interessante evento culturale sabato 25 gennaio 2025 (ore 19:00) Laguna Varano – Località Ex Pesa.

“Echi sonori e lasciti da valorizzare, a settanta anni di distanza dal mitico viaggio sulla Montagna del sole di Lomax e Carpitella”. Narrazioni con Salvatore Villani e Gino Annolfi

Musicisti: Salvatore Villani, Nicola Sansone, Leonardo Salcuni, Michele Pio Antonacci.

SAN NICANDRO GARGANICO, LA PUPATA D’ PUPURAT’ E’ DETTA ANCHE “DOLCE DELL’AMORE”

La Pupata d’ Pupurat’ “lI peperato”, sono dolci tipici del Gargano, provengono dall’antica civiltà contadina letteralmente significa abbastanza pepato, nel Medioevo tutte le spezie si dicevano “pepe” questo tipo dolce si pensa sia arrivato in Italia meridionale grazie ai Crociati. Fonti più attendibili ci dicono sia di origine albanese e risale ai tempi degli esuli albanesi del Gargano nella seconda metà del 1400. Oggi si consuma sulle tavole pugliesi a Natale e a Carnevale mentre anni fa era di rito per i contadini sia nel giorno di fidanzamento sia in quello del matrimonio. Ciascun invitato teneva i peperati in un fazzoletto. È un dolce rustico tipico della campagna sannicandrese, a forma di tarallo.

Che cosa rappresenta la PUPATA?

Secondo la tradizione sannicandrese rappresenta: abbondanza, felicità e salute. È la vera protagonista del dolce di carnevale ed è in stretto rapporto con la primavera. Viene considerata come porta fortuna; insomma è il segno dell’amore che il giovanotto regalava alla fidanzata. Normalmente viene raffigurata con seni scoperti collegandosi così ai culti romani della Dea Artemide, raffigurata con le trecce e con la veste riccamente adorna di colori. Con il trascorrere degli anni, nell’immaginario collettivo la divinità ha assimilato anche elementi di fecondità.

In quest’articolo vi proponiamo due ricette, una tradizionale ed una più moderna.

La ricetta della nonna Maria

Ricetta per preparare 1 kg di Peperati nella tradizione carnacialesca di Sannicandro Garganico (FG).

Ingredienti:

1 kg di èViva la Farina di grano tenero tipo “0” Biscotti;

500 g di zucchero semolato;

250 gr di cotto di fichi;

3 bustine di Cannella;

2 bustine di Vaniglia;

10 g di buccia di arancia macinata;

250 g di cioccolato fondente;

100 g di olio extravergine di oliva OLIO PIANO;

4 uova;

1 bustina di lievito per dolci.

Procedimento:

impastare il tutto, dando la forma al Peperato e cuocere per 15 minuti a 250° nel forno.

Ricetta contemporanea

Ingredienti per 1 kg di Peperati:

1 Kg di èViva la Farina di grano tenero tipo “0” Biscotti;

250 g di Zucchero semolato;

2 Bustine di Cannella;

½ Bustina di Chiodi di Garofano;

2 Bustine di Vaniglia;

2 Bustine di Lievito per dolci;

1 Buccia d’arancia bio essiccata e macinata;

4/5 Uova a seconda della grandezza;

2 Bicchieri di cotto di fichi circa 500 ml.

2 Cucchiai di miele;

100 g di Olio extravergine di oliva OLIO PIANO:

Nota:

Se l’impasto dovesse risultare troppo asciutto aggiungere un po’ di latte fresco intero.

Oggi giorno alcune famiglie aggiungono 150 g di Cacao Amaro per dargli un colore più scuro.

Inoltre ci sono due tipologie di varianti:

Variante con gocce di cioccolato fondente 200 g che si aggiungono all’impasto;

Variante con mandorle tritate 150 g che si aggiungono all’impasto.

Importante mischiare i liquidi con i liquidi i solidi con i solidi

Procedimento:

Su un tagliere di legno, versate la farina di grano tenero tipo “0” a fontana, lo zucchero e il cacao se lo desiderate, cannella, chiodi di garofano, vaniglia, lievito, e la polvere della buccia d’arancia, mescolate gli ingredienti e formate una larga corona praticando al centro un buco e aggiungete gli altri ingredienti liquidi al centro: uova, mosto cotto di fichi, miele d’api, olio extravergine d’oliva e incominciate a mescolare, impastando gli ingredienti piano piano.  Aggiungete il latte se necessario e lavorate l’impasto stesso fino a renderlo un composto sodo.

Nelle varianti aggiungere nell’impasto mandorle, oppure cioccolato fondente.

Incominciate a tagliare delle strisce, che impasterete ancora, per poi creare dei rotolini, e formerete dei taralli. Disponeteli in teglia su carta forno.

Forno preriscaldato a 250° e cuocete per 15 minuti per ottenere dei buoni pupurat’. (Naturalmente in base al proprio forno).

Potrebbe sembrare che non siano cotti, quando li andrete a togliere dal forno, ma una volta raffreddati, vi accorgerete che sono croccanti all’esterno e morbidi all’interno.

Conservazione:

Conservateli in contenitori di ceramica, di terracotta, oppure in contenitori o sacchetti di plastica anche per 10/15 giorni, ma li troverete così buoni che entro due giorni saranno finiti.

Utilizzo:

Nella tradizione Sannicandrese si bagnavano e si bagnano ancora nel vino rosso. Si possono utilizzare per colazione, con il latte o da mangiare per merenda. Sono ottimi!

Come dolce sono eccezionali, se tagliati a spessore di 5/6 millimetri con sopra un filo di miele di fichi (mosto cotto di fichi). (agricolapiano)

SAN NICANDRO GARGANICO, 8^ SAGRA FESTA SANT’ANTONIO ABATE CHIESA MADONNA COSTANTINOPOLI

Si pubblica l’evento della 8^ Sagra della Festa di Sant’Antonio Abate organizzato dalla Chiesa della Madonna di Costantinopoli.

LA VIA FRANGIGENA A CELLE SAN VITO IN DUE PUBBLICAZIONI

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 “Sulla via Francigena del Sud – Un viaggio emozionale sulla tappa di Celle di San Vito”. E questo il titolo del libro realizzato dall’associazione “Attivamente Insieme” di Celle di San Vito, formata anche dalle operatrici dello Sportello Linguistico. Il volume raccoglie pensieri, messaggi, disegni e foto di tantissimi pellegrini che, nel corso degli anni, sono passati da Celle di San Vito percorrendo la “via Francigena del Sud”.

“Già da diversi anni la nostra associazione sta portando avanti un lavoro di promozione e di valorizzazione del territorio – spiegano le operatrici dello Sportello Linguistico nonché componenti dell’associazione Attivamente Insieme” –. I percorsi come la “via Francigena del Sud” creano valore al nostro territorio perché oggi la fede e la natura spingono i cultori del turismo all’aria aperta a percorrere chilometri in modalità slow”.

Il volume è stato finanziato dal Dipartimento delle Politiche del lavoro, istruzione e formazione dell’Assessorato all’Istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia.

Due anni fa, il Comune di Celle di San Vito è stato fra i beneficiari del finanziamento di 870mila euro stanziato dalla Regione Puglia per la valorizzazione della “via Francigena del Sud”. Non solo, sempre due anni fa, sono stati aggiudicati i lavori per il recupero dell’Ostello “Casa del Pellegrino” presso la chiesetta di San Vito. Il progetto è stato finanziato per un importo pari a 550mila euro ed è di particolare interesse turistico perché la struttura è ubicata proprio lungo la “via Francigena del Sud” che in quel tratto è anche conosciuta come la famosa “via Traiana”.

 “Il tratto della Via Francigena relativo al comune di Celle di San Vito è particolarmente importante perché è anche tappa della via Micaelica, della via della Seta e di tutte le strade che conducono ad Oriente – ha dichiarato la sindaca Giannini –. Lungo il nostro tratto è possibile ammirare la Taverna e la Posta utilizzati per il riposo dei cavalieri e dei pellegrini insieme alla chiesetta di San Vito Martire”.

L’associazione “Attivamente Insieme”, inoltre, ha contribuito anche alla realizzazione del manuale “Via Francigena–Provincia di Foggia”, volume realizzato all’interno del progetto “Conoscere la via Francigena del Sud”. Si tratta di una guida sul percorso foggiano del famoso cammino alla quale hanno collaborato, oltre all’associazione cellese, anche la Regione Puglia, il Comune di Celle di San Vito, la Pro Loco di Biccari e l’Istituto tecnico economico e tecnologico “Blaise Pascal” di Foggia.

Queste pubblicazioni nascono dall’adesione dell’Associazione Attivamente Insieme ai progetti inerenti alla legge 482 e alla normativa che tutela e promuove il patrimonio storico e culturale rappresentato dalle lingue minoritarie.

La via Francigena è lunga più di tremila chilometri, parte in Inghilterra, da Canterbury e termina in Puglia, a Santa Maria di Leuca. Il tragitto attraversa ben 5 Stati e più di 600 comuni. In Italia, il sentiero passa attraverso 10 regioni: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emila Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.

Nel tragitto pugliese, la via Francigena è anche detta via Traiana (o Via Appia Traiana) e tocca 69 comuni, fra i quali, in provincia di Foggia, proprio Celle di San Vito impegnato anche nella valorizzazione e conservazione della cultura francoprovenzale.

 ECCO LA NUOVA PALESTRA DELLA SCUOLA DI CARLARTINO

Il Comune di Carlantino ha finalmente una nuova palestra. Venerdì 10 gennaio la struttura è stata inaugurata alla presenza del sindaco di Carlantino, Graziano Coscia. Erano presenti inoltre Vincenzo Miranda, progettista e direttore dei lavori; Antonio Cerro titolare della ditta “Edil Cerro” di San Bartolomeo in Galdo che ha eseguito i lavori; Lena Pozzuto, responsabile del plesso scolastico di Carlantino; e la consigliera comunale con la delega ai servizi scolastici Marilinda Martucci.

I lavori di manutenzione straordinaria della palestra sono stati eseguiti dopo lo stanziamento di circa 200mila euro da parte dell’Assessorato alle Opere Pubbliche e Infrastrutture della Regione Puglia.

La palestra è situata all’interno della scuola primaria del paese, in via Svezia. Scuola che, a sua volta, nel 2019, è stata oggetto di diversi lavori di sistemazione del solaio di copertura mentre nel 2023, tramite fondi del PNRR, sono stati effettuati lavori di messa in sicurezza di tutta l’impiantistica della struttura scolastica.

Il sindaco Coscia, davanti a tutti gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado e del corpo docente, ha anticipato che la palestra a breve sarà oggetto di nuovi interventi per il miglioramento del pavimento e per la creazione di nuove strutture interne a scomparsa.

“Finalmente abbiamo una nuova palestra moderna e funzionale per la gioia di tutti i bambini e dei ragazzi del paese – ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia –. Per un piccolo comune come il nostro, data anche la distanza dai centri più grandi, è di fondamentale importanza mettere in condizione i nostri ragazzi di poter praticare attività fisica e sportiva. Non a caso fra il 2021 e il 2023 ci siamo molti impegnati in tale direzione con la realizzazione di altre strutture dedite allo svago e allo sport”.

Il primo cittadino fa riferimento alla realizzazione di una Charging station attrezzata, alla sistemazione dei parchi giochi e, soprattutto, alla realizzazione di un campo polivalente, inaugurato nel 2023, dove oggi si possono praticare calcio, tennis, pallavolo e basket.

Il nuovo campo polivalente è stato realizzato grazie ai 100mila euro che la Regione Puglia ha finanziato tramite i “POR PUGLIA FESR-FSE 2014-2020 – ASSE IX” che avevano l’obiettivo di “promuovere l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e ogni forma di discriminazione” attraverso “interventi volti al potenziamento del patrimonio impiantisco sportivo delle amministrazioni comunali”.

“Non dobbiamo mai dimenticare la funzione educativa e sociale dello sport e di tutte le attività motorie per la tutela del benessere psico-fisico e dello sviluppo di relazioni sociali inclusive – ha concluso Coscia – creare nuovi interessi e recuperarne di perduti può evitare l’abbandono del territorio che costituisce una delle prime cause di degrado del paese”.

NELLE SCUOLE PUGLIESI SOSTEGNO PSICOLOGICO PER GLI STUDENTI

Il commissario straordinario dell’Ordine degli psicologi, Giuseppe Luigi Palma, commenta l’approvazione della delibera che destina fondi importanti per il sostegno psicologico nelle scuole pugliesi.

“È un’iniziativa che segna un passo fondamentale per il benessere psicologico dei nostri giovani, delle loro famiglie e del personale scolastico. Una risposta concreta ai crescenti bisogni di supporto emotivo e mentale nelle comunità scolastiche”. È il commento del commissario straordinario dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, Giuseppe Luigi Palma, in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera, pubblicata ieri, 13 gennaio, che destina fondi importanti per servizi di sostegno, prevenzione e promozione del benessere psicologico rivolti agli alunni, agli studenti, alle famiglie e al personale scolastico. Per l’anno scolastico in corso e per quello successivo, le scuole di ogni ordine e grado con sede in Puglia potranno beneficiare di contributi regionali per l’attivazione di servizi psicologici.

“L’intervento regionale – continua Palma – riconosce l’importanza di integrare i professionisti psicologi nei percorsi educativi, favorendo un ambiente di apprendimento più sereno e produttivo. Non solo si tratta di una risposta alle difficoltà individuali, ma anche di un investimento sulla salute mentale collettiva, promuovendo prevenzione, sostegno e cura del benessere psicologico in una fascia di età cruciale”. L’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia è, come sempre, pronto a collaborare attivamente con le istituzioni per garantire che questo progetto venga realizzato nel miglior modo possibile, assicurando che gli psicologi coinvolti possiedano la formazione e l’esperienza necessarie per rispondere efficacemente ai bisogni dei ragazzi e delle loro famiglie. “Desidero pertanto ringraziare l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Istruzione e Formazione, il professor Sebastiano Leo, che ha reso possibile, con competente disponibilità  e sensibilità, il raggiungimento di questo importante risultato attraverso la sinergia tra Regione Puglia, Ordine degli Psicologi, Università ed Ufficio scolastico regionale” conclude lo psicologo. “Siamo convinti che il coinvolgimento di psicologi nelle scuole non solo aiuterà a ridurre il disagio psicologico, ma contribuirà a creare una cultura della salute mentale che deve essere coltivata sin dalla giovane età”. (puglialive)

SAN NICANDRO GARGANICO, AVVISO DI ACCERTAMENTO IMU 2019

L’amministrazione comunale di San Nicandro ha pubblicato un importante avviso riguardante l’imposta Imu anno 2019

SAN NICANDRO GARGANICO, FALO’ E FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE

Ecco il programma dei festeggiamenti di Sant’Antonio Abate alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

IL NUOVO PROGETTO: “CITTA’ METROPOLITANA DEL GARGANO”

Le premesse ci sono tutte: i Comuni del Gargano puntano a fare rete per creare un sistema capace di sopportare esigenze e affrontare strategie di marketing territoriale e servizi nel rispetto delle singole esigenze territoriali. Tutti d’accordo questa mattina i sindaci del promontorio garganico che hanno raccolto l’appello lanciato dal sindaco di Rodi, Carmine d’Anelli, per creare un’unica cabina di regia che, senza sostituirsi a enti o altri sistemi istituzionali, sia capace di far convergere esigenze e obiettivi delle singole comunità.

Si chiamerà La Città Metropolitana del Gargano e presto si metterà in moto per la presentazione del progetto agli operatori e stakeholder dei centri interessati. Un’idea ambiziosa degli anni ’90, elaborata dal compianto Filippo Fiorentino, originario di Vico ma garganico di adozione che, per primo, lanciò l’idea di una rete di Comuni. Proposta ora riesumata ed elaborata nel rispetto delle esigenze attuali.

Alla riunione svoltasi nella sala consiliare del Comune di Rodi Garganico. Hanno partecipato i sindaci Luigi D’Arienzo (Peschici), Raffaele Sciscio (Vico del Gargano), Alessandro Nobiletti (Ischitella), Rocco Di Brina (Carpino), Michele Di Pumpo (Cagnano Varano), Matteo Vocale (S. Nicandro Garganico) e Michele Bisceglia (Mattinata). Collegati in streaming i sindaci Michele Merla (S.Marco in Lamis) e Filippo Barbano (S.Giovanni Rotondo).

Hanno aderito su delega anche i primi cittadini Pierpaolo D’Arienzo (Monte S.Angelo) e Luigi Di Fiore (Rignano Garganico), assenti per emergenza maltempo. Hanno già dato la loro adesione i Comuni di Manfredonia e Apricena, così come si auspica anche la presenza del Comune di Vieste.  Presenti alla riunione Marino Masiero (gestore Porto turistico di Rodi Garganico), Giovanni Laidò (presidente Consorzio di tutela agrumi IGP del Gargano), Michele Presutto (presidente Lega Navale Italiana sez. di Rodi Garganico – Isole Tremiti) e Maria Pia Liguori (Ass. ATAS Lido del Sole.

L’incontro è stato coordinato al giornalista Antonio D’Amico.