«Smettiamola di stare chini e con il cappello in mano, in attesa di ricevere qualche avanzo dai baresi e dai salentini. La Regione Puglia è loro, comandano loro».
Esordisce così l’apricenese Alfonso Masselli (in foto), l’ideatore del noto format di idee innovative “Tu Conti di Più” nonché, dallo scorso anno, stretto collaboratore del Sindaco di Apricena, Antonio Potenza.
Prende spunto dalla recente notizia secondo cui, a causa dell’ondata di calore che sta attanagliando la Puglia, con temperature che a volte superano i 40 gradi, la Regione ha potenziato il servizio di emergenza 118, con l’attivazione di 26 ambulanze aggiuntive su tutto il territorio regionale.
«Si fa per dire su tutto il territorio regionale» tuona Masselli.
«E’, infatti, il Salento a beneficiare maggiormente di questo potenziamento, con 8 ambulanze aggiuntive assegnate al 118 di Lecce, dislocate lungo le coste. Seguono Bari con 6, Taranto e Brindisi con 5 ciascuno, mentre a Foggia e nella BAT (Barletta-Andria-Trani) ne è stata assegnata una sola per provincia».
Ed aggiunge: «In 55 anni di Regione Puglia, mai un foggiano ne ha assunto la presidenza. E ciò spiega anche il divario che nei decenni si è accumulato tra la Capitanata e i territori del barese e del Salento, questi ultimi oggettivamente più progrediti, avendo avuto il privilegio di avere, quale presidente del governo regionale, un loro esponente per più volte».
«Dal 1970 ad oggi – prosegue Masselli – la provincia di Bari ha avuto ben otto governatori (Liuzzi, Rotolo, Colasanto, Copertino, Savino, Distaso, Vendola ed Emiliano, gli ultimi due per due mandati ciascuno), la provincia di Lecce tre (Quarta, Fitto padre e Fitto figlio), la provincia di Taranto due (Manfredi e Convertino) e la provincia di Brindisi uno (Martellotta)».
«Persino un siciliano (Bellomo, originario di Caltanisetta) è stato presidente della Regione Puglia. Ma mai un foggiano».
«Penso che possa bastare e che debba finalmente prevalere la ragione critica sugli schemi delle coalizioni, dei partiti, delle bandiere e delle poltrone».
Cosa propone?
«La provincia di Foggia (estesa per oltre 7000 km quadrati, la più grande delle province pugliesi e la terza in Italia) non può più vivacchiare sperando, ancora una volta, in tempi migliori. Grazie alla Puglia, è il nord geografico più povero d’Italia. Deve, una volta per tutte, prendere atto che il suo futuro non può più continuare in Puglia ma in una nuova regione, a cui porterebbe in dote, tra le tante eccellenze territoriali, il Tavoliere (la seconda pianura più grande d’Italia) e la sua capitale Cerignola (il comune più esteso della Puglia e di tutta l’Italia meridionale, terzo in Italia, preceduto solo da Roma e Ravenna), il meraviglioso Gargano con le incantevoli Isole Tremiti, l’importante porto di Manfredonia (la cui flotta peschereccia è la seconda in Italia per numero di imbarcazioni ed è la quinta nella classifica di stazza lorda), i suggestivi laghi di Lesina e Varano, il bacino estrattivo di Apricena (il secondo d’Italia, dopo quello di Carrara). A San Giovanni Rotondo abbiamo anche un Santo famoso in tutto il mondo ed uno degli ospedali più all’avanguardia d’Italia».
Istituire una nuova regione? E’ possibile? E quali sarebbero i suoi confini?
«Sì, lo consente la costituzione italiana. Basterebbe unire il nostro destino a quello dell’altra cenerentola pugliese, la Bat, che, già nel 2004, si staccò dalla provincia di Bari evidentemente perché la loro convivenza non era delle migliori. Se si unissero a noi i comuni di Campomarino e Termoli (dove risiedono tanti foggiani), sarebbe cosa fatta. Per istituire una nuova regione occorre minimo un milione di abitanti, che insieme oltrepasseremmo».
Cos’altro occorrerebbe?
«Che a farne richiesta siano tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate e che la proposta sia poi approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse», conclude Masselli citando l’articolo 132, comma 1, della Costituzione italiana.