MARK FERNANDO: UNA STORIA SU CUI RIFLETTERE

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Mi ha fatto riflettere una notizia apparsa il 15/06 su Foggia today. Trattasi della storia di una persona, Mark Fernando, di 52 anni, originario dello Sri Lanka e approdato in Puglia con la moglie e i suoi tre figli in cerca di maggiori fortune. Cosa ha trovato in Puglia e denunciato pubblicamente: sfruttato dai caporali nei campi agricoli della provincia di Bari; pagato pochi euro l’ora e a volte neanche quelli. Dice ancora ” Sono stato minacciato, picchiato. Lavoravamo dalla mattina alla sera. Non potevamo riposarci. Ci lasciavano per ore senza acqua e avevamo le mani piene di ferite perchè ci facevano usare prodotti chimici senza guanti”. Fortuna ha voluto che l’associazione Emmaus di Foggia, venuta a conoscenza di questa situazione, gli ha offerto una casa e un contratto regolare come bracciante agricolo salvandolo da una situazione di schiavitù.

Alla lettura di questa storia ho immediatamente pensato ai tanti che non si sono recati alle urne per il referendum, ai tanti che sono contrari al salario minimo per legge e, soprattutto, che ancora nel 2025 il caporalato rappresenta in Puglia uno strumento di sfruttamento e schiavizzazione del lavoro duro ad essere debellato nel mondo agricolo e non solo.

La Puglia ha avuto negli anni scorsi una ministra all’agricoltura (Bellanova) che proveniva da quel mondo bracciantile, sfruttato e schiavizzato, che ha avuto anche il merito di aver fatto approvare una legge contro il caporalato.

Cosa è cambiato? NULLA! Dove sono gli ispettori che dovrebbero girare nelle campagne per sanzionare questi abusi? Dove sono quei sindacati, associazioni del mondo agricolo che si ribellano, denunciano, manifestano che chiedono pene più severe contro questi malvagi sfruttatori. Quando rinascerà in Puglia un nuovo Giuseppe Di Vittorio?

Non ci si lamenti quando la gente, sfiduciata, diserta le urne con la motivazione che “tanto votare destra o sinistra è la stessa cosa perchè alla fine nulla cambia”. Su queste cose non ha senso essere di destra o di sinistra; è il senso della civiltà di un popolo che è messo in discussione e tutti dovrebbero fare qualcosa per migliorarlo e renderlo più umano.

Leonardo Di Monte