“La Puglia, con il Policlinico di Bari in particolare, è la Regione che effettua più trapianti di cuore in Italia. Quando 9 anni fa abbiamo cominciato, eravamo gli ultimi per livelli essenziali di prestazioni. Moltissimi nostri pazienti dovevano andare fuori regione per curarsi, oggi vengono dal Nord a farsi operare qui da noi. È una bella soddisfazione dovuta al lavoro sinergico della direzione strategica del Policlinico di Bari, della Regione Puglia, e soprattutto di tanti medici che si impegnano dalla mattina alla sera per raggiungere questi straordinari risultati. Il direttore del Centro nazionale trapianti mi ha detto che siamo i numeri uno in Italia. Dal Sud essere numeri uno non è facile”.
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenuto questa mattina nell’aula magna del Policlinico di Bari al congresso dal titolo “New Horizon in management of advanced heart failure”, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale del Policlinico di Bari Antonio Sanguedolce, del prof. Tomaso Bottio, direttore della Cardiochirurgia del Policlinico di Bari, del prof. Marco Matteo Ciccone, direttore della Cardiologia universitaria del Policlinico, il prof. Massimo Padalino direttore dell’unità operativa di scompenso cardiaco e di Giuseppe Feltrin, direttore generale del Centro Nazionale Trapianti, arrivato da Roma con i dati ufficiali sui trapianti.
In Italia nel 2024 su 413 trapianti di cuore, 73 sono stati eseguiti in Puglia, confermando Bari come primo centro italiano.
“I trapianti sono una parte del lavoro che stiamo facendo. Vogliamo mettere sempre più in sinergia le diverse specialità cardiologiche e stiamo realizzando il ‘Centro Cuore’ che rappresenterà un punto di riferimento per la diagnosi, il trattamento e il follow-up delle patologie cardiache complesse, con percorsi diagnostico-terapeutici condivisi, tecnologie d’avanguardia e un forte investimento sulla ricerca e sulla formazione”, ha spiegato nel suo intervento il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
“Le attività verranno concentrate nella nuova sede di Asclepios 3, alcuni reparti sono già stati trasferiti e lì confluiranno le due cardiologie, la cardiochirurgia, l’emodinamica, la cardiologia interventistica e il Centro per le cardiopatie congenite con le terapie intensive. La coesistenza fisica e operativa di questi reparti ci permetterà di migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza, favorendo una presa in carico globale e multidisciplinare dei pazienti”, ha concluso Sanguedolce.