Dopo quasi 800 anni, torna a stringersi il legame profondo che unì Federico II alla Madonna e al Bosco dell’Incoronata.
Da sabato 21 giugno 2025, presso la Cappella dell’Apparizione del Santuario foggiano, sono esposte – e vi resteranno in modo permanente – le riproduzioni dei Regesti che l’imperatore svevo firmò, nella sua Domus di «Coronata», sabato 28, domenica 29 e lunedì 30 aprile 1240.
Parte del Quaternum Federicianum, i Regesti sono sunti di decreti più ampi. Quelli sottoscritti a «Coronata» posseggono particolare importanza, non solo perché codificano le volontà dell’imperatore su fondamentali questioni amministrative dello Stato, ma perché implicitamente attestano – e sono le prime fonti laiche a farlo – l’esistenza della Festa e della Fiera in onore della Madonna dell’Incoronata, fin dal remoto 1240.
Averli riportati alla luce, ed averli resi disponibili alla pubblica visione (dei Regesti esistono infatti soltanto microfilm o copie difficilmente accessibili) è una meritoria operazione culturale che promette interessanti sviluppi futuri. Come poco si sapeva dei Regesti, così non è nota la precisa ubicazione della «Domus» che il Puer Apuliae volle edificare nel cuore del bosco, dove si dilettava nel suo passatempo preferito, l’arte venatoria.
Trovarla potrebbe essere la prossima sfida della «squadra», che ha lavorato con successo sui Regesti, recuperandoli, riproducendoli e permettendone la pubblica fruizione.
Una bella storia, la cui narrazione ho avuto il piacere e l’onore di coordinare in un bell’incontro pubblico svoltosi presso l’Auditorium Don Orione, ad iniziativa del Santuario, dell’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport), dell’Associazione Ipogei di Foggia, del nostro blog Lettere Meridiane e dello Scriptorium Foroiuliense di San Daniele del Friuli.
Il primo ad accorgersi dell’importanza della Domus Coronatae e dei Regesti fu il compianto Giuseppe De Troia che vi dedicò un capitolo del suo fondamentale volume Federico Il – L’urbe Foggia sia Regale Inclita Sede Imperiale.
Al Vicerettore del Santuario, Don Gaetano Ceravolo, va il merito di avere intuito, dopo aver consultato il Calendario perpetuo nell’aprile scorso, quanto quei documenti fossero decisivi per confermare, anche da parte «laica», che fin dal 1240 si svolgevano i festeggiamenti in onore della Madre di Dio Incoronata.
«I Regesti scritti da ‘Coronata’ vennero emanati infatti il 28, il 29 e il 30 aprile del 1240 che, consultando il Calendario perpetuo nell’aprile scorso, ho potuto constatare con meraviglia sono corrispondenti all’ultimo sabato di aprile e ai due giorni successivi. Una conferma implicita – ha chiosato don Gaetano – che i Festeggiamenti dell’Apparizione e la grande Fiera si svolgevano fin da allora.».
Degli aspetti più direttamente documentaristici si è occupato Alessandro De Troia, che ha reperito e tradotto i documenti (rendendoli disponibili sul Sito web del Santuario a questa pagina web) nella versione curata per l’Istituto Storico Italiano per il medioevo da Cristina Carbonetti Vendittelli.
Nel suo intervento, De Troia ha ribadito l’importanza dell’Incoronata nello scacchiere federiciano ed imperiale, sottolineando come il lavoro di ricerca e di ricostruzione apra nuove prospettive, ancora tutte da esplorare.
Trovati i Regesti restava da affrontare il problema più grande: riprodurli in una versione fedele, non solo dal punto di vista calligrafico, ma anche da quello dei materiali, in modo che fossero in tutto e per tutto simili all’originale.
La questione è stata risolta grazie alla sensibilità del Questore di Foggia Alfredo D’Agostino che, venendo a sapere di questa ‘scoperta’, «contagiato» dall’entusiasmo di don Gaetano, ha coinvolto nell’impresa Roberto Giurano, suo personale amico, e la sua Fondazione Scriptorium Foroiuliense, che hanno operato il prodigio.
Lo Scriptorium è qualcosa di unico nel suo genere nel panorama delle istituzioni culturali italiane, grazie alla sensibilità della Regione Friuli Venezia Giulia. È una Scuola di calligrafia, un Ente di formazione per moderni amanuensi, una Casa editrice, un Museo.
Le diverse fasi dell’intervento sono state doviziosamente illustrate da Giurano, che ha emozionato e commosso il pubblico, per la passione e l’impegno culturale che hanno intriso il suo racconto. Nulla è stato lasciato al caso, dalla scelta dei materiali, all’analisi calligrafica dell’originale, al tipo di inchiostro da utilizzare perché il tutto risultasse il più possibile conforme all’originale.
A questo proposito, durante il Convegno, il Dott. Giurano ha svelato un curioso particolare rivelando che nel materiale servito per la preparazione della ‘carta di cotone vergata’ per la riproduzione dei Regesti è stato usato del cotone proveniente dalle vele dismesse dell’Amerigo Vespucci.
Il risultato è entusiasmante, ed apre una strada che potrebbe dare ulteriore slancio alla vocazione federiciana del territorio, anche in termini di turismo e di marketing, come ha evidenziato nel suo brillante intervento Franca Palese, Presidente provinciale Confguide e Responsabile dell’Associazione Ipogei: «Federico II è un formidabile attrattore turistico e culturale per la nostra terra, che dobbiamo valorizzare attraverso azioni sinergiche, come quella di oggi.»
Più che soddisfatto il Rettore del Santuario, don Leonardo Verrilli: «Il nostro Santuario è un punto di riferimento spirituale non solo per i pellegrini italiani ma anche di tanti provenienti da varie parti del mondo così da essere, com’è da tempo definito, un vero ‘crocevia di popoli’. Con iniziative come queste, vogliamo poter offrire ai pellegrini che ci visitano anche approfondimenti di natura storica e culturale.»
Geppe Inserra
