FAUNA SELVATICA, STRATEGIA PER L’EMERGENZA DELLA PROLIFERAZIONE DEI CINGHIALI

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A proposito di emergenza cinghiali e, più in generale, della fauna selvatica il Presidente della quinta commissione Ambiente del Consiglio regionale pugliese, Paolo Campo ha comunicato che la Puglia avrà presto il Piano faunistico-ambientale contenente la strategia operativa per gestire in modo sostenibile la relazione tra le attività economiche e sociali e lo sviluppo della fauna selvatica.

L’obiettivo è risolvere l’emergenza che deriva della proliferazione dei cinghiali sulle colture agricole e le aree ambientali di pregio; in uno con la prevenzione dei sempre più numerosi incidenti stradali, che sul Gargano hanno già provocato una vittima.

Non c’è e non ci sarà un accanimento nei confronti degli ungolati, piuttosto la definizione di un piano di gestione e di densità sostenibile per attuare misure di prevenzione, controllo e, nel caso, abbattimento.
Quest’ultima misura è l’extrema ratio, già utilizzata in regioni come Toscana e Umbria, da adottare in forma controllata e coordinata con le Asl, prevedendo anche l’autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata.

È fuori di dubbio che in alcune aree della Puglia, a partire dal Gargano, si stia vivendo una vera e propria emergenza che ha un impatto finanziario sempre più grave tanto sulle imprese che sul bilancio della Regione e dello Stato.

Oggi le Commissioni Ambiente e Sviluppo economico del Consiglio regionale hanno approvato all’unanimità il parere consultivo al Piano faunistico-venatorio 2018-2023, che sarà deliberato dalla Giunta, avviando a soluzione questo complesso tema.

Il consigliere regionale del M5S Marco Galante così precisa: “In Aula non solo è stato affrontato il tema dei ristori dei danni provocati dai cinghiali, ma di fatto la mozione che si sarebbe voluta portare in Consiglio è ampiamente superata dal lavoro fatto dall’assessore Pentassuglia. L’8 luglio l’università di Bari ha consegnato all’assessorato all’agricoltura il piano di monitoraggio dei cinghiali, da cui si parte per attivare le altre procedure. Il piano faunistico regionale passerà dalle commissioni consiliari competenti e al Comitato Faunistico Regionale.