EDITORIALE DELLA DOMENICA, TRA SETTE GIORNI SI VOTA TRA INCERTEZZE E SPERANZA

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Tra una settimana San Nicandro si recherà alle urne per la elezione del sindaco e finalmente si sapranno i due candidati che andranno al ballottaggio del 24 giugno. Inutile sperare che tutto si concluda al primo turno perché sembra proprio impossibile che qualcuno di loro possa avere la maggioranza assoluta per chiudere la partita. Intanto si fa più pressante la campagna elettorale con squadre di ragazzi e ragazze che invitano a votare per la propria coalizione, con un “porta a parta” continuo, con la ricerca affannosa di persone a cui chiedere il voto, con l’appello dei comizi a voler dare alla nostra cittadina l’importanza di una volta e con le promesse di un governo migliore di quello precedente.

Molto differenza la potrà fare la figura del candidato sindaco. I cinque candidati sono tutte persone degne di stima e, sul piano personale, niente da eccepire su di loro. Allora come si orienterà l’elettore nella scelta?

Principalmente sulla capacità di ricoprire quel difficile ruolo di sindaco, su una personalità forte capace di capire bisogni e ricercare di soluzioni, sulla tempestività di interventi, sulla convinzione di fare rete con altre istituzioni, sulla presenza nella vita pubblica e cittadina, sul dire “no” all’isolamento culturale e nel capire che San Nicandro ha bisogno di tanta fiducia e di non essere dimenticata.

Insomma chi dei cinque saprà battere i pugni sui tavoli regionali per le istanze del nostro comune? Chi saprà dialogare con l’Ente Parco per un ruolo che spetta ad una cittadina di 15 milioni abitanti? Chi saprà far fronte all’AslFg per la richiesta di ulteriori servizi sanitari già presenti in altre realtà a noi vicine ma con un numero di abitanti molto inferiori ai nostri?  Chi farà la voce forte in Provincia? Chi avrà l’intelligenza necessaria nella gestione della raccolta rifiuti, nel superamento del degrado e nella oculata gestione delle risorse del bando della rigenerazione urbana?  E le domande possono continuare ben sapendo che la nostra città è bella ma deve diventare bellissima. Chiunque l’ha a cuore deve guidarla verso una nuova rinascita anche perché sembrano esserci le premesse per un percorso in cui si possono mettere le basi per costruire un futuro tanto atteso che parta da politiche che interessino tutte le attività produttive, i giovani, l’attenzione agli anziani, le tradizioni ed altro ancora.

È un momento storico importante quello del 10 giugno. Niente astensionismo.  Nel silenzio della cabina elettorale nessuno ci vede, facciamoci guidare dalla nostra coscienza e dalla nostra intelligenza.

Il Direttore