Veramente strana la vita nella nostra cittadina, tutto trascorre e, molto spesso, nella quasi indifferenza di tutti, sopra il nostro cielo sembra esserci una cappa che avvolge San Nicandro e che l‘ha immobilizzata e resa impermeabile quasi a tutto.
San Nicandro, molto tempo fa, era un luogo più vivo soprattutto culturalmente ma oggi sembra insensibile ad ogni cosa come assuefatta da una immobilità che ha preso il dominio su tutto e tutti.
Si parla delle solite cose che niente hanno a vedere con il futuro, di parla di una moralizzazione che è assente, di una insufficiente conduzione politica e di un declino irreversibile. E’ come se la famosa “nuvola di Fantozzi” si fosse fermata sul nostro cielo diventato prigioniero di un destino avverso.
In parte è vero tutto questo ma nessuno può giudicare o criticare standosene con le mani in mani a guardare il tempo che trascorre senza voler essere protagonista della sua storia e del suo futuro. La nostra storia deve costruirla ognuno di noi e non affidarla al caso e alla speranza di fortunate coincidenze che non ci saranno mai se prima non vengono costruite. Insomma si è come immobili ad aspettare un salvatore qualsiasi, basti che porti la nostra cittadina fuori dal suo guscio che non sembra volersi ancora schiudersi.
Ma che fare per porre fine a tutto questo, a questo immobilismo che penalizza tutti a comunicare dagli operatori economici in generale, da quelli culturali, da chi vuole essere protagonista ma non vede opportunità di una crescita collettiva?
Ora arriva l‘estate, poi tornerà l‘autunno è si ritornerà a riparlare sempre delle stesse cose e cioè di un impoverimento collettivo facendo il confronto con altre realtà cittadine a noi vicine ove c‘è sicuramente una vivacità che a noi manca.
Intanto ci saranno le elezioni a fine settembre e torneranno le promesse di una svolta da parte di tutti, una sfida l‘un contro l‘altro armato (in senso metaforico) per primeggiare nei sondaggi e nelle promesse che è arrivato il momento di invertire la rotta. Parole e promesse ripetute sempre ma, quasi sempre, disattese. Eppure deve essere un modo per far ricrescere la centralità di San Nicandro a livello garganico e provinciale. Basta crearne le condizioni, basta affidarsi al merito, alla conoscenza, al sacrificio di un lavoro incessante per il benessere di tutti.
Come accorgersene di chi ha queste capacità? Forse la sua storia e la scelta fatta senza condizionamenti. Forse così potrebbe iniziare una nuova storia per San Nicandro.
Il Direttore