EDITORIALE DELLA DOMENICA. I NOSTRI RAGAZZI IN PRIMA LINEA CONTRO IL CORONAVIRUS

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“Io sto bene. L’altro ieri io e altre due colleghe siamo stati chiamate far fare il tampone perché, in tempi ancora non critici, avevamo rianimato un paziente che poi è deceduto senza protezione. Hanno fatto il tampone a questo paziente dopo il decesso ed è risultato positivo. Ieri sono arrivati i risultati dei nostri tamponi. Le mie due colleghe sono positive. Io, per miracolo e grazie a Dio, sono negativo”.

Questa è una delle drammatiche testimonianze di chi vive in prima linea questa tremenda esperienza lavorativa sanitaria di una malattia che sta contagiando tutta l’Italia. In questa vicenda ci sono giovani di San Nicandro impegnati in questo faticoso lavoro come Claudio Gualano, infermiere a Osio (Bergamo), Angelo Marrocchella, infermiere a Ferrara, Viviana Vocale, infermiera a Modena, Costantino Palmieri, infermiere a Rimini, Giuseppe D’Antuono medico a Rimini, Antonio Squeo, tecnico di radiologia a Modena e Francesca Ciavarella, infermiera a Parma.

Sei giovani, come altri numerosi giovani della nostra cittadina che lavorano nell’ambito sanitario, che con tanta fatica e con altrettanto altruismo e senza sosta combattono contro il tempo per cercare di porre fine a questa pandemia del coronavirus e lo fanno in condizioni straordinariamente singolari in quanto tutte le strutture sanitarie del nostro paese si sono trovate impreparate ad un evento epocale come questo. Tutti i mezzi di informazione raccontano ogni giorno le condizioni in cui sono costretti a lavorano soprattutto negli ospedali delle zone finora maggiormente interessate alla epidemia con turni di lavoro veramente massacranti. Poiché loro sono tutti lontani dalle famiglie, sono anche costretti alle normali incombenze quotidiane. Insomma un “tour de force” quasi impossibile da sostenere e che tutti loro, invece, affrontano con la dignità di chi mette in primo piano la propria missione che è quella di salvare una vita umana.

Tutta l’Italia è riconoscente agli operatori sanitari per la loro professionalità e per la dedizione che profondono nella loro professione. Tra questi operatori ci sono anche tanti nostri sannicandresi i quali, in questi momenti di difficoltà, di paura e di scoraggiamento riescono a dare speranza per poter vincere anche questa dura prova.

Noi tutti possiamo dar loro una mano semplicemente osservando le disposizioni impartite e cioè, stare in casa, evitare di uscire anche se a volte sembra di vivere una vita quasi surreale con momenti di solitudine che però vengono ricompensati dal pensiero che altri lavorano per allontanare questa piaga che, comunque, avrà la sua naturale scadenza. Ricordiamoci che meno si esce e meno contagi ci saranno.

Un grande grazie a tutti questi nostri ragazzi, a tutti gli operatori impegnati in questa lotta con la speranza quotidiana che la curva ascendente del picco dei contagi si fermi il più presto possibile in modo che di quello che è stato rimangano solo i ricordi.

Il Direttore