EDITORIALE DELLA DOMENICA. A SAN NICANDRO FORSE UN ASSESSORE ESTERNO: LA MOTIVAZIONE?

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La vita di ogni persona è fatta di scelte, la vita di un’azienda è fatta di scelte, la vita politica e amministrativa è fatta di scelte. Ogni momento, quasi inconsciamente, si fa una scelta che può essere individuale e cioè serve solo per sè stessi oppure che coinvolge anche gli altri e incide sulla vita di coloro che subiscono quella scelta.

In quest’ultimo caso, però, c’è un obbligo morale nella scelta da fare perché il suo campo d’azione incide sugli interessi collettivi e, pertanto, occorre una ponderazione massima ben sapendo che l’esito dei risultati previsti potrebbero poi rivelarsi magari dannosi.

Tale timida disquisizione sulla parola “scelta” non è chiaramente casuale in quanto, da quanto è dato sapere, nella giunta comunale di San Nicandro pare si voglia una scelta che la totalità della gente definisce almeno inopportuna e mi riferisco alla possibilità di un assessorato affidato a persona che non è di San Nicandro.

Premesso che tra gli elementi che definiscono una scelta è la competenza in quel ruolo preposto, allora l’individuazione della persona o va verso una eccellenza largamente riconosciuta anche fuori dal proprio ambito territoriale oppure per mancanza di competenze nel proprio territorio. La seconda ipotesi pare inaccettabile in quanto, per quel ruolo, sicuramente ci saranno moltissime competenze in loco e l’individuazione può benissimo essere adottata. Allora forse si ritiene che le competenze locali non siano sufficientemente capaci a ricoprire incarichi di tale genere e la individuazione di un non sannicandrese in giunta può essere benissimo presentata. Ma poiché la nomina la fa il sindaco, per la teoria dei vasi comunicanti, anche il primo cittadino la pensa esattamente allo stesso modo, altrimenti non si spiega il suo decreto di nomina. Insomma il sindaco, con proprio atto, garantirebbe e legittimerebbe che a San Nicandro non ci sono le competenze necessarie per affidare quel ruolo e quindi si è costretti a rivolgersi altrove ove queste eccellenze ci sono.

Senza nulla togliere alla professionalità dell’eventuale nuovo assessore, che sicuramente sarà accertata e indiscutibile, in questa vicenda non si tratta di dare un giudizio sulle persone ma su un operato di cui non si capisce la motivazione se non quanto già detto prima.

Siccome tale decisione sarebbe un fatto storico per San Nicandro avere in giunta un non sannicandrese (ma credo non ci siano casi del genere almeno in provincia) la vicenda assume anche un carattere sociologico nel senso che ci si debba interrogare sulla qualità morale e la preparazione professionale dei sannicandresi. Possibile che questo popolo abbia, di colpo, perso la sua storia e non si ritrova nemmeno più con sè stesso se poi si verificano episodi di questo genere? Come si può pensare di educare i giovani e di radicarli sul proprio territorio e quindi senza portare altrove le loro competenze se poi ci possono essere scelte almeno tanto discutibili come quelle fatte?

Farsi amministrare da altri non è edificante per San Nicandro anche a livello di immagine. Non è che tanto siamo messi bene agli occhi di chi ci guarda ma un maggior rispetto verso la propria città e i suoi cittadini sarebbe un dovere fondamentale per tutti ma specialmente per chi ricopre cariche pubbliche e politiche.

Il Direttore