“Le scorte di sacche di plasma iperimmune impiegate per trattare i pazienti colpiti dal Covid in Puglia sono ai minimi storici!”, è la denuncia-appello ai cittadini che arriva dall’assessore regionale uscente all’Ambiente, Gianni Stea. L’invito “a una battaglia comune nel nome della generosità e della civiltà” è rivolto a tutti coloro i quali, colpiti in passato dal virus, sono ora guariti e potrebbero di conseguenza donare plasma che, in casi selezionati, può aiutare a sconfiggere la malattia nei casi più gravi. “Rivolgetevi con fiducia al centro Trasfusioni del Policlinico di Bari. Al numero 080/5594292 dalle 8.30 alle 13.30 un operatore vi ascolterà per comprendere se ci sono le condizioni per donare, ma ci si può rivolgere anche alle sezioni della Fratres e ai servizi trasfusionali dei principali ospedali della regione. Un gesto semplice e sicuro che può contribuire a salvare molte vite umane”, sottolinea Gianni Stea.
“Uno studio recente dell’Oms che ha coinvolto oltre 12mila pazienti con il Covid trattati in 500 ospedali, valutando tutti i farmaci antivirali utilizzati – aggiunge l’assessore – ha riportato alla ribalta il plasma convalescente che al momento, secondo molti esperti, sembra essere una delle poche terapie antivirali con una certa efficacia, allora gli ospedali iniziano a chiedere il plasma, ma il plasma non c’è adesso. In Puglia la scorta è limitata a poche sacche, a fronte di una malattia che avanza inesorabilmente: solo ieri ci sono stati 1.750 nuovi positivi e 16 decessi”.
E’ importante il confronto con i medici specialisti, perché non tutto il plasma iperimmune può essere utilizzato: quello con titolo neutralizzante è una minima parte. È importantissimo sapere quanti anticorpi neutralizzanti ci sono, ma più aumenta la quantità delle donazioni, maggiore è anche la qualità delle scorte disponibili.