Nella dieta di un soggetto allergico non dovrebbero mancare la vitamina C, gli Omega3, i flavonoidi: campo libero al consumo di peperoni, pomodori, agrumi, fragole, kiwi, carote, mele, lattuga, cavoli, broccoli, legumi, spinaci e noci
La primavera è la stagione nemica per oltre il 20% italiani che combattono ogni anno contro i pollini e soffioni di graminacee, cipressi, noccioli, betulle, parietarie e molto altro, tanto che le allergie si posizionano ai primi posti fra le malattie croniche. Nei casi più lievi le allergie si manifestano con starnuti e naso che cola, mal di gola, occhi arrossati che lacrimano, naso e occhi che danno prurito. Spesso però la loro presenza è più devastante e si presentano con attacchi d’asma, dermatiti, fastidiose congiuntiviti che riducono lo svolgimento delle attività quotidiane. L’unica terapia di prevenzione in grado di contrastare le evoluzioni delle allergie è il vaccino, altrimenti si può ricorrere alla somministrazione di medicinali cortisonici, antistaminici.
Ma ci sono anche delle accortezze che si possono avere con l’alimentazione. Ecco i consigli sui cibi da mettere in tavola. Nella dieta di un soggetto allergico non dovrebbero mancare la vitamina C, gli Omega3, i flavonoidi: campo libero al consumo di peperoni, pomodori, agrumi, fragole, kiwi, carote, mele, lattuga, cavoli, broccoli, legumi, spinaci e noci (per gli Omega 3), quindi finocchio, echinacea e zenzero. Nel 20-25% dei casi allergia ai pollini significa anche allergia ad alcuni alimenti vegetali come frutta e verdura che hanno una parentela allergenica con la pianta incriminata. Per una reazione crociata, alcuni alimenti allergenicamente simili alla pianta incriminata possono scatenare o acutizzare la sintomatologia. Le reazioni possono manifestarsi sia pochi minuti dopo l’ingestione del cibo con disturbi alla bocca (bruciore, gonfiore, prurito) o più tardivamente in sedi diverse. Da qui l’importanza di conoscere l’allergia al tipo o specie di piante, al fine di evitare i cibi dannosi. Ecco, secondo le differenti piante, gli alimenti che gli esperti raccomandano di bandire dalla dieta in presenza di disturbi sospetti:
– In caso di allergie alle betullacee: mela, pera, nespola, pesca, ciliegia, prugna, frutta secca (nocciola, noce, arachide, mandorla), kiwi, carota, sedano, finocchio, prezzemolo, soia, fave.
– In caso di allergia alle composite: castagne, cicoria, tarassaco, lattuga, sedano, prezzemolo, carota, finocchio, olio di girasole, dragoncello, camomilla, miele di girasole, miele di tarassaco.
– In caso di allergia alle graminacee: kiwi, anguria, pesca, prugna, agrumi, melone, albicocca, ciliegia, mandorla, pomodoro.
Poiché non tutti gli allergici hanno una reazione crociata agli alimenti e non tutti i cibi possono dare allergie, è opportuno consultarsi con un medico allergologo o un nutrizionista per la definizione della dieta, in modo da evitare anche squilibri o carenze nutrizionali. (campagnamica)