AD APRICENA POTREBBE SORGERE IL PRIMO “FERROVOLTAICO” D’ITALIA

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L’idea è svizzera ed è ora allo studio del Sindaco Antonio Potenza e del suo stretto collaboratore Alfonso Masselli. «Vogliamo farcene promotori in Italia» 

 In Italia si sta consumando troppo suolo per gli impianti fotovoltaici. Tema avvertito con preoccupazione un po’ ovunque.

A Cuneo, ad esempio, lo scorso 5 maggio, si è riunito un inedito consiglio provinciale “aperto” sul punto, dove si è elevata l’indignazione dei sindaci, che hanno evidenziato come in Italia gli enti locali non hanno alcuna diretta competenza nelle autorizzazioni di questi mega impianti, di esclusiva spettanza degli enti provinciali, cosa non semplice da spiegare ai cittadini, che spesso considerano i sindaci (i quali, invece, non hanno né la possibilità né gli strumenti per decidere se fare o meno un impianto) i principali responsabili di queste “scelte”.

Da Apricena (seconda capitale italiana del marmo e della pietra) arriva, invece, un suggerimento, che potrebbe diventare soluzione al problema.

«Il nostro approccio non è mai stato quello di lamentarci, di ingaggiare crociate contro qualcuno o qualcosa, di fermare il corso della storia, ma di ricercare ed approfondire soluzioni intelligenti, anche se non nostre e se provenienti dall’estero» dichiara Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne del noto gruppo industriale Stilmarmo e, dallo scorso settembre, stretto collaboratore del Sindaco di Apricena, Antonio Potenza, in materia di politiche di sviluppo economico, infrastrutture, relazioni istituzionali ed internazionali.

«Io e il Sindaco Potenza ci confrontiamo settimanalmente sulle materie assegnatemi – aggiunge Masselli – e ci siamo dati un metodo, istituendo di fatto un “osservatorio internazionale”, che ci ha permesso di apprendere che lo scorso 24 aprile, a Buttes (in Svizzera, nel Canton Neuchâtel), è stato inaugurato il primo impianto solare composto da 48 pannelli fotovoltaici posati sulle traverse ferroviarie».

«Trattasi – racconta – di un progetto pilota brevettato dalla start-up vodese “Sun Ways”, per la prima volta testato lungo una linea ferroviaria aperta al traffico, nello specifico un tratto di un centinaio di metri utilizzato dalla società di trasporto pubblico “TransN”. L’installazione dell’impianto avviene meccanicamente con uno speciale treno, capace di posare in poche ore quasi mille metri quadri di pannelli, e la pulizia dei pannelli avviene con spazzole montate in fondo al treno».

«Ad Apricena abbiamo una nuovissima linea ferroviaria locale aperta al traffico, gestita dalla società Ferrovie del Gargano, e la nostra ambizione è quella di convincere la Regione Puglia e i Ministeri competenti a replicare nel nostro territorio l’esperienza svizzera, così da testarne, come a Buttes, l’efficienza ed essere in “pole position” nello sfruttamento di ampie superfici, altrimenti inutilizzate, per produrre energia pulita, senza sottrarre suolo utile all’agricoltura, che rappresenta la nostra primaria ed irrinunciabile economia»

«Insomma, ad Apricena potrebbe sorgere il primo ferrovoltaico d’Italia e a chi ironicamente dovesse obiettare che i pannelli potrebbero essere oggetto di furto, replichiamo che gli stessi sono dotati di particolari sistemi antifurto e che ci sono pur sempre le assicurazioni» conclude Masselli.

In foto, il tratto ferrovoltaico di Buttes (Svizzera).