Ieri sera, 11 novembre 2025, il quartiere di San Martino a San Nicandro Garganico si è illuminato di luci, suoni e profumi che hanno riportato indietro nel tempo, facendoci riscoprire la bellezza autentica delle nostre radici popolari.
Per tutta la serata ho avuto il privilegio di camminare tra le stradine e la piazzetta del quartiere, dove la gente, i sorrisi e la musica si fondevano in un’unica, travolgente atmosfera di festa e di appartenenza.
È stato emozionante assistere a una manifestazione che non è solo una festa, ma un abbraccio collettivo alla nostra identità, un ritrovarsi come comunità viva e orgogliosa della propria storia.
I canti popolari, i balli, gli abiti tradizionali e i sapori di una volta, accompagnati da un buon calice di vino nuovo, hanno fatto rivivere usanze e gesti che raccontano chi siamo davvero.
Le vie e la piazzetta antistante la chiesa di San Martino, purtroppo chiusa quest’anno per lavori di manutenzione, erano gremite di gente: famiglie, bambini, giovani, anziani… tutti uniti dalla stessa emozione.
Tra la folla, il profumo della musciska e il suono delle tammorre si mescolavano alle voci allegre di chi, anche solo per una sera, ha voluto celebrare la propria storia con orgoglio e passione.
È doveroso ricordare quanto sia importante salvaguardare e valorizzare le tradizioni popolari, in particolare gli abiti tradizionali come la nostra amata Pacchiana, simbolo di grazia e identità sannicandrese. Questo è oggi un obiettivo comune, un impegno concreto per far sì che questi tesori del passato continuino a vivere e a raccontare la nostra unicità.
Iniziative come questa sono un tuffo nel cuore della nostra cultura, un modo per riscoprire la semplicità, la bellezza e la fierezza di un popolo che non dimentica le proprie origini.
Nel frastuono di un mondo che ci vuole sempre più simili e distratti, noi sappiamo ancora fermarci, guardare indietro e riconoscerci nelle nostre radici, perché da esse nasce la forza del nostro futuro.
Come è stato ricordato con parole che toccano l’anima:
“Grazie a questa iniziativa, una parte importante del nostro patrimonio culturale potrà tornare agli antichi splendori: è un’occasione per togliere via la polvere, riaprire i bauli, e riportare orgogliosamente per le strade dei piccoli borghi la nostra storia, riappropriandoci di un passato glorioso che è spinta verso il futuro. È da quei bauli, in fondo, che sono nati lo stile, l’eleganza e la maestria che hanno fatto grande la moda italiana nel mondo.”
Un ringraziamento speciale al gruppo folk sannicandrese, per aver portato avanti con passione e dedizione questa tradizione in tutti questi anni, che quest’anno abbiamo potuto ampliare e valorizzare ancora di più. Grazie di cuore per aver reso possibile, con il vostro entusiasmo e talento, una serata così emozionante.
Un grazie speciale va anche a:
• l’associazione “Dalla radice al fiore” per il prezioso supporto;
• il maestro Michele Monaco per aver allietato la serata con la sua musica;
• la mitica Matracatroppa, per aver rallegrato tutti e per essere riuscita, come solo lei sa fare, a farmi ballare e cantare pubblicamente;
• Avers e Tradizionale 365, per averci deliziato con i suoi piatti della tradizione contadina;
• l’associazione Sommelier Foggia, per averci fatto degustare i vini delle cantine del territorio;
• e un immenso grazie alle meravigliose signore del gruppo folk, che, come vuole la tradizione, hanno preparato per noi l’iconico pane, vino e alici.
Un grazie immenso e sentito alla Pro Loco, all’associazione Oro tra le Mani, all’associazione Mos Maiorum La Pacchiana Sannicandrese. Senza di loro, che in pochissimi giorni e con pochi mezzi ma con tanta passione la bellissima serata non si sarebbe realizzata. Sono riusciti a coordinare con professionalità, pazienza e tanta passione tutti i lavori di allestimento che hanno reso suggestivo tutto il piccolo rione che prende il nome del Santo a cui la legge è dedicata. Grazie a tutte le altre associazioni che hanno collaborato con amore. Grazie al forno Brezel per l’incantevole bancarella di pane e olio. Grazie alla mia Amica Silvana di Lella per aver curato e registrato i primi prodotti PAT di cui noi tutti siamo orgogliosi: “u pancott con i fogghja misck , i Pupurat, e iMulugnam richien”. A loro, e a tutti coloro che hanno messo generosamente a disposizione le loro abitazioni hanno contribuito in pochi giorni, a questa meravigliosa serata che è diventata realtà.
Grazie a tutti!
Annamaria Fallucchi


