FOGGIA, STUDENTI E STUDENTESSE CONTRO I FEMMINICIDI

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Lunedì 28 aprile, in piazza Umberto Giordano, a Foggia si è svolta una manifestazione nata dall’iniziativa spontanea e dal lavoro di studenti e studentesse. Ci siamo uniti, assieme ad altre realtà del territorio, per denunciare il problema sistematico che rappresentano i femminicidi nella società contemporanea e mostrare così come viene percepito dalle nuove generazioni. La manifestazione si è svolta col susseguirsi di vari interventi e discorsi da parte dei manifestanti e con alternanze di cori, attirando l’attenzione dei passanti. L’ evento si è aperto con un discorso di una delle studentesse, Miryam Pellegrino, che ha esposto motivi e riflessioni sul fenomeno della violenza di genere: “Chiediamo educazione sessuo-affettiva a partire dalla tenera età, ma questo non esclude che vogliamo la vogliamo anche per le generazioni passate.” Questo discorso è stato poi susseguito da un altro, esposto sempre da uno studente, Samuele Delli Carri: “oggi vogliamo dare uno scossone culturale e far riflettere la città su questa emergenza.” “Agiamo, o ci saremo condannati a morte nel nostro quieto vivere.” La manifestazione prosegue con vari interventi da studenti e da professori.

“A Mia Figlia”

di Carlotta Russo

Vorrei poter essere certa che tu possa leggere questa lettera un giorno; vorrei poter esser certa che tu possa vedere tua madre; ancora, vorrei essere certa che ti possa innamorare del mondo, e che esso ricambi.

Tu che non hai ancora un nome, eppure, esisti già nei miei pensieri, e ci vivi e ci cresci lì! Aspetti e aspetti di poter uscire da lì, di poterti trasferire da quel luogo freddo al caldo abbraccio mio, aspetti di poter ascoltare il battito del mio cuore al posto dei dubbi che corrono per la mia testa.

Uno di questi dubbi tu lo conosci bene, proprio perché ti riguarda, è il pensiero di trasformarti da idea a realtà. Ora però vorrei che tu ti mettessi nelle mie scarpe, come potrei, io che conosco il mondo, portarti qui per l’unico semplice capriccio di volere una bimba tutta mia? Non te ne renderai conto subito, appena arrivate nessuna ci riesce, ma avrai una miriade e una miriade di aspettative che dovrai portare sulle tue spalle in ogni attimo della tua esistenza.

Aspettative come sposarti, avere figli, lavorare, cucinare, badare alla casa e ai bambini, accontentarti di tante di quelle cose per il semplice motivo che sei nata donna! Per non parlare poi del fatto che, se verrai violata, dovrai andare incontro a persone che ti daranno della bugiarda, che ti attribuiranno la colpa, o ancor peggio ti insegneranno che quello è l’amore!

E io che dovrei fare in queste situazioni? Io in principio sono colei che ti ha esposto al rischio di essere negata, al rischio di essere zittita, violata, uccisa per un no. Nonostante tutte queste paure però mi brucia il desiderio di cullarti tra le mie braccia, di insegnarti, di passarti le mie passioni, mi consuma il desiderio di mostrarti la bellezza del mondo, quella lasciataci dagli umani passati prima di noi e quella che la natura ci offre ogni giorno!

Ti desidero così ardentemente che pur di mostrati tutta questa bellezza cancellerò le vergogne che la consumano. Così che tu non debba mai pensare che, se tu fossi nata uomo, tutto sarebbe stato più semplice; così che tu non debba mai maledire il giorno in cui tu sia nata; così che io non debba trovare coraggio per metterti al mondo.

Non mi fermerò al mio paese, perché devi essere libera ovunque tu sia e vada. Perché non sarò mai certa se arriverai qui tramite il mio corpo o quello di un’altra. Perché ogni donna del futuro potresti essere tu, mia figlia.