EDITORIALE DELLA DOMENICA. DOPO IL COVID UN NUOVO “RINASCIMENTO” PER SAN NICANDRO

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Può veramente sembrare strano ma ora è il momento di pensare veramente a costruire il futuro della nostra città di San Nicandro. Siamo in piena emergenza sanitaria e la nostra attenzione è rivolta all’oggi, alla paura del contagio, all’inquietudine di una vita che è stata sconvolta dalla epidemia che continua a flagellare le nostre abitudini, alle notizie dei media che, in tutte le salse, raccontano quotidianamente cioè che succede nel mondo e nella nostra Italia.

Però forse è il momento di svolta in cui si affacciano, sia pure timidamente, segnali positivi e cioè il calo dell’indice dei contagi e soprattutto l’arrivo del vaccino che potrebbe chiudere definitivamente la partita con il Covid. Anche in altri casi il vaccino ha salvato l’umanità da altri potenziali flagelli che sono stati poi bloccati dalla scienza. La stessa cosa succederà oggi.

Allora predisponiamoci a guardare il futuro in maniera positiva per ricostruire le nostre abitudini, di lasciar perdere quello che è superfluo, di un’economia solidale, di scelte condivise, di politica più solidale. In questo, ognuno deve fare la sua parte nel ruolo che deve ritagliarsi in questa complessa ricostruzione del domani.

Gli attori di questo nuovo mondo sono i singoli cittadini, le associazioni (e qui qualcosa si sta già muovendo a livello locale), le varie categorie commerciali e artigianali, i professionisti e l’amministrazione comunale che devono essere gli artefici di un volto nuovo per San Nicandro, ognuno per la propria parte ed esperienza. Deve vincere la solidarietà collettiva contro l’egoismo individuale in un progetto ove tutti si identificano e dove c’è veramente vero spazio per tutti. Occorre ridare alla nostra cittadina la purezza di un pensiero nuovo che tutti devono sostenere.

L’esperienza del Covid ci ha insegnato che da soli non possiamo sconfiggerlo se non con i comportamenti che sappiamo. Quindi solo insieme possiamo metterlo all’angolo. Le attività commerciali devono avere i giusti ristori dal governo ma deve essere la nostra comunità a sostenerli con l’acquisto di beni o servizi. Le varie associazioni devono essere preparate ad approntare iniziative per il decoro della nostra cittadina, per un risveglio culturale, per un ambiente più sostenibile. E’ evidente che su tutto questo, gioca molto il ruolo dell’amministrazione pubblica che non deve assolutamente perdere occasioni circa le varie iniziative regionali per portare a casa progetti di sviluppo e lavoro. Certo, bisogna rimboccarsi le maniche e non bisogna perdere assolutamente questo treno anche in vista degli enormi fondi europei che ci sono stati assegnati. Insomma la politica deve far tutta la sua parte ed essere presente in ogni occasione dove si può costruire il futuro della città. L’appartenenza politica diversa da quella regionale e centrale non deve essere un limite o una scusa per raggiungere i risultati che si programmano. Solo in quest’ottica si pensa veramente alla comunità e, se sappiamo organizzare le nostre speranze, finalmente potremmo dire con Dante “E tornammo a riveder le stelle”.

Il Direttore