Con l’emergenza sanitaria del coronavirus e con il nuovo DPCM del Presidente del Consiglio Conte ricevere una pizza o la cena, senza dover uscire, è diventato fondamentale perché si evitano spostamenti di persone e, quindi, la riduzione dei contagi.
Fare, insomma, come nella primavera scorsa quando grazie alla Protezione Civile di San Nicandro ed al volontariato in generale, soprattutto gli anziani non uscivano di casa e ordinavano la spesa che veniva regolarmente consegnata.
Con il nuovo decreto ristoranti e pizzerie devo chiudere alla 18:00 con problemi economici da parte degli operatori commerciali. Bisogna adottare allora una strategia alternativa, ossia la pizza o la cena a domicilio che sopperirebbe, almeno in parte, ai danni provocati ai gestori. Quindi consegna a domicilio invogliando l’utenza anche con offerte speciali con la consegna del cibo mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro e senza contatti diretti. Inoltre, utilizzare la propria pagina facebook per pubblicizzare prezzi e offerte.
Un sistema già sperimentato in tutta Italia con il quale il cliente fa la sua prenotazione telefonica e, all’ora concordata, si fa recapitare a casa quanto ordinato.
In attesa di un nuovo DPCM potrebbe essere una via di mezzo per il consumatore e per gli operatori commerciali.