L’estate è ormai alle porte o forse è già arrivata, e ancora non sappiamo come saranno gestiti i tratti di costa libera nella nostra regione. Fin qui Governo e Regioni si sono limitati a scaricare la patata bollente addosso ai Comuni. Il che significa non solo voler ignorare il problema, ma mettersi nelle condizioni di crearne di nuovi. I nostri Comuni costieri, infatti, non hanno né la forza economica per adeguare spiagge e scogli liberi alle prescrizioni sanitarie, né quella organizzativa per garantire i relativi controlli. I sindaci pugliesi ne sono consapevoli e comprensibilmente preoccupati e adesso iniziano a dirlo con forza. Ignorare quest’allarme significa consegnarsi al caos, con tutto ciò che ne conseguirebbe.
“Già a un mese fa – dichiara il consigliere della Regione Puglia Blasi – ho proposto pubblicamente al presidente Emiliano di affrontare il problema a livello regionale. Come? Affidando la gestione delle spiagge e degli scogli liberi a un’agenzia regionale già esistente (la più consona tra quelle a disposizione a recepire l’incarico) e assorbendo, attraverso essa, parte dei lavoratori stagionali che quest’estate rimarranno per strada, come bagnini, custodi e camerieri non specializzati. Non solo.
Affiancando alla Polizia Municipale gli agenti del Corpo di vigilanza regionale (ex polizia provinciale più nucleo di tutela e rappresentanza, in tutto circa 130 unità) e i volontari della Protezione civile, i Comuni sarebbero nelle condizioni di organizzare una rete di controlli adeguata a garantire il rispetto delle regole e la sicurezza di tutti.
Oggi più che mai ritengo questa proposta l’unica in grado di garantire l’accesso pubblico al mare mantenendo altrettanto pubbliche la gestione e le responsabilità (che per quanto riguarda la costa libera non possono e non devono essere scaricate sui privati).
E la ritengo ancor più valida perché risponde contemporaneamente a tre esigenze: aiutare i Comuni, supportare l’occupazione stagionale, offrire un buon servizio ai cittadini pugliesi. Invito dunque – per la seconda volta – il presidente Emiliano a prenderla in considerazione. Siamo al 17 maggio, in ritardo ma ancora in tempo per scongiurare il rischio che l’estate dei pugliesi finisca ancora prima di iniziare”.
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