PARRUCCHIERI DENUNCIANO L’ABUSIVISMO AL TEMPO DEL COVID-19

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Il Covid-19, oltre l’ondata di decessi di cui si è reso responsabile, trascina in maniera fortissima l’economia nazionale senza fare sconti a nessun settore. Nelle piccole cittadine si fa sentire molto e non risparmia l’artigianato al punto che, per esempio, a San Severo l’associazione Aspide che riunisce numerosi parrucchieri ha scritto una lettera al Prefetto di Foggia con la richiesta di un più stringente controllo del territorio affinché il fenomeno dell’abusivismo possa essere anemizzato il più possibile, anche in termini di tutela della salute pubblica.

E’ un fenomeno che si è verificato a Foggia ma anche in altri centri con la prestazione di servizi a domicilio violando in tal modo, oltre che le contingenti norme restrittive, anche le più elementari leggi igienico-sanitarie, amministrative e fiscali approfittando di una parte della cittadinanza, oltremodo irresponsabile, irriguardosa delle regole sul distanziamento sociale e sui divieti imposti dalle Autorità.

Bene ricordare gli effetti devastanti che l’esercizio di un’attività “in nero” genera sul mercato, ancor di più in questa fase di straordinaria necessità, sia in termini di danno emergente che di lucro cessante; potendo praticare tariffe più vantaggiose, essendo sgravati da oneri fiscali, contributivi, assicurativi, di locazione, per dirne solo alcuni, possono accattivarsi clienti sprovveduti in danno di chi lavora onestamente e con sacrificio.

Un appello che è stato inviato al rappresentante del Governo affinchè possa provvedere in merito