1° MAGGIO, AGRISCAMPAGNATE A KM ZERO

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E’ questo il periodo migliore per fare una scampagnata nel giorno del 1° maggio e riempire il tradizionale cestino da mangiare all’aria aperta. Il consiglio di Campagna Amica della Coldiretti è quello di scegliere prodotti freschi e di qualità della nostra tradizione. Ed allora che c’è di meglio di fave e formaggio?

Le fave sono legumi antichi dalle mille virtù perché toniche, energizzanti e ricche di sapore. Le fave sono uno dei gustosi ingredienti che ci accompagnano in questo periodo dell’anno, aggiungendo una nota insolita ai nostri piatti, dalle insalate alle preparazioni più elaborate. La “Vicia Faba”, questo il nome della pianta leguminosa che contiene nei suoi baccelli i semi edibili, è particolarmente diffusa in Italia, soprattutto nel meridione, che si fregia come Sigillo di Campagna Amica per la fava larga di Leonforte (En), la fava di Carpino (Fg), la fava di Zollino (Le) e la fava di Sauris (Ud)

Proprietà nutrizionali e benefici. Dotata di un contenuto proteico superiore a quello dei fagioli, questa tipologia di legumi ha un basso contenuto calorico (100 grammi di fave fresche apportano circa 41 Kcal), essendo costituita per più dell’80% da acqua, che le conferisce una benefica azione diuretica.

Ma le fave contengono anche discrete quantità di vitamine e sali minerali: rappresentano una buona fonte di ferro e vitamina C, ma anche di magnesio, potassio, rame e selenio. Essendo inoltre molto ricche di fibre, favoriscono il buon funzionamento dell’intestino. Infine, grazie al contenuto di levodopa, un amminoacido precursore della dopamina, hanno un effetto stimolante sul sistema nervoso. Per questa particolare caratteristica, questo legume è oggetto di numerosi studi che mettono in correlazione il suo consumo con la prevenzione di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson.

In cucina. Come per i peperoni e per vegetali in genere, sarebbe opportuno consumare le fave crude al fine di mantenere intatte tutte le proprietà nutrizionali. Sceglietele freschissime e gustatele accompagnandole a scaglie di Pecorino, secondo la classica tradizione romana.

Se non apprezzate particolarmente la nota amarognola dovuta alla buccia, sbollentatele per pochi minuti, sbucciatele e saltatele in padella con erbe aromatiche, cipolla e qualche pomodorino: otterrete un condimento perfetto per crostoni e pasta fresca.

Per fare il pieno di proteine, utilizzatele per la preparazione di una ghiotta frittata: spadellatele brevemente con spezie e aromi, e amalgamatele a uova, formaggio grattugiato, prezzemolo e scamorza a dadini. Informate il tutto per circa mezz’ora e lasciate intiepidire prima di servire.

Usi alternativi. In antichità le donne usavano passare sul viso la parte interna del baccello per ravvivare la carnagione.

In medicina popolare, la farina di fave (ottenuta tostando e tritando i semi) mescolata a poca acqua tiepida è utilizzata per curare foruncoli e ascessi.

Mescolando la stessa farina a latte e succo di limone si ottiene invece una maschera rigenerante per viso e capelli.

Curiosità. Le fave sono da sempre legate a leggende e superstizioni. Gli antichi Egizi non osavano toccarle, i Pitagorici ne evitavano il consumo poiché credevano che racchiudessero le anime dei morti; secondo la tradizione popolare del nostro Paese, trovare un baccello di fave con sette semi porta fortuna.