I lavori alla Biblioteca di Foggia, un lavoro che dura all’infinito, come la costruzione e la manutenzione della basilica di S. Pietro.
Dopo un anno e mezzo continuano le proteste degli studenti che non possono più usufruire di quegli spazi per studiare, che non possono più beneficiare di quello storico spazio di socializzazione e svago; i dipendenti della stessa biblioteca lavorano presso il Museo di Storia Naturale in condizioni subumane, in sfregio alle più basilari regole riguardanti gli spazi e gli ambienti di lavoro; tanti cittadini protestano perché non possono più beneficiare degli eventi che si tenevano presso l’auditorium.
Prima si parlò di impianti antincendio da mettere a norma, poi di impianto elettrico. Siamo dell’avviso che un’analisi puntuale e sistematica dei problemi della struttura, anche in relazione alla vetustà dei suoi impianti non fu fatta, se non con notevole ritardo. Prima si parlava di impianto antincendio, poi di impianto elettrico, questo è un mantra che si sente raccontare anche dagli studenti, alcuni dei quali hanno perso la speranza, mentre altri dichiarano che non gliene importa più niente perché ormai si sono laureati e spesso sono già emigrati. Il primo impianto è stato sistemato, resta da sistemare il secondo. Poi se abbiamo dovuto attendere la fine del 2024 per ottenere l’assenso dei VV.FF. per la progettazione esecutiva dell’impianto elettrico, sempre in funzione antincendio, è evidente che i ritardi accumulati nel frattempo sono stati enormi e non è possibile che in Italia per queste lungaggini non ne risponda mai nessuno.
𝐈𝐧𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚, 𝐮𝐧 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐞𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐞 𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐦𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐜𝐢𝐨𝐠𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐚𝐟𝐢𝐚. 𝐀𝐮𝐬𝐩𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐭𝐞𝐜𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐚 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐨𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐩𝐮𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐧𝐯𝐢𝐨 𝐬𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐞. 𝐕𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐞𝐳𝐳𝐞 𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐢 𝐛𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐢. 𝐋𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢, 𝐅𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐭𝐞𝐜𝐚.
Nunzio Angiola, segretario provinciale del Movimento politico Cambia e Antonietta Del Vecchio, dirigente dello stesso Movimento.