TURISMO A SAN NICANDRO: LA GROTTA DI PIAN DELLA MACINA

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In molti siti di viaggio e di opinion leaders del turismo citano anche San Nicandro come meta da visitare. Lo fa anche il Parco del Gargano sul suo sito che mette in evidenza per tutti i comuni del parco i beni tutto ciò che può essere oggetto di turismo. Solo la Regione Puglia non è molto presente nella pubblicizzazione della nostra cittadina. Allora che fare? Quello che fanno altri comuni e cioè una programmazione a livello culturale e turistico per tutto il territorio di San Nicandro. Un’operazione che interessa un ampio ventaglio di operatori del commercio, dell’artigianato, dell’edilizia, dell’agricoltura ed altro ancora. Può sembrare un percorso lungo ma, se ci si crede e con una progettualità valida, nel giro di un triennio molte cose possono essere realizzate con una ricaduta economica importante per la nostra cittadina.

Solo per un dovere di informazione, iniziamo oggi una serie di pezzi del nostro patrimonio che possono essere artefici di uno sviluppo turistico tutt’altro che marginale.

Un sito di interesse geologico e/o paleontologico è quello della Grotta di Pian della Macina. Ecco come la descrive il Parco del Gargano.

“La grotta si trova in località Pian della Macina a circa 200 m. di altitudine, sulla sommità di Coppa del Mortaio, una delle alture poste a sud della laguna di Lesina. L’area è segnata da numerosi fenomeni carsici di superficie. Sono infatti presenti numerose doline di media grandezza e incisioni vallive (canale d’Irca e canale Toppa) confluenti nel vallone Scarafone che termina nella sottostante laguna. Si tratta di una grotta di facile accessibilità. L’accesso alla grotta è protetto da una rete metallica. Una breve scalinata conduce in una galleria abbastanza pianeggiante e di facile percorrenza lunga circa 30 metri conduce in un’ampia sala. La galleria è resa più articolata per la presenza di stalagmiti e colonne. Da questa galleria un pozzo-scivolo conduce in una sala che si presenta come una intricata esposizione di forme diverse di concrezioni stalatto-stagmitiche di diverse considerevoli dimensioni, colonne, formazioni a medusa, a canne d’organo, drappi. La grotta termina in basso con un altro piccolo ambiente ricco di concrezioni di notevole bellezza alcune delle quali eccentriche o formanti infiorescenze di bianca calcite effetto delle correnti d’aria che nei secoli si sono insinuate nella grotta”.