IL NEW YORK TIMES: “L’AEROPORTO DI FOGGIA E’ IL PIU’ IMPORTANTE DELL’ITALIA MERIDIONALE”

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Nel 1943, l’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia era il più importante scalo aereo dell’Italia Meridionale. Parola di New York Times.

Il 29 settembre del 1943, il quotidiano statunitense si occupò diffusamente di Foggia, dedicando l’articolo di apertura e diverse altre notizie alla conquista dell’aeroporto foggiano ad opera dell’VIII Armata dell’esercito britannico, svelando un retroscena particolarmente significativo della importanza strategica del Lisa.

La cartina che vedete sopra al post illustrava l’articolo di copertina, intitolato “Gli inglesi si impossessano dell’aeroporto di Foggia, base per più ampie operazioni aeree” (British seize Foggia air center, base for wide plane operations).

L’immagine ricalca più o meno quella che nello stesso periodo comparve su altre testate pubblicate in America ed Inghilterra, per esaltare l’importanza di quella operazione, data la centralità del Foggia Airfield Complex (così veniva definita la rete di aviostazioni che aveva il suo centro nel “Gino Lisa”) rispetto al bacino del Mediterraneo e del resto d’Italia e d’Europa. I cerchi indicano l’area minacciata da potenziali attacchi aerei da parte dell’aviazione alleata, una volta che poteva disporre delle basi foggiane.

La particolarità di quella pubblicata dal New York Times, sta nel sottotitolo che l’accompagna, e che conferisce alla storia di un tocco di mistero, un sapore quasi di spy story: “Una mappa che il Comando supremo tedeschi sta probabilmente studiando”, vi si legge (A map that the German general staff is probably studying). Che vuole dire il principale quotidiano americano?

La risposta giunge dal presidente americano Theodore Roosevelt in persona, cui viene attribuita nell’articolo una tesi intrigante, che apre in un certo senso nuovi scenari circa il ruolo di Foggia negli equilibri del conflitto bellico. Fu un ruolo nevralgico, forse addirittura decisivo, pagato con un elevatissimo prezzo di vite civili.

“Quando è stato annunciato che l’VIII Armata dell’esercito inglese aveva conquistato Foggia con la sua rete di aeroporti –scrive ilNew York Times – il presidente Roosevelt ha detto che non è un mistero che i generali di Hitler avevano disegnato dei cerchi sulla mappa, con Foggia al centro. Il possesso di Foggia porta nuove aree sotto il controllo dell’aviazione alleata e apre nuove prospettive per i bombardamenti.”

Dato che all’epoca non esistevano twitter e le fake news e che Roosevelt era una persona seria, è verosimile supporre che il presidente non parlasse per sentito dire, ma fosse in possesso di informazioni di prima mano, trasferitegli dai servizi segreti americani.

Dunque anche i nazisti erano consapevoli dell’importanza strategica della rete aeroportuale foggiana, confermata nello stesso numero del New York Times da una corrispondenza (datata 28 settembre 1943) di Milton Bracker, che scrive dal quartier generale alleato in Nord Africa: “Ieri unità mobili veloci dell’VIII Armata britannica sono avanzate di ventiquattro miglia per catturare Foggia, portando sotto il controllo Alleato il più grande complesso aeroportuale dell’Italia Meridionale”. Secondo Bracker, “la caduta di Foggia era un obiettivo, ma non si prevedeva di raggiungerlo così presto”.

Il giornale sottolinea la rapidità dell’azione bellica britannica: “Ieri, lunedì (27 settembre, n.d.r.), l’VIII armata dell’esercito britannico è avanzata impetuosamente (il termine usato è dash, che significa letteralmente sfrecciare, precipitarsi) per 24 miglia per conquistare le rete aeroportuale di Foggia. L’attacco è stato così improvviso e veloce che i Tedeschi hanno sofferto pesanti perdite e non sono riusciti a distruggere gli importati campi d’aviazione. Il Presidente Roosevelt ha definito la caduta di Foggia una delle più importanti vittorie strategiche ottenute fino ad oggi dagli Alleati. Nessuna parte della Germania è adesso al riparo dai bombardamenti, ha detto.”

Ulteriori dettagli sulla fulmine azione vengono riportati da Bracker: “Nonostante l’VIII Armata abbia dovuto attraversare due fiumi – il Carapelle e il Cervaro – nell’offensiva finale da Cerignola, in generale la resistenza è stata minima. Considerevoli perdite sono state inflitte al nemico nell’avanzata verso la città, ma non c’è stata battaglia, neanche approssimativamente. L’Associated Press riferisce che gli aeroporti sono rimasti sostanzialmente intatti.”

Pur essendo consapevoli dell’importanza strategica del Gino Lisa, al punto da porlo al centro dei cerchi disegnati sulle mappe, i Tedeschi non seppero difenderlo adeguatamente, forse anche perché fiaccati dalla terribile estate foggiana, che aveva visto la città bersaglio di numerosi e tragici “bombardamenti strategici” alleati.

L’obiettivo di quelle incursioni, violente e ripetute, non era soltanto distruggere le ferrovie ed altri nodi produttivi, ma minare il morale del nemico: sia quello italiano, che quello tedesco.

A volte la storia è cieca: da vittima dei bombardamenti strategici, Foggia diventò in un certo senso carnefice, ovviamente soltanto dal punto di vista geografico. Proprio da Foggia, martoriata e quasi distrutta dai raid dell’estate del 1943, e dalla rete aeroportuale che aveva il suo centro nell’aeroporto “Gino Lisa”, sarebbero partite molte delle incursioni aeree che colpirono al cuore Berlino e la Germania.

Forse i nazisti l’avevano previsto. Ma non furono solerti nell’evitarlo.

Geppe Inserra